The master thesis project involved the study, the graphic documentation and the conservation of an Egyptian wood sculpture, carved and assembled, of uncertain chronology, preserved at the Egyptian Museum of Turin. The artifact, representing Hapy, god of the Nile' flood , or a fecundity figure, seems to be the only known case, until now, of a wooden sculpture depicting this subject. The interdisciplinary study was particularly focused on the deepening and understanding of the double layers of polychromy, which affected the entire wooden surface of the artifact, trying to get the largest number of data, both egyptological and scientific, to support the limited knowledge on the production and conservative history of the object. The restoration, based on the criteria of minimum intervention, reversibility and compatibility of the materials used with the original ones, involved the consolidation of pictorial films, surface cleaning, re-functionalization of the left arm assembly system and the realization of conservative fillings. For the definition of suitable materials and methods for the surface cleaning, preliminary tests were carried out on sampless, to check the effectiveness and non-interference of the use of polyurethane sponges, generally used for dry cleaning, in comparison with the application of water solutions cherge in interpenetrated (IPN) or semi-interpenetrated (SIPN) hydrogels, in collaboration with the Consorzio Sistemi Grande Interfase (CSGI) of Florence. Finally, considered the three-dimensionality of the object, a method has been defined that would allow the restorer, in collaboration with a professional in the graphic and photographic sector, to make, in the most autonomous way possible, the 3D graphic documentation.

Il progetto di tesi magistrale ha previsto lo studio, la documentazione grafica e la conservazione di una scultura egizia lignea, intagliata e assemblata, di cronologia incerta, custodita presso il Museo Egizio di Torino. Il manufatto, rappresentante Hapy, dio dell'inondazione del Nilo, oppure una figura di fecondità, sembrerebbe essere l'unico caso conosciuto, fino ad ora, di una scultura lignea raffigurante tale soggetto. Lo studio interdisciplinare si è concentrato in particolar modo sull'approfondimento e sulla comprensione del doppio strato di policromia, che interessava tutta la superficie lignea dell'opera, cercando di trarre il maggior numero di dati, sia egittologici che scientifici, a supporto delle limitate conoscenze in merito alla produzione e alla storia conservativa dell'oggetto. Il restauro, basato sui criteri del minimo intervento, della reversibilità e della compatibilità dei materiali usati con quelli in opera, ha previsto il consolidamento delle pellicole pittoriche, la pulitura superficiale, la ri-funzionalizzazione del sistema di assemblaggio del braccio sinistro e la realizzazione di stuccature conservative. Per la definizione di materiali e metodi idonei alla pulitura superficiale, sono stati condotti test preliminari su provini, per la verifica dell'efficacia e non interferenza dell'utilizzo di spugne poliuretaniche, generalmente utilizzate per il dry cleaning, a confronto con l'applicazione di soluzioni acquose caricate in idrogel interpenetrati (IPN) o semi-interpenetrati (SIPN), in collaborazione con il Consorzio Sistemi Grande Interfase (CSGI) di Firenze. Infine, data la tridimensionalità del reperto, è stato definito un metodo che permettesse al restauratore, in collaborazione con un professionista nel settore grafico e fotografico, di realizzare, nel modo più autonomo possibile, la documentazione grafica in 3D.

Problematiche conservative di un'opera con doppia policromia: una scultura lignea di Nuovo Regno proveniente dal Museo Egizio di Torino

MANFREDDA, NICOLE
2018/2019

Abstract

Il progetto di tesi magistrale ha previsto lo studio, la documentazione grafica e la conservazione di una scultura egizia lignea, intagliata e assemblata, di cronologia incerta, custodita presso il Museo Egizio di Torino. Il manufatto, rappresentante Hapy, dio dell'inondazione del Nilo, oppure una figura di fecondità, sembrerebbe essere l'unico caso conosciuto, fino ad ora, di una scultura lignea raffigurante tale soggetto. Lo studio interdisciplinare si è concentrato in particolar modo sull'approfondimento e sulla comprensione del doppio strato di policromia, che interessava tutta la superficie lignea dell'opera, cercando di trarre il maggior numero di dati, sia egittologici che scientifici, a supporto delle limitate conoscenze in merito alla produzione e alla storia conservativa dell'oggetto. Il restauro, basato sui criteri del minimo intervento, della reversibilità e della compatibilità dei materiali usati con quelli in opera, ha previsto il consolidamento delle pellicole pittoriche, la pulitura superficiale, la ri-funzionalizzazione del sistema di assemblaggio del braccio sinistro e la realizzazione di stuccature conservative. Per la definizione di materiali e metodi idonei alla pulitura superficiale, sono stati condotti test preliminari su provini, per la verifica dell'efficacia e non interferenza dell'utilizzo di spugne poliuretaniche, generalmente utilizzate per il dry cleaning, a confronto con l'applicazione di soluzioni acquose caricate in idrogel interpenetrati (IPN) o semi-interpenetrati (SIPN), in collaborazione con il Consorzio Sistemi Grande Interfase (CSGI) di Firenze. Infine, data la tridimensionalità del reperto, è stato definito un metodo che permettesse al restauratore, in collaborazione con un professionista nel settore grafico e fotografico, di realizzare, nel modo più autonomo possibile, la documentazione grafica in 3D.
ITA
The master thesis project involved the study, the graphic documentation and the conservation of an Egyptian wood sculpture, carved and assembled, of uncertain chronology, preserved at the Egyptian Museum of Turin. The artifact, representing Hapy, god of the Nile' flood , or a fecundity figure, seems to be the only known case, until now, of a wooden sculpture depicting this subject. The interdisciplinary study was particularly focused on the deepening and understanding of the double layers of polychromy, which affected the entire wooden surface of the artifact, trying to get the largest number of data, both egyptological and scientific, to support the limited knowledge on the production and conservative history of the object. The restoration, based on the criteria of minimum intervention, reversibility and compatibility of the materials used with the original ones, involved the consolidation of pictorial films, surface cleaning, re-functionalization of the left arm assembly system and the realization of conservative fillings. For the definition of suitable materials and methods for the surface cleaning, preliminary tests were carried out on sampless, to check the effectiveness and non-interference of the use of polyurethane sponges, generally used for dry cleaning, in comparison with the application of water solutions cherge in interpenetrated (IPN) or semi-interpenetrated (SIPN) hydrogels, in collaboration with the Consorzio Sistemi Grande Interfase (CSGI) of Florence. Finally, considered the three-dimensionality of the object, a method has been defined that would allow the restorer, in collaboration with a professional in the graphic and photographic sector, to make, in the most autonomous way possible, the 3D graphic documentation.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37228