Lo studio intende approfondire le modalità alternative alla detenzione carceraria con particolare attenzione all'istituto della detenzione domiciliare. Si pone l'accento sullo stretto rapporto tra la misura in esame e i principi costituzionali, quali l'art. 27 Cost., che afferma la necessità di un trattamento sanzionatorio conforme al senso di umanità e tendente alla rieducazione del reo, l'art. 32 Cost, che tutela il diritto alla salute e l'art. 31 Cost, che pone l'accento sulla protezione della maternità e dell'infanzia. La trattazione si snoda lungo la descrizione delle varie forme di detenzione domiciliare, in particolare quella ordinaria disciplinata dall'art. 47 ter o.p., quella riservata alle persone che si trovano in condizioni di salute particolarmente gravi tali da non sopportare una forma di detenzione particolarmente restrittiva come quella carceraria, vi è poi la misura domiciliare riservata ai soggetti ultrasessantenni e ultrasettantenni, ai detenuti giovani minori di anni ventuno, ai malati di AIDS, ex art. 47 quater o.p., ed infine alle condannate in stato di gravidanza o madri di prole di tenera età, di cui all'art. 47 quinquies o.p. Si pone poi l'accento sul problema del sovraffollamento delle carceri italiane che ha comportato la condanna da parte della Corte di Strasburgo nel caso Torreggiani, con conseguente adeguamento da parte del nostro Paese delle direttive impartite dalla Corte i tale occasione. La trattazione si conclude con una panoramica sulla funzione rieducativa della pena, in generale, e della detenzione domiciliare, in particolare, e sulle prospettive de iure condendo, con un riferimento particolare al recente progetto di riforma dell'ordinamento penitenziario.
Fisionomia e scopi della detenzione domiciliare alla luce dei principi costituzionali
ACTIS, VALERIA
2016/2017
Abstract
Lo studio intende approfondire le modalità alternative alla detenzione carceraria con particolare attenzione all'istituto della detenzione domiciliare. Si pone l'accento sullo stretto rapporto tra la misura in esame e i principi costituzionali, quali l'art. 27 Cost., che afferma la necessità di un trattamento sanzionatorio conforme al senso di umanità e tendente alla rieducazione del reo, l'art. 32 Cost, che tutela il diritto alla salute e l'art. 31 Cost, che pone l'accento sulla protezione della maternità e dell'infanzia. La trattazione si snoda lungo la descrizione delle varie forme di detenzione domiciliare, in particolare quella ordinaria disciplinata dall'art. 47 ter o.p., quella riservata alle persone che si trovano in condizioni di salute particolarmente gravi tali da non sopportare una forma di detenzione particolarmente restrittiva come quella carceraria, vi è poi la misura domiciliare riservata ai soggetti ultrasessantenni e ultrasettantenni, ai detenuti giovani minori di anni ventuno, ai malati di AIDS, ex art. 47 quater o.p., ed infine alle condannate in stato di gravidanza o madri di prole di tenera età, di cui all'art. 47 quinquies o.p. Si pone poi l'accento sul problema del sovraffollamento delle carceri italiane che ha comportato la condanna da parte della Corte di Strasburgo nel caso Torreggiani, con conseguente adeguamento da parte del nostro Paese delle direttive impartite dalla Corte i tale occasione. La trattazione si conclude con una panoramica sulla funzione rieducativa della pena, in generale, e della detenzione domiciliare, in particolare, e sulle prospettive de iure condendo, con un riferimento particolare al recente progetto di riforma dell'ordinamento penitenziario.File | Dimensione | Formato | |
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