The present work of masterful thesis deals with the study and the planning of a restoration work for the recovery of a sculpture in painted and gilded marble, belonging to the collections of the Civic Museum of Ancient Art of Turin (0459/PM). The absence of information about the provenance, the history, the author and the dating of the artifact, together with its critical luck almost non-existent, necessitated an articulated multidisciplinary study of the work, which allowed to place it Chronologically around the early decades of the sixteenth century and to circumscribe the geographic area of origin to north-western Italy. The sculpture at the time of its entry into the Turin museum had been identified as a Madonna of mercy, an indication that the iconographic analysis of the Operaha allowed to confirm. The design of the intervention was carried out through a first phase of cognitive deepening, supported by diagnostic investigations, of the artefact and by a second phase of study of materials and methods for its recovery. The first phase, made it possible to identify the executive technique of the artifact from which it emerged to be an oil painting and to characterize the pictorial palette that includes, cinnabar, white, lacquer and azzurrite. The artifact reported a state of preservation reflecting a troubled conservative history. The passing cracking that is observed on the right side of the figure seems to have been created during the execution phase because of the schistosity of the marble. The extensive gaps concentrated in the most projecting areas and the phenomena of decoation and Deadhesion of the pictorial film testify to the exposure of the product to the distance from above, as well as to the natural ageing of the oily binder. Finally, the presence of natural resin and oxalaticould be attributable to the execution of maintenance interventions. The precarious state of preservation of the pictorial film and the presence of a coherent deposit diffused on the surface, required the elaboration of a method of consolidation and cleaning. It was therefore undertaken an experimentation on materials and methods for the consolidation and for the cleaning so that the two practices could act in synergy. The consolidation study was carried out in order to determine the most suitable consolidating product in relation to the compatibility with the constitutive material, to the efficacy in the improvement of the mechanical characteristics and to the respect of the optical ones. Products of organic origin have been assessed, such as acrylic resins traditionally used for the consolidation of polychrome, such as Microacril CV40, Acrymat and K52accanto to innovative products such as Funori and aquazoldetected for their Greater reversibility. In Parallel, the study of different types of cleaning methods was addressed for the removal of the coherent deposit. The restoration was conceived by evaluating the behaviour of the materials in relation to the future preservation of the work at the warehouses of the Civic Museum of ancient art and its enjoyment in the context of exhibition moments. The operation of restoration consisted mainly in the vertical relocation of the high relief, in order to limit the load in the fractured area, in the consolidation of the degraded pictorial film and in the removal of the coherent deposit Thus improving its conservation status and readability.

Il presente elaborato di Tesi Magistrale tratta lo studio e la progettazione di un intervento di restauro per il recupero di una scultura in marmo dipinta e dorata, appartenente alle collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino (0459/PM). L'assenza di informazioni circa la provenienza, la storia, l'autore e la datazione del manufatto, insieme alla sua fortuna critica pressoché inesistente, hanno reso necessario un articolato studio multidisciplinare dell'opera, che ha permesso di collocarla cronologicamente intorno ai primi decenni del XVI secolo e di circoscrivere l'area geografica di provenienza all'Italia nord-occidentale. La scultura al momento del suo ingresso nel museo torinese era stata identificata come una Madonna della Misericordia, indicazione che l'analisi iconografica dell'opera ha permesso di confermare. La progettazione dell'intervento è stata effettuata attraverso una prima fase di approfondimento conoscitivo, supportato da indagini diagnostiche, del manufatto e da una seconda fase di studio di materiali e metodi per il suo recupero. La prima fase, ha permesso di individuare la tecnica esecutiva del manufatto dal quale è emerso trattarsi di una pittura ad olio e di caratterizzare la tavolozza pittorica che comprende, cinabro, biacca, lacca e azzurrite. Il manufatto riportava uno stato di conservazione che riflette una travagliata storia conservativa. La fessurazione passante che si osserva sul lato destro della figura sembra essersi creata durante la fase esecutiva a causa della scistosità del marmo. Le estese lacune concentrate nelle aree più aggettanti e i fenomeni di decoesione e deadesione della pellicola pittorica testimoniano l'esposizione del manufatto a dilavamento proveniente dall'alto, oltreché al naturale invecchiamento del legante oleoso. Infine, la presenza di resina naturale e ossalati potrebbe essere riconducibile all'esecuzione di interventi di manutenzione. Il precario stato di conservazione della pellicola pittorica e la presenza di un deposito coerente diffuso sulla superficie, hanno richiesto l'elaborazione di un metodo di consolidamento e di pulitura. È stata pertanto intrapresa una sperimentazione su materiali e metodi per il consolidamento e per la pulitura in modo che le due pratiche potessero agire in sinergia. Lo studio sul consolidamento, è stato eseguito al fine di determinare il prodotto consolidante più idoneo in relazione alla compatibilità con il materiale costitutivo, all'efficacia nel miglioramento delle caratteristiche meccaniche e al rispetto di quelle ottiche. Sono stati valutati prodotti di origine organica come le resine acriliche utilizzate tradizionalmente per il consolidamento delle policromie, quali Microacril CV40, AcrilMat e K52 accanto a prodotti innovativi come il Funori e l'Aquazol individuati per la loro maggiore reversibilità. In parallelo è stato affrontato lo studio di metodi di pulitura per la rimozione del deposito coerente. L'intervento di restauro è stato concepito valutando il comportamento dei materiali in relazione alla conservazione futura dell'opera presso i depositi del Museo Civico d'Arte Antica e alla sua fruizione nell' ambito di momenti espositivi. L'operazione di restauro è consistita prevalentemente nella ricollocazione in verticale dell'altorilievo, al fine di limitare il carico nell'area fratturata, nel consolidamento della pellicola pittorica degradata e nella rimozione del deposito coerente migliorando così il suo stato di conservazione.

Il restauro di una scultura in marmo dipinta del Museo Civico d'Arte Antica di Torino: studio e progettazione di un metodo di pulitura e consolidamento.

PELOTTIERI, MARTA
2017/2018

Abstract

Il presente elaborato di Tesi Magistrale tratta lo studio e la progettazione di un intervento di restauro per il recupero di una scultura in marmo dipinta e dorata, appartenente alle collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino (0459/PM). L'assenza di informazioni circa la provenienza, la storia, l'autore e la datazione del manufatto, insieme alla sua fortuna critica pressoché inesistente, hanno reso necessario un articolato studio multidisciplinare dell'opera, che ha permesso di collocarla cronologicamente intorno ai primi decenni del XVI secolo e di circoscrivere l'area geografica di provenienza all'Italia nord-occidentale. La scultura al momento del suo ingresso nel museo torinese era stata identificata come una Madonna della Misericordia, indicazione che l'analisi iconografica dell'opera ha permesso di confermare. La progettazione dell'intervento è stata effettuata attraverso una prima fase di approfondimento conoscitivo, supportato da indagini diagnostiche, del manufatto e da una seconda fase di studio di materiali e metodi per il suo recupero. La prima fase, ha permesso di individuare la tecnica esecutiva del manufatto dal quale è emerso trattarsi di una pittura ad olio e di caratterizzare la tavolozza pittorica che comprende, cinabro, biacca, lacca e azzurrite. Il manufatto riportava uno stato di conservazione che riflette una travagliata storia conservativa. La fessurazione passante che si osserva sul lato destro della figura sembra essersi creata durante la fase esecutiva a causa della scistosità del marmo. Le estese lacune concentrate nelle aree più aggettanti e i fenomeni di decoesione e deadesione della pellicola pittorica testimoniano l'esposizione del manufatto a dilavamento proveniente dall'alto, oltreché al naturale invecchiamento del legante oleoso. Infine, la presenza di resina naturale e ossalati potrebbe essere riconducibile all'esecuzione di interventi di manutenzione. Il precario stato di conservazione della pellicola pittorica e la presenza di un deposito coerente diffuso sulla superficie, hanno richiesto l'elaborazione di un metodo di consolidamento e di pulitura. È stata pertanto intrapresa una sperimentazione su materiali e metodi per il consolidamento e per la pulitura in modo che le due pratiche potessero agire in sinergia. Lo studio sul consolidamento, è stato eseguito al fine di determinare il prodotto consolidante più idoneo in relazione alla compatibilità con il materiale costitutivo, all'efficacia nel miglioramento delle caratteristiche meccaniche e al rispetto di quelle ottiche. Sono stati valutati prodotti di origine organica come le resine acriliche utilizzate tradizionalmente per il consolidamento delle policromie, quali Microacril CV40, AcrilMat e K52 accanto a prodotti innovativi come il Funori e l'Aquazol individuati per la loro maggiore reversibilità. In parallelo è stato affrontato lo studio di metodi di pulitura per la rimozione del deposito coerente. L'intervento di restauro è stato concepito valutando il comportamento dei materiali in relazione alla conservazione futura dell'opera presso i depositi del Museo Civico d'Arte Antica e alla sua fruizione nell' ambito di momenti espositivi. L'operazione di restauro è consistita prevalentemente nella ricollocazione in verticale dell'altorilievo, al fine di limitare il carico nell'area fratturata, nel consolidamento della pellicola pittorica degradata e nella rimozione del deposito coerente migliorando così il suo stato di conservazione.
ITA
The present work of masterful thesis deals with the study and the planning of a restoration work for the recovery of a sculpture in painted and gilded marble, belonging to the collections of the Civic Museum of Ancient Art of Turin (0459/PM). The absence of information about the provenance, the history, the author and the dating of the artifact, together with its critical luck almost non-existent, necessitated an articulated multidisciplinary study of the work, which allowed to place it Chronologically around the early decades of the sixteenth century and to circumscribe the geographic area of origin to north-western Italy. The sculpture at the time of its entry into the Turin museum had been identified as a Madonna of mercy, an indication that the iconographic analysis of the Operaha allowed to confirm. The design of the intervention was carried out through a first phase of cognitive deepening, supported by diagnostic investigations, of the artefact and by a second phase of study of materials and methods for its recovery. The first phase, made it possible to identify the executive technique of the artifact from which it emerged to be an oil painting and to characterize the pictorial palette that includes, cinnabar, white, lacquer and azzurrite. The artifact reported a state of preservation reflecting a troubled conservative history. The passing cracking that is observed on the right side of the figure seems to have been created during the execution phase because of the schistosity of the marble. The extensive gaps concentrated in the most projecting areas and the phenomena of decoation and Deadhesion of the pictorial film testify to the exposure of the product to the distance from above, as well as to the natural ageing of the oily binder. Finally, the presence of natural resin and oxalaticould be attributable to the execution of maintenance interventions. The precarious state of preservation of the pictorial film and the presence of a coherent deposit diffused on the surface, required the elaboration of a method of consolidation and cleaning. It was therefore undertaken an experimentation on materials and methods for the consolidation and for the cleaning so that the two practices could act in synergy. The consolidation study was carried out in order to determine the most suitable consolidating product in relation to the compatibility with the constitutive material, to the efficacy in the improvement of the mechanical characteristics and to the respect of the optical ones. Products of organic origin have been assessed, such as acrylic resins traditionally used for the consolidation of polychrome, such as Microacril CV40, Acrymat and K52accanto to innovative products such as Funori and aquazoldetected for their Greater reversibility. In Parallel, the study of different types of cleaning methods was addressed for the removal of the coherent deposit. The restoration was conceived by evaluating the behaviour of the materials in relation to the future preservation of the work at the warehouses of the Civic Museum of ancient art and its enjoyment in the context of exhibition moments. The operation of restoration consisted mainly in the vertical relocation of the high relief, in order to limit the load in the fractured area, in the consolidation of the degraded pictorial film and in the removal of the coherent deposit Thus improving its conservation status and readability.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
768553_tesidilaureamagistrale-pelottieri-pdf.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 19.97 MB
Formato Adobe PDF
19.97 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37190