Nel presente lavoro di laurea vengono analizzati la libertà personale di cui all’art. 13 Cost. e gli aspetti problematici con cui tale previsione deve coordinarsi, a cominciare dagli altri diritti costituzionalmente garantiti. L’analisi si concentra, inoltre, sulle pronunce della Corte costituzionale in materia e sul dialogo che essa ha instaurato nel corso degli anni con la Corte Edu. In apertura vengono ripercorsi i profili generali e storici della libertà personale, con specifico riferimento alle vigenti tutele costituzionali. La ricostruzione operata permette di comprendere le ragioni storiche fondanti le previsioni di cui agli artt. 13 e 27 Cost., gli avvenimenti che ne hanno portato alla adozione e i problemi concreti con i quali, negli anni, si sono dovuti coordinare. L’affiancamento della libertà personale ai principi di cui all’art. 27 comma 3 Cost. permette di analizzare i possibili sacrifici che la libertà può subire in presenza di una condanna penale. L’analisi si concentra sul regime carcerario, sulle violenze inflitte alle persone costrette all’interno di esso e sui diritti che, in presenza di tale regime, vengono talvolta scarificati. L’attenzione successivamente viene posta sulla tutela sovranazionale della libertà personale, sulle limitazioni da essa ammesse e sui diritti inviolabili della persona, così come disciplinati dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Dopo aver ripercorso la normativa positiva in materia, ci si è concentrati sull’evoluzione giurisprudenziale in materia di condizione dei detenuti e di sovraffollamento carcerario, evoluzione conseguente ai numerosi solleciti rivolti all’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. Invero tale Corte, concentrandosi in più occasioni sugli innumerevoli problemi che affliggono il sistema carcerario italiano e infliggendo allo Stato delle condanne per violazione dei diritti tutelati dalla CEDU (di cui è garante), ha sollecitato una riforma in materia. Le sentenze trattate riguardando in particolare il regime italiano dell’ergastolo ostativo, la condizione dei detenuti e il sovraffollamento carcerario. Il lavoro di laurea prosegue affrontando la difficile relazione, presente in diverse occasioni e denunciata da più parti, tra il diritto alla libertà personale e altri diritti costituzionalmente garantiti. La ricostruzione volge l’attenzione alla situazione detentiva nazionale e a tutti i diritti che entrano in gioco quando la libertà personale viene limitata (rieducazione del condannato, umanità del trattamento penitenziario, dignità del sottoposto), ripercorrendo anche la disciplina positiva prevista in materia dall’ordinamento penitenziario. Su tali premesse, infine, si affrontano i profili evolutivi della tutela della libertà di cui trattasi; uno tra tutti è rappresentato dall’introduzione nell’ordinamento della figura del Garante nazionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale. Successivamente l’analisi si volge alla giustizia riparativa e al fondamentale ruolo che tali percorsi dovrebbero assumere in ambito penale. In conclusione, vengono forniti spunti critici e considerazioni personali in tema di possibili aperture del sistema, volte alla fondamentale tutela dei diritti soprattutto dei soggetti più “deboli”, di cui il presente lavoro di laurea tratta integralmente.

CORTE COSTITUZIONALE E LIBERTÀ PERSONALE L’evoluzione della giurisprudenza costituzionale nel dialogo con la Corte EDU

PALMERI, BENEDETTA
2021/2022

Abstract

Nel presente lavoro di laurea vengono analizzati la libertà personale di cui all’art. 13 Cost. e gli aspetti problematici con cui tale previsione deve coordinarsi, a cominciare dagli altri diritti costituzionalmente garantiti. L’analisi si concentra, inoltre, sulle pronunce della Corte costituzionale in materia e sul dialogo che essa ha instaurato nel corso degli anni con la Corte Edu. In apertura vengono ripercorsi i profili generali e storici della libertà personale, con specifico riferimento alle vigenti tutele costituzionali. La ricostruzione operata permette di comprendere le ragioni storiche fondanti le previsioni di cui agli artt. 13 e 27 Cost., gli avvenimenti che ne hanno portato alla adozione e i problemi concreti con i quali, negli anni, si sono dovuti coordinare. L’affiancamento della libertà personale ai principi di cui all’art. 27 comma 3 Cost. permette di analizzare i possibili sacrifici che la libertà può subire in presenza di una condanna penale. L’analisi si concentra sul regime carcerario, sulle violenze inflitte alle persone costrette all’interno di esso e sui diritti che, in presenza di tale regime, vengono talvolta scarificati. L’attenzione successivamente viene posta sulla tutela sovranazionale della libertà personale, sulle limitazioni da essa ammesse e sui diritti inviolabili della persona, così come disciplinati dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Dopo aver ripercorso la normativa positiva in materia, ci si è concentrati sull’evoluzione giurisprudenziale in materia di condizione dei detenuti e di sovraffollamento carcerario, evoluzione conseguente ai numerosi solleciti rivolti all’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. Invero tale Corte, concentrandosi in più occasioni sugli innumerevoli problemi che affliggono il sistema carcerario italiano e infliggendo allo Stato delle condanne per violazione dei diritti tutelati dalla CEDU (di cui è garante), ha sollecitato una riforma in materia. Le sentenze trattate riguardando in particolare il regime italiano dell’ergastolo ostativo, la condizione dei detenuti e il sovraffollamento carcerario. Il lavoro di laurea prosegue affrontando la difficile relazione, presente in diverse occasioni e denunciata da più parti, tra il diritto alla libertà personale e altri diritti costituzionalmente garantiti. La ricostruzione volge l’attenzione alla situazione detentiva nazionale e a tutti i diritti che entrano in gioco quando la libertà personale viene limitata (rieducazione del condannato, umanità del trattamento penitenziario, dignità del sottoposto), ripercorrendo anche la disciplina positiva prevista in materia dall’ordinamento penitenziario. Su tali premesse, infine, si affrontano i profili evolutivi della tutela della libertà di cui trattasi; uno tra tutti è rappresentato dall’introduzione nell’ordinamento della figura del Garante nazionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale. Successivamente l’analisi si volge alla giustizia riparativa e al fondamentale ruolo che tali percorsi dovrebbero assumere in ambito penale. In conclusione, vengono forniti spunti critici e considerazioni personali in tema di possibili aperture del sistema, volte alla fondamentale tutela dei diritti soprattutto dei soggetti più “deboli”, di cui il presente lavoro di laurea tratta integralmente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37108