The focus of this thesis, entitled "Disciplinary dismissal (at work): genesis and evolution of the case in point", is an in-depth analysis of the history and evolution of a constantly changing institution, subject to sudden changes and abrupt turnarounds. Given that this form of dismissal is determined by an incorrect behaviour on the part of an employee, the starting point and first chapter of this thesis obviously has to consider the genetic imbalance of power at work. This imbalance, which has traditionally been part of the employment relationship, justifies the pre-emimence of the employer, who holds various powers, including the infliction of disciplinary sanctions. The most incisive of the sanctions that can be imposed is that of dismissal. This disciplinary action comes with a series of requirements, which are the subject of chapter two: from the substantial ones of just cause and just subjective reason, to the more formal (of the written form ad substantiam) and the procedural requirements set by art'7 of the l.n. 300/1970. The third chapter focuses on the role and contribution of both collective bargaining and juirisprudence in relation to disciplinary matters: the former through its typifications, the latter through its judgements and the precious clarifications offered on other cases. The fourth and final chapter deals with the issue of illegitimate dismissal, within the national and international framework, as well as the articulated sanctioning system, repeatedly modified by a series of reforms. In relation to this, particular attention is paid to the objectives and innovations introduced to our legal system, firstly by the Fornera reform (l. n. 92/2012) e later by the Jobs Act (d.lgs. n. 23/2015), interventions that outline the framework still in force today.

Il fulcro del presente lavoro, intitolato “Il licenziamento disciplinare: genesi ed evoluzione della fattispecie” è un’analisi approfondita della storia e dell’evoluzione di un istituto in continuo divenire, soggetto a repentini cambiamenti e a brusche inversioni di rotta. Forma di recesso determinata da un comportamento scorretto del lavoratore, il punto di partenza, affrontato nel primo capitolo, non poteva che essere la trattazione di quel genetico squilibrio di poteri che, innestandosi tradizionalmente tra le parti del rapporto di lavoro, giustifica la posizione di preminenza del datore di lavoro, titolare di vari poteri, tra cui quello di irrogazione di sanzioni disciplinari. La più incisiva delle sanzioni comminabili dalla parte datoriale è proprio quella del licenziamento che, nella versione disciplinare, viene a connotarsi di alcuni requisiti, oggetto del secondo capitolo: da quelli sostanziali della giusta causa e giustificato motivo soggettivo, sino a quelli formali (della forma scritta ad substantiam) e a quelli procedurali consacrati nell’art. 7 della l. n. 300/1970. Nel terzo capitolo viene, poi, tratteggiato il ruolo e il contributo che tanto la contrattazione collettiva quanto la giurisprudenza hanno apportato in materia disciplinare: la prima per il tramite delle sue tipizzazioni, la seconda con le pronunce e i preziosi chiarimenti offerti sulla nutrita casistica. Nel quarto e ultimo capitolo, infine, viene affrontato il tema dell’illegittimità del licenziamento disciplinare, nel quadro nazionale e sovranazionale, nonché dell’articolato apparato sanzionatorio, più volte modificato dalle riforme intervenute sul tema. A tal proposito, particolare attenzione è rivolta agli obiettivi e alle novità introdotte nel nostro ordinamento con la riforma Fornero prima (l. n. 92/2012) e con il Jobs Act dopo (d.lgs. 23/2015); interventi riformatori, questi, che delineano il quadro tutt’ora vigente.

Il licenziamento disciplinare: genesi ed evoluzione della fattispecie

CASALIS, ENRICA
2021/2022

Abstract

Il fulcro del presente lavoro, intitolato “Il licenziamento disciplinare: genesi ed evoluzione della fattispecie” è un’analisi approfondita della storia e dell’evoluzione di un istituto in continuo divenire, soggetto a repentini cambiamenti e a brusche inversioni di rotta. Forma di recesso determinata da un comportamento scorretto del lavoratore, il punto di partenza, affrontato nel primo capitolo, non poteva che essere la trattazione di quel genetico squilibrio di poteri che, innestandosi tradizionalmente tra le parti del rapporto di lavoro, giustifica la posizione di preminenza del datore di lavoro, titolare di vari poteri, tra cui quello di irrogazione di sanzioni disciplinari. La più incisiva delle sanzioni comminabili dalla parte datoriale è proprio quella del licenziamento che, nella versione disciplinare, viene a connotarsi di alcuni requisiti, oggetto del secondo capitolo: da quelli sostanziali della giusta causa e giustificato motivo soggettivo, sino a quelli formali (della forma scritta ad substantiam) e a quelli procedurali consacrati nell’art. 7 della l. n. 300/1970. Nel terzo capitolo viene, poi, tratteggiato il ruolo e il contributo che tanto la contrattazione collettiva quanto la giurisprudenza hanno apportato in materia disciplinare: la prima per il tramite delle sue tipizzazioni, la seconda con le pronunce e i preziosi chiarimenti offerti sulla nutrita casistica. Nel quarto e ultimo capitolo, infine, viene affrontato il tema dell’illegittimità del licenziamento disciplinare, nel quadro nazionale e sovranazionale, nonché dell’articolato apparato sanzionatorio, più volte modificato dalle riforme intervenute sul tema. A tal proposito, particolare attenzione è rivolta agli obiettivi e alle novità introdotte nel nostro ordinamento con la riforma Fornero prima (l. n. 92/2012) e con il Jobs Act dopo (d.lgs. 23/2015); interventi riformatori, questi, che delineano il quadro tutt’ora vigente.
ITA
The focus of this thesis, entitled "Disciplinary dismissal (at work): genesis and evolution of the case in point", is an in-depth analysis of the history and evolution of a constantly changing institution, subject to sudden changes and abrupt turnarounds. Given that this form of dismissal is determined by an incorrect behaviour on the part of an employee, the starting point and first chapter of this thesis obviously has to consider the genetic imbalance of power at work. This imbalance, which has traditionally been part of the employment relationship, justifies the pre-emimence of the employer, who holds various powers, including the infliction of disciplinary sanctions. The most incisive of the sanctions that can be imposed is that of dismissal. This disciplinary action comes with a series of requirements, which are the subject of chapter two: from the substantial ones of just cause and just subjective reason, to the more formal (of the written form ad substantiam) and the procedural requirements set by art'7 of the l.n. 300/1970. The third chapter focuses on the role and contribution of both collective bargaining and juirisprudence in relation to disciplinary matters: the former through its typifications, the latter through its judgements and the precious clarifications offered on other cases. The fourth and final chapter deals with the issue of illegitimate dismissal, within the national and international framework, as well as the articulated sanctioning system, repeatedly modified by a series of reforms. In relation to this, particular attention is paid to the objectives and innovations introduced to our legal system, firstly by the Fornera reform (l. n. 92/2012) e later by the Jobs Act (d.lgs. n. 23/2015), interventions that outline the framework still in force today.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37100