Lo Stato italiano è una Repubblica democratica. Questo concetto traspare all’interno della Costituzione italiana; grazie ad essa il nostro Paese ha avuto la possibilità di esplicitare i principi democratici su cui si fonda ed ha permesso di volgere uno sguardo significativo verso idee pedagogiche e didattiche precise. L’art. 3 esprime il concetto di pari dignità rivolto a tutti i cittadini ed esclude le idee razziali, le divergenze politiche e religiose. L’art. 9 emana la volontà di salvaguardare la cultura, la ricerca scientifica e il patrimonio artistico poiché reputati essenziali per acquisire e salvaguardare il senso di apparenza culturale; il concetto di cultura, ricondotto al concetto di sapere in ambito istituzionale, viene trasmesso quotidianamente nelle nostre scuole. Con l’art. 33 viene esplicitata la volontà di rendere libero l’insegnamento per garantire la promozione di cultura, soddisfacendo la volontà di conoscenza verso l’emancipazione degli individui che guideranno il nostro Paese. Infine, lo Stato italiano riconosce il diritto d’istruzione come diritto per tutti i cittadini attraverso l’art. 34, questo diritto traspare all’inizio dell’articolo stesso attraverso la frase: “La scuola è aperta a tutti”. Il sistema scolastico, dunque, è parte integrante della nostra società. La storia della scuola italiana però è strettamente collegata alla sfera religiosa, poiché le istituzioni ecclesiastiche inizialmente esercitavano il controllo e la gestione dell’insegnamento; si deve attendere il XVIII secolo per intravedere un interesse politico e in seguito all’Unità d’Italia si comprende l’importanza di creare leggi su scala nazionale per incentivare l’istruzione all’interno delle classi meno abbienti. Il periodo fascista diventa lo scenario di enormi cambiamenti scolastici, mentre gli anni Settanta e Ottanta generano importanti dibattiti con l’intento di cambiare il volto della scuola per creare un’istruzione di qualità. È in questo nuovo scenario scolastico che emerge l’idea di promuovere l’educazione civica nel contesto scolastico; la Repubblica italiana è una repubblica democratica che ha il dovere di proporre l’insegnamento della Costituzione sin dalla scuola dell’infanzia per far conoscere a tutti gli studenti una prima forma di educazione costituzionale. In questo contesto nasce la legge 92/2019, con il grande intento di predisporre l’insegnamento dell’educazione civica in tutte le scuole italiane. La particolarità di questo emendamento riguarda la definizione della materia, proposta come insegnamento che coinvolge tutte le discipline in modo trasversale; i contenuti sono ricavabili dalle Linee guida ministeriali e vengono delineati attraverso tre assi culturali: studio della Costituzione, Sviluppo sostenibile, Cittadinanza digitale. All’interno di questa legge si rilevano importanti principi educativi come la formazione di cittadini responsabili e attivi, la promozione ad una partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. L’educazione civica nelle istituzioni scolastiche ha il compito di sviluppare la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea, per generare la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e benessere della persona, inoltre l’educazione civica deve essere proposta nelle classi attraverso esperienze concrete, con il fine ultimo di costruire una cittadinanza consapevole e attiva.

Educare alla cittadinanza: una proposta didattica per la scuola primaria nella cornice costituzionale del diritto all'istruzione

SPARACINO, VALERIA
2023/2024

Abstract

Lo Stato italiano è una Repubblica democratica. Questo concetto traspare all’interno della Costituzione italiana; grazie ad essa il nostro Paese ha avuto la possibilità di esplicitare i principi democratici su cui si fonda ed ha permesso di volgere uno sguardo significativo verso idee pedagogiche e didattiche precise. L’art. 3 esprime il concetto di pari dignità rivolto a tutti i cittadini ed esclude le idee razziali, le divergenze politiche e religiose. L’art. 9 emana la volontà di salvaguardare la cultura, la ricerca scientifica e il patrimonio artistico poiché reputati essenziali per acquisire e salvaguardare il senso di apparenza culturale; il concetto di cultura, ricondotto al concetto di sapere in ambito istituzionale, viene trasmesso quotidianamente nelle nostre scuole. Con l’art. 33 viene esplicitata la volontà di rendere libero l’insegnamento per garantire la promozione di cultura, soddisfacendo la volontà di conoscenza verso l’emancipazione degli individui che guideranno il nostro Paese. Infine, lo Stato italiano riconosce il diritto d’istruzione come diritto per tutti i cittadini attraverso l’art. 34, questo diritto traspare all’inizio dell’articolo stesso attraverso la frase: “La scuola è aperta a tutti”. Il sistema scolastico, dunque, è parte integrante della nostra società. La storia della scuola italiana però è strettamente collegata alla sfera religiosa, poiché le istituzioni ecclesiastiche inizialmente esercitavano il controllo e la gestione dell’insegnamento; si deve attendere il XVIII secolo per intravedere un interesse politico e in seguito all’Unità d’Italia si comprende l’importanza di creare leggi su scala nazionale per incentivare l’istruzione all’interno delle classi meno abbienti. Il periodo fascista diventa lo scenario di enormi cambiamenti scolastici, mentre gli anni Settanta e Ottanta generano importanti dibattiti con l’intento di cambiare il volto della scuola per creare un’istruzione di qualità. È in questo nuovo scenario scolastico che emerge l’idea di promuovere l’educazione civica nel contesto scolastico; la Repubblica italiana è una repubblica democratica che ha il dovere di proporre l’insegnamento della Costituzione sin dalla scuola dell’infanzia per far conoscere a tutti gli studenti una prima forma di educazione costituzionale. In questo contesto nasce la legge 92/2019, con il grande intento di predisporre l’insegnamento dell’educazione civica in tutte le scuole italiane. La particolarità di questo emendamento riguarda la definizione della materia, proposta come insegnamento che coinvolge tutte le discipline in modo trasversale; i contenuti sono ricavabili dalle Linee guida ministeriali e vengono delineati attraverso tre assi culturali: studio della Costituzione, Sviluppo sostenibile, Cittadinanza digitale. All’interno di questa legge si rilevano importanti principi educativi come la formazione di cittadini responsabili e attivi, la promozione ad una partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. L’educazione civica nelle istituzioni scolastiche ha il compito di sviluppare la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea, per generare la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e benessere della persona, inoltre l’educazione civica deve essere proposta nelle classi attraverso esperienze concrete, con il fine ultimo di costruire una cittadinanza consapevole e attiva.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/37081