The aim of this thesis work is to investigate children's perceptions of themselves and aims to develop a greater awareness of the issue of gender differences and the need not to enclose oneself within roles predefined by others. The tool chosen to pursue these reflections is the fairy tale, as it mirrors the society of the time in which it is told. After a historical excursus on the evolution of the conception of the role played by women in society, we will focus on the analysis of the female figure within classic fairy tales, such as Snow White, Cinderella, Rosaspina, Rapunzel and The Little Mermaid, and others from the popular tradition. The decision to treat these stories, using a critical look at the conditions in which the protagonists find themselves living, is dictated by the fact that they share certain characteristics: the dedication to domestic chores and the passivity of women, the envy of the (female) antagonist, the necessity of the arrival of the prince for the situation to change, and the marriage desired by the prince without the princess being asked. Moreover, all the protagonists are beautiful and it is precisely this that makes the prince ‘fall in love’ with them. They have no dreams or aspirations, their destiny is to become wives and mothers. Each story that will be analysed, more or less in detail, aims to show the many ways in which women have been subjugated over the centuries and continue to be so to this day. Finally, the work will end with a didactic intervention that aims to develop critical thinking in fifth-grade primary school children, an age when one faces adolescence and has to start thinking about the road to take, which should be dictated by personal choices and attitudes and not by stereotypes and prejudices that have come down to us. The planned project involves reading some fairy tales, selected in their original version, with subsequent collective reflection and commentary on the roles played by the female and male characters. Following this, a series of creative writing workshops are proposed during which the students will be asked to ‘manipulate’ the fairy tales read in such a way that the roles of the characters become more equal, based on what emerges from the collective discussions. The fairy tale is part of childhood and must be part of it, but since it has been handed down to us in versions of a society in which the highest aspiration of women was to become wives and mothers and it was the men who saved them, it is necessary to get children to think about these delicate but essential aspects in order to become aware and respectful people and citizens towards others.

L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di indagare la percezione che i bambini hanno di sé stessi e vuole sviluppare una maggiore consapevolezza sul tema delle differenze di genere e sulla necessità di non rinchiudersi all’interno di ruoli predefiniti da altri. Lo strumento scelto per portare avanti tali riflessioni è la fiaba, in quanto specchio della società dell’epoca in cui viene raccontata. Dopo un excursus storico sull’evoluzione della concezione del ruolo ricoperto dalla donna nella società, ci si concentrerà sull’analisi della figura femminile all’interno delle fiabe classiche, quali Biancaneve, Cenerentola, Rosaspina, Rapunzel e La sirenetta e altre della tradizione popolare. La scelta di trattare queste storie, utilizzando uno sguardo critico nei confronti delle condizioni in cui si trovano a vivere le protagoniste, è dettata dal fatto che sono accomunate da alcune caratteristiche: la dedizione alle faccende domestiche e la passività della donna, l’invidia dell’antagonista (femminile), la necessità dell’arrivo del principe affinché la situazione cambi e il matrimonio voluto dal principe senza che la principessa venga interpellata. Inoltre, tutte le protagoniste sono bellissime ed è proprio questo che fa “innamorare” di loro il principe. Non hanno sogni o aspirazioni, il loro destino è quello di diventare mogli e madri. Ogni storia che verrà analizzata, più o meno nel dettaglio, vuole mostrare le molteplici modalità con cui le donne sono state sottomesse nei secoli e continuano tuttora ad esserlo. Infine, il lavoro si chiuderà con un intervento didattico che vuole sviluppare il pensiero critico nei bambini di quinta della scuola primaria, età in cui ci si affaccia all’adolescenza e si deve iniziare a pensare alla strada da intraprendere, la quale dovrebbe essere dettata da scelte personali e attitudini e non da stereotipi e pregiudizi giunti fino a noi. La progettazione pensata prevede la lettura di alcune fiabe, selezionate nella loro versione originale, con successiva riflessione collettiva e commento circa i ruoli ricoperti dai personaggi femminili e maschili. In seguito, vengono proposti una serie di laboratori di scrittura creativa durante i quali si chiederà agli studenti di andare a “manipolare” le fiabe lette in modo tale che i ruoli dei personaggi diventino più paritari, in base a quanto emerso dalle discussioni collettive. La fiaba fa parte dell’infanzia e deve farne parte, ma siccome ci è stata tramandata nelle versioni di una società in cui la massima aspirazione delle donne era quella di diventare mogli e madri ed erano gli uomini a salvarle, è necessario far ragionare i bambini su questi aspetti così delicati, ma essenziali per poter divenire persone e cittadini consapevoli e rispettosi verso gli altri.

Gli stereotipi femminili nelle fiabe: analisi e sperimentazione per l'educazione alla parità di genere nella scuola primaria.

BOTTA, REBECCA
2023/2024

Abstract

L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di indagare la percezione che i bambini hanno di sé stessi e vuole sviluppare una maggiore consapevolezza sul tema delle differenze di genere e sulla necessità di non rinchiudersi all’interno di ruoli predefiniti da altri. Lo strumento scelto per portare avanti tali riflessioni è la fiaba, in quanto specchio della società dell’epoca in cui viene raccontata. Dopo un excursus storico sull’evoluzione della concezione del ruolo ricoperto dalla donna nella società, ci si concentrerà sull’analisi della figura femminile all’interno delle fiabe classiche, quali Biancaneve, Cenerentola, Rosaspina, Rapunzel e La sirenetta e altre della tradizione popolare. La scelta di trattare queste storie, utilizzando uno sguardo critico nei confronti delle condizioni in cui si trovano a vivere le protagoniste, è dettata dal fatto che sono accomunate da alcune caratteristiche: la dedizione alle faccende domestiche e la passività della donna, l’invidia dell’antagonista (femminile), la necessità dell’arrivo del principe affinché la situazione cambi e il matrimonio voluto dal principe senza che la principessa venga interpellata. Inoltre, tutte le protagoniste sono bellissime ed è proprio questo che fa “innamorare” di loro il principe. Non hanno sogni o aspirazioni, il loro destino è quello di diventare mogli e madri. Ogni storia che verrà analizzata, più o meno nel dettaglio, vuole mostrare le molteplici modalità con cui le donne sono state sottomesse nei secoli e continuano tuttora ad esserlo. Infine, il lavoro si chiuderà con un intervento didattico che vuole sviluppare il pensiero critico nei bambini di quinta della scuola primaria, età in cui ci si affaccia all’adolescenza e si deve iniziare a pensare alla strada da intraprendere, la quale dovrebbe essere dettata da scelte personali e attitudini e non da stereotipi e pregiudizi giunti fino a noi. La progettazione pensata prevede la lettura di alcune fiabe, selezionate nella loro versione originale, con successiva riflessione collettiva e commento circa i ruoli ricoperti dai personaggi femminili e maschili. In seguito, vengono proposti una serie di laboratori di scrittura creativa durante i quali si chiederà agli studenti di andare a “manipolare” le fiabe lette in modo tale che i ruoli dei personaggi diventino più paritari, in base a quanto emerso dalle discussioni collettive. La fiaba fa parte dell’infanzia e deve farne parte, ma siccome ci è stata tramandata nelle versioni di una società in cui la massima aspirazione delle donne era quella di diventare mogli e madri ed erano gli uomini a salvarle, è necessario far ragionare i bambini su questi aspetti così delicati, ma essenziali per poter divenire persone e cittadini consapevoli e rispettosi verso gli altri.
ITA
The aim of this thesis work is to investigate children's perceptions of themselves and aims to develop a greater awareness of the issue of gender differences and the need not to enclose oneself within roles predefined by others. The tool chosen to pursue these reflections is the fairy tale, as it mirrors the society of the time in which it is told. After a historical excursus on the evolution of the conception of the role played by women in society, we will focus on the analysis of the female figure within classic fairy tales, such as Snow White, Cinderella, Rosaspina, Rapunzel and The Little Mermaid, and others from the popular tradition. The decision to treat these stories, using a critical look at the conditions in which the protagonists find themselves living, is dictated by the fact that they share certain characteristics: the dedication to domestic chores and the passivity of women, the envy of the (female) antagonist, the necessity of the arrival of the prince for the situation to change, and the marriage desired by the prince without the princess being asked. Moreover, all the protagonists are beautiful and it is precisely this that makes the prince ‘fall in love’ with them. They have no dreams or aspirations, their destiny is to become wives and mothers. Each story that will be analysed, more or less in detail, aims to show the many ways in which women have been subjugated over the centuries and continue to be so to this day. Finally, the work will end with a didactic intervention that aims to develop critical thinking in fifth-grade primary school children, an age when one faces adolescence and has to start thinking about the road to take, which should be dictated by personal choices and attitudes and not by stereotypes and prejudices that have come down to us. The planned project involves reading some fairy tales, selected in their original version, with subsequent collective reflection and commentary on the roles played by the female and male characters. Following this, a series of creative writing workshops are proposed during which the students will be asked to ‘manipulate’ the fairy tales read in such a way that the roles of the characters become more equal, based on what emerges from the collective discussions. The fairy tale is part of childhood and must be part of it, but since it has been handed down to us in versions of a society in which the highest aspiration of women was to become wives and mothers and it was the men who saved them, it is necessary to get children to think about these delicate but essential aspects in order to become aware and respectful people and citizens towards others.
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