In the 1940s Leo Kanner and Hans Asperger were the first to describe autism spectrum disorder, distinguishing it from other mental illnesses. Since then, the research has made considerable progress in the diagnosis processes and in reference to the variety of strategies, tools and materials that are most effective to the intervention. Autism spectrum disorder is characterized by impaired social, communicative and behavioral skills; the term "spectrum" refers to the qualitative and quantitative variety of its manifestations (Pontis, 2021). The choice to study this field and propose a didactic and educational intervention on this population derives from a deep personal interest, gained with the work experience in school, and from the studies conducted on the theme of music education. In the first chapter, the characteristics of communication are presented, with a deepening of the literature inherent in non-verbal communication. Considering this form of communication as a present language, with a determining role, in every form of social interaction, its specific functions will be exposed, classifying non-verbal signals within human communication. In the second chapter the communication of children with autism spectrum disorder is analyzed, describing in depth the development of aspects related to non-verbal communication. The prerequisites for communication are presented, with greater attention paid to the skills that will be the subject of educational intervention; Finally, we focus on two educational approaches that have proven effective in fostering meaningful forms of communication and that can also be successfully implemented in education. The third chapter deepens the potential of the music mediator to foster the development of communication and its prerequisites. The basic idea is to consider music, or rather musicality, a universal and unique competence of the human being (Danzì, 2023). From this statement derives the importance of proposing designs that have as a guiding thread education to musicality, aimed at cultivating the sensitivity and well-being of every child. In the chapter a particular attention is paid to the diffusion, also in didactics and pedagogy of music, of the method of active education, through its declination in the Orff-Schulwerk approach. The chapter will conclude with an analysis on the evolution and effectiveness of the method devised by Carl Orff that sees its application, in the Italian school, by teachers and music experts who have contributed to the dissemination and adaptation of the approach to respond adequately to today’s educational challenges and to ensure the realization of a school for everyone, which aims at an education to sensitivity in the full realization of inclusion. In the fourth chapter we continue with the exposure of research on a single case, in the field of music education, conducted in a class of primary school where there is a child with autism spectrum disorder. The goal of the research is to investigate the effectiveness of an intervention to be implemented with children with autism spectrum disorder and their classmates, using the music broker to work on the development and reinforcement of basic communication skills. The fifth chapter in which the collected data are presented, followed by an analysis and a discussion on the achievement of the goal set, with a look at new territories that can be explored by future research, closes the work.
Negli anni quaranta del secolo scorso Leo Kanner e Hans Asperger sono stati i primi a descrivere il disturbo dello spettro autistico, distinguendolo dalle altre malattie mentali. Da allora la ricerca ha compiuto considerevoli passi avanti riguardo i processi di diagnosi e in riferimento alla varietà di strategie, strumenti e materiali più efficaci all’intervento. Il disturbo dello spettro autistico è caratterizzato da una compromissione delle abilità sociali, comunicative e comportamentali; la terminologia “spettro” fa riferimento alla varietà qualitativa e quantitativa delle sue manifestazioni (Pontis, 2021). La scelta di studiare tale ambito e proporre un’intervento didattico ed educativo su questa popolazione deriva da un profondo interesse personale, maturato con l’esperienza lavorativa in ambito scolastico, e dagli studi condotti sul tema dell’educazione musicale. Nel primo capitolo vengono presentate le caratteristiche proprie della comunicazione, con un approfondimento della letteratura inerente la comunicazione non verbale. Considerando tale forma di comunicazione come un linguaggio presente, con un ruolo determinante, in ogni forma di interazione sociale, ne verranno esposte le specifiche funzioni, classificando i segnali non verbali all’interno della comunicazione umana. Nel secondo capitolo viene analizzata la comunicazione dei bambini con disturbo dello spettro autistico, descrivendo in modo approfondito lo sviluppo degli aspetti legati alla comunicazione non verbale. Vengono presentati i prerequisiti della comunicazione, con una maggiore attenzione posta alle competenze che saranno oggetto dell’intervento educativo; infine ci si sofferma su due approcci educativi che si sono dimostrati efficaci nel favorire forme di comunicazione significative e che inoltre possono essere implementati con successo anche nell’ambito educativo. Il terzo capitolo approfondisce il potenziale del mediatore musica per favorire lo sviluppo della comunicazione e dei suoi prerequisiti. L’idea di base è quella di considerare la musica, o meglio la musicalità, una competenza universale e unica dell’essere umano (Danzì, 2023). Nel capitolo viene posta una particolare attenzione alla diffusione, anche in ambito di didattica e pedagogia della musica, del metodo dell’educazione attiva, attraverso la sua declinazione nell’approccio Orff-Schulwerk. Concluderà il capitolo un’analisi sull’evoluzione e l’efficacia del metodo ideato da Carl Orff che vede la sua applicazione, nella scuola italiana. Nel quarto capitolo si prosegue con l’esposizione della ricerca su caso singolo, nell’ambito di educazione musicale, condotta in una classe della scuola primaria dove è presente un bambino con disturbo dello spettro autistico. L’obiettivo della ricerca è quello di indagare l’efficacia di un intervento da attuare con i bambini con disturbo dello spettro autistico e i loro compagni di classi, che utilizzi il mediatore musica per operare sullo sviluppo e sul rinforzo delle competenze di base della comunicazione. Chiude l’elaborato il quinto capitolo nel quale vengono esposti i dati raccolti, seguiti da un’analisi e da una discussione in merito al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, con uno sguardo rivolto a nuovi territori esplorabili dalle ricerche future. In Appendice è possibile accedere alla documentazione multimediale raccolta durante la ricerca e agli strumenti creati per la rilevazione e l’analisi dei dati.
Tra Suono e Silenzio: la musica come mediatore per lo sviluppo della comunicazione nei bambini con disturbo dello spettro autistico
GARINO, DANIELA
2023/2024
Abstract
Negli anni quaranta del secolo scorso Leo Kanner e Hans Asperger sono stati i primi a descrivere il disturbo dello spettro autistico, distinguendolo dalle altre malattie mentali. Da allora la ricerca ha compiuto considerevoli passi avanti riguardo i processi di diagnosi e in riferimento alla varietà di strategie, strumenti e materiali più efficaci all’intervento. Il disturbo dello spettro autistico è caratterizzato da una compromissione delle abilità sociali, comunicative e comportamentali; la terminologia “spettro” fa riferimento alla varietà qualitativa e quantitativa delle sue manifestazioni (Pontis, 2021). La scelta di studiare tale ambito e proporre un’intervento didattico ed educativo su questa popolazione deriva da un profondo interesse personale, maturato con l’esperienza lavorativa in ambito scolastico, e dagli studi condotti sul tema dell’educazione musicale. Nel primo capitolo vengono presentate le caratteristiche proprie della comunicazione, con un approfondimento della letteratura inerente la comunicazione non verbale. Considerando tale forma di comunicazione come un linguaggio presente, con un ruolo determinante, in ogni forma di interazione sociale, ne verranno esposte le specifiche funzioni, classificando i segnali non verbali all’interno della comunicazione umana. Nel secondo capitolo viene analizzata la comunicazione dei bambini con disturbo dello spettro autistico, descrivendo in modo approfondito lo sviluppo degli aspetti legati alla comunicazione non verbale. Vengono presentati i prerequisiti della comunicazione, con una maggiore attenzione posta alle competenze che saranno oggetto dell’intervento educativo; infine ci si sofferma su due approcci educativi che si sono dimostrati efficaci nel favorire forme di comunicazione significative e che inoltre possono essere implementati con successo anche nell’ambito educativo. Il terzo capitolo approfondisce il potenziale del mediatore musica per favorire lo sviluppo della comunicazione e dei suoi prerequisiti. L’idea di base è quella di considerare la musica, o meglio la musicalità, una competenza universale e unica dell’essere umano (Danzì, 2023). Nel capitolo viene posta una particolare attenzione alla diffusione, anche in ambito di didattica e pedagogia della musica, del metodo dell’educazione attiva, attraverso la sua declinazione nell’approccio Orff-Schulwerk. Concluderà il capitolo un’analisi sull’evoluzione e l’efficacia del metodo ideato da Carl Orff che vede la sua applicazione, nella scuola italiana. Nel quarto capitolo si prosegue con l’esposizione della ricerca su caso singolo, nell’ambito di educazione musicale, condotta in una classe della scuola primaria dove è presente un bambino con disturbo dello spettro autistico. L’obiettivo della ricerca è quello di indagare l’efficacia di un intervento da attuare con i bambini con disturbo dello spettro autistico e i loro compagni di classi, che utilizzi il mediatore musica per operare sullo sviluppo e sul rinforzo delle competenze di base della comunicazione. Chiude l’elaborato il quinto capitolo nel quale vengono esposti i dati raccolti, seguiti da un’analisi e da una discussione in merito al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, con uno sguardo rivolto a nuovi territori esplorabili dalle ricerche future. In Appendice è possibile accedere alla documentazione multimediale raccolta durante la ricerca e agli strumenti creati per la rilevazione e l’analisi dei dati.File | Dimensione | Formato | |
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