The high incidence and prevalence of hyperlipidemia, both in Italy and worldwide, have led the scientific and medical communities to pay particular attention to this pathological condition. The causal relationship between cholesterol levels and major cardiovascular events is supported by a considerable body of scientific evidence. For these reasons, cholesterol levels have become a crucial therapeutic target in the management of cardiovascular diseases. The first-line pharmacological treatment for hyperlipidemia consists of statins and ezetimibe: the former are inhibitors of the enzyme hydroxymethylglutaryl-CoA reductase, an essential component of cholesterol metabolism, while ezetimibe inhibits the intestinal absorption of sterols. This thesis aimed to describe the use of statins and/or ezetimibe in the population of individuals over 65 from the “Azienda Unità Sanitaria Locale Valle d’Aosta” (AUSL VdA), to stratify the study population based on common characteristics (age groups, lipid-lowering drugs used, comorbidities), and finally, to measure adherence to therapy in a subgroup of the population at high cardiovascular risk. The tools and methods used refer to two databases collected by the AUSL VdA: the first containing data on the dispensation of drugs reimbursed by the “Servizio Sanitario Nazionale” (SSN) between 2016 and 2022, and the second containing hospital discharge records (SDO) for hospital admissions between 2016 and 2021, coded using the International Classification of Diseases, 9th version (ICD-9). The inclusion criteria for the study population were: age 65 or older in 2016 and at least one dispensation of statins and/or ezetimibe during the study period. Additionally, a second sample was selected from the previous population, consisting of patients with established cardiovascular risk, defined as having at least one SDO reporting an ICD-9 code related to cardiovascular diseases. The results of the analysis are as follows: the patients residing in the Aosta Valley on therapy with statins and/or ezetimibe between 2016 and 2022 who were at least 65 years old numbered 9958 (53.62% women and 46.38% men, median age 74 years [IQR: 69 – 78]). The most frequent comorbidities within the sample were heart failure and gastroesophageal reflux. The median adherence level calculated using the first method (actual days of therapeutic coverage/distance between the first and last dispensation during the study period) was 94.00% [IQR: 65.25 - 100], while with the second method (actual days of therapeutic coverage/3-year observation period) it was 60.00% [IQR: 19.85 – 98.60]. The results of this analysis provide an overview of the use of first-choice lipid-lowering therapies by an elderly population in the Aosta Valley. This study is crucial for highlighting cases of low adherence, which often lead to therapeutic failure and all its consequences: worsening of the patient's condition, increased risk of further cardiovascular events, and consequent increase in hospitalizations. All this represents a problem not only for the individual patient but for the entire community due to increased healthcare costs and the workload of SSN professionals.
L’elevata incidenza e prevalenza, in Italia e nel mondo, delle iperlipidemie fa sì che questa condizione patologica richiami una particolare attenzione da parte della comunità scientifica e medica. Il rapporto causale tra i livelli di colesterolo e gli eventi cardiovascolari maggiori è sostenuto da una mole notevole di evidenze scientifiche. Per questi motivi, la colesterolemia è diventata un obiettivo terapeutico cruciale nella gestione delle malattie cardiovascolari. La terapia farmacologica di prima scelta nelle condizioni di iperlipidemia è rappresentata da statine e ezetimibe: le prime sono inibitori dell’enzima idrossimetilglutaril-CoA reduttasi, tassello essenziale per il metabolismo del colesterolo, mentre l’ezetimibe inibisce l’assorbimento di steroli a livello intestinale. La presente tesi si è occupata di descrivere l’utilizzo di statine e/o ezetimibe nella popolazione di individui over 65 dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Valle d’Aosta (AUSL VdA), stratificare la popolazione in studio in base a delle caratteristiche comuni (fasce d’età, farmaco ipolipemizzante impiegato, comorbidità) e, infine, misurare l’aderenza alla terapia per un sottogruppo della popolazione ad alto rischio cardiovascolare. Gli strumenti e i metodi utilizzati fanno riferimento a due database raccolti dall’AUSL VdA: il primo contenente i dati di dispensazione dei medicinali rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) tra il 2016 e il 2022, il secondo contenente le schede di dimissione ospedaliera (SDO) relative alle cause d alle strutture ospedaliere tra il 2016 e il 2021 codificate con la classificazione internazionale delle malattie versione 9 (ICD-9). I criteri di inclusione della popolazione in studio sono stati: età maggiore o uguale a 65 anni nel 2016 e almeno una dispensazione di statine e/o ezetimibe nel periodo di studio. Inoltre, è stato selezionato un secondo campione a partire dalla popolazione precedente composto da pazienti che presentavano un rischio cardiovascolare conclamato, ovvero almeno una SDO riportante un ICD-9 relativo a malattie cardiovascolari. I risultati dell’analisi mostrano la seguente situazione: i pazienti residenti in VdA in terapia con statine e/o ezetimibe tra il 2016 e il 2022 con almeno 65 anni d’età erano 9958 (53,62% donne e 46,38% uomini, età mediana 74 anni [IQR: 69 – 78]). Le comorbidità più frequenti all’interno del campione sono state: insufficienza cardiaca e reflusso gastroesofageo. Il livello di aderenza mediana calcolato con il primo metodo (giorni di copertura terapeutica effettivi/distanza tra prima e ultima dispensazione nel periodo di studio) è stato del 94,00% [IQR: 65,25 - 100], mentre con il secondo metodo (giorni di copertura terapeutica effettivi/periodo di osservazione di 3 anni) è stato del 60,00% [IQR: 19,85 – 98,60]. I risultati di questa analisi forniscono una fotografia circa l’impiego delle terapie ipolipemizzanti di prima scelta da parte di una popolazione di anziani della VdA, tale studio risulta fondamentale per evidenziare casi di bassa aderenza, la quale causa spesso il fallimento terapeutico e tutte le conseguenze che ne derivano: peggioramento della condizione di vita del paziente, aumento del rischio di ulteriori eventi cardiovascolari e aumento conseguente delle ospedalizzazioni. Tutto ciò rappresenta un problema non solo per il singolo paziente, ma per tutta la collettività a causa di un aumento della spesa sanitaria e del carico di lavoro dei professionisti del SSN.
Analisi di dati sanitari dell'AUSL Valle d'Aosta per indagare l'impiego di farmaci ipolipemizzanti e l'aderenza terapeutica in una popolazione di pazienti a rischio di eventi cardiovascolari
BRUNO, MARCO
2023/2024
Abstract
L’elevata incidenza e prevalenza, in Italia e nel mondo, delle iperlipidemie fa sì che questa condizione patologica richiami una particolare attenzione da parte della comunità scientifica e medica. Il rapporto causale tra i livelli di colesterolo e gli eventi cardiovascolari maggiori è sostenuto da una mole notevole di evidenze scientifiche. Per questi motivi, la colesterolemia è diventata un obiettivo terapeutico cruciale nella gestione delle malattie cardiovascolari. La terapia farmacologica di prima scelta nelle condizioni di iperlipidemia è rappresentata da statine e ezetimibe: le prime sono inibitori dell’enzima idrossimetilglutaril-CoA reduttasi, tassello essenziale per il metabolismo del colesterolo, mentre l’ezetimibe inibisce l’assorbimento di steroli a livello intestinale. La presente tesi si è occupata di descrivere l’utilizzo di statine e/o ezetimibe nella popolazione di individui over 65 dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Valle d’Aosta (AUSL VdA), stratificare la popolazione in studio in base a delle caratteristiche comuni (fasce d’età, farmaco ipolipemizzante impiegato, comorbidità) e, infine, misurare l’aderenza alla terapia per un sottogruppo della popolazione ad alto rischio cardiovascolare. Gli strumenti e i metodi utilizzati fanno riferimento a due database raccolti dall’AUSL VdA: il primo contenente i dati di dispensazione dei medicinali rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) tra il 2016 e il 2022, il secondo contenente le schede di dimissione ospedaliera (SDO) relative alle cause d alle strutture ospedaliere tra il 2016 e il 2021 codificate con la classificazione internazionale delle malattie versione 9 (ICD-9). I criteri di inclusione della popolazione in studio sono stati: età maggiore o uguale a 65 anni nel 2016 e almeno una dispensazione di statine e/o ezetimibe nel periodo di studio. Inoltre, è stato selezionato un secondo campione a partire dalla popolazione precedente composto da pazienti che presentavano un rischio cardiovascolare conclamato, ovvero almeno una SDO riportante un ICD-9 relativo a malattie cardiovascolari. I risultati dell’analisi mostrano la seguente situazione: i pazienti residenti in VdA in terapia con statine e/o ezetimibe tra il 2016 e il 2022 con almeno 65 anni d’età erano 9958 (53,62% donne e 46,38% uomini, età mediana 74 anni [IQR: 69 – 78]). Le comorbidità più frequenti all’interno del campione sono state: insufficienza cardiaca e reflusso gastroesofageo. Il livello di aderenza mediana calcolato con il primo metodo (giorni di copertura terapeutica effettivi/distanza tra prima e ultima dispensazione nel periodo di studio) è stato del 94,00% [IQR: 65,25 - 100], mentre con il secondo metodo (giorni di copertura terapeutica effettivi/periodo di osservazione di 3 anni) è stato del 60,00% [IQR: 19,85 – 98,60]. I risultati di questa analisi forniscono una fotografia circa l’impiego delle terapie ipolipemizzanti di prima scelta da parte di una popolazione di anziani della VdA, tale studio risulta fondamentale per evidenziare casi di bassa aderenza, la quale causa spesso il fallimento terapeutico e tutte le conseguenze che ne derivano: peggioramento della condizione di vita del paziente, aumento del rischio di ulteriori eventi cardiovascolari e aumento conseguente delle ospedalizzazioni. Tutto ciò rappresenta un problema non solo per il singolo paziente, ma per tutta la collettività a causa di un aumento della spesa sanitaria e del carico di lavoro dei professionisti del SSN.File | Dimensione | Formato | |
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