Background: The research commissioned in 2013 by the Italian Physiotherapist Association, carried out by Marco Ingrosso, entitled "The physiotherapist in Italy, a professional rehabilitation treatment" showed an increase in the number of VAT matches among physiotherapists in the face of a very poor appeal to the freelance profession, because too often identified as synonymous with precarious work. In addition, the analysis of the current European and Italian socio-economic situation and the working conditions of the newly graduated in Physiotherapy has highlighted that, in spite of the latter’s working expectations, they tend to move towards permanent employment, most physiotherapists find work as a freelancer; Almalaurea’s data show that physiotherapists employed indefinitely in Piedmont range from a minimum of 3% (2015) to a maximum of 12% (2018) while the self-employed are stable between 60% and 70%. Aim: The aim of this work is to carry out an analysis of the current condition of Piedmontese freelance physiotherapists, not only to better understand the motivations that underlie the decision to embark on a freelance professional career, including whether there is a conscious design behind it, but also to assess the various areas and realities in which they carry out their professional activity from a strategic planning point of view with the resulting achievement of adequate personal satisfaction. Materials and methods: The data needed to achieve the research objective was collected, in collaboration with the Piedmontese Provincial Orders of Medical Radiology Technicians and Technical Health Professions, Rehabilitation and Prevention, thanks to a questionnaire, carried out ad hoc, according to the guidelines indicated in the literature and submitted to the tests of Kaiser-Meyer-Olkin, Bartlett’s sphericity and factor analysis. Results: The sample received 224 replies and, following the application of the exclusion criteria, 215 replies were considered. The results obtained suggest that the choice to enter the profession for Piedmontese physiotherapists is dictated mainly by the context of the labour market and not by a conscious and sufficiently planned choice. The attainment of the full professional satisfaction turns out to be a long path albeit realizable; In this regard, among its determinants the context of the exercise of their work are reported as well as the ability to consciously design their own business. Conclusions: The analysis carried out showed that, even though physiotherapists are currently entering the world of the professions mainly because of the conditions defined by the labour market, achieving full professional satisfaction is a feasible process, albeit in the long term. Several factors contribute to the success of this process, including the context in which its work appears to play a key role; In particular, exercising one’s activity in their own private practice is a guarantee of professional achievement. In any case, according to the professionals who were interviewed, the opportunities for growth are numerous, primarily through post-graduate training but also through the creation of professional networks, developing the ability to satisfy the requests of users following their personal inclinations as much as possible. Finally, what emerges in a clear and distinct way is that, regardless of age, experience and workplaces, physiotherapists love their profession and still get great satisfaction from the relationship with the patient.
Background: La ricerca commissionata nel 2013 a Marco Ingrosso dall’Associazione Italiana Fisioterapisti, dal titolo “Il fisioterapista in Italia, un professionista della cura riabilitativa” evidenziava una crescita del numero di partite IVA tra i fisioterapisti a fronte di un appeal molto scarso nei confronti della libera professione, perché troppo spesso identificata come sinonimo di lavoro precario. Inoltre, l’analisi dell’attuale situazione socio-economica Europea ed Italiana e della condizione lavorativa dei neo-laureati in Fisioterapia ha messo in evidenza come la maggior parte dei fisioterapisti trovi lavoro come libero professionista; i dati di Almalaurea evidenziano infatti che i fisioterapisti assunti a tempo indeterminato in Piemonte oscillano da un minimo del 3% (2015) ad un massimo del 12% (2018) mentre i lavoratori autonomi sono stabili tra il 60% e il 70%. Obiettivo: L’obiettivo di questo lavoro è realizzare un’analisi sulla condizione attuale dei fisioterapisti liberi professionisti piemontesi per comprendere al meglio le motivazioni che sottendono alla scelta di intraprendere una carriera libero-professionale e per valutare da un punto di vista della pianificazione strategica i vari ambiti e le realtà in cui si realizza la loro attività professionale. Materiali e metodi: I dati necessari al raggiungimento dell’obiettivo di ricerca sono stati raccolti, in collaborazione con gli Ordini provinciali Piemontesi dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, grazie ad un questionario, realizzato ad hoc, secondo le linee guida indicate dalla letteratura e sottoposto ai test di Kaiser-Meyer-Olkin, di sfericità di Bartlett e ad analisi fattoriale. Risultati: Il campione presentava 224 risposte e, dopo l’applicazione dei criteri di esclusione, sono state prese in considerazione 215 risposte. I risultati ottenuti suggeriscono che la scelta di intraprendere la libera professione per i fisioterapisti piemontesi sia dettata prevalentemente dal contesto del mercato del lavoro e non da una scelta consapevole e sufficientemente programmata. Il raggiungimento della piena soddisfazione professionale risulta essere un percorso lungo ma comunque realizzabile; a tal proposito tra i fattori determinanti della stessa vengono riportati il contesto di esercizio del proprio lavoro e la capacità di progettare la propria attività. Conclusioni: L’analisi condotta ha evidenziato che, nonostante ad oggi l’ingresso nel mondo della libera professione per i fisioterapisti sia dettato principalmente dalle condizioni definite dal mercato del lavoro, il raggiungimento della piena soddisfazione professionale risulta essere un processo realizzabile nel lungo periodo. A contribuire alla riuscita di questo processo concorrono molteplici fattori, tra questi il contesto in cui si esercita il proprio lavoro sembra svolgere un ruolo fondamentale; in particolare lo studio privato di proprietà risulta essere una garanzia di realizzazione professionale. In ogni caso, secondo i professionisti intervistati, le possibilità di crescita sono comunque numerose, in primo luogo attraverso la formazione post-laurea ma anche con la creazione di reti professionali, sviluppando la capacità di soddisfare le richieste dell’utenza seguendo il più possibile le proprie inclinazioni personali. Infine, ciò che emerge in maniera chiara e netta è che, indipendentemente dall’età anagrafica, dall’esperienza e dai luoghi di lavoro, i fisioterapisti amano la propria professione e ricavano comunque grande appagamento dal rapporto con il paziente.
Analisi sulla condizione lavorativa e soddisfazione professionale dei fisioterapisti liberi professionisti piemontesi
BOSCIONE, FRANCESCO
2020/2021
Abstract
Background: La ricerca commissionata nel 2013 a Marco Ingrosso dall’Associazione Italiana Fisioterapisti, dal titolo “Il fisioterapista in Italia, un professionista della cura riabilitativa” evidenziava una crescita del numero di partite IVA tra i fisioterapisti a fronte di un appeal molto scarso nei confronti della libera professione, perché troppo spesso identificata come sinonimo di lavoro precario. Inoltre, l’analisi dell’attuale situazione socio-economica Europea ed Italiana e della condizione lavorativa dei neo-laureati in Fisioterapia ha messo in evidenza come la maggior parte dei fisioterapisti trovi lavoro come libero professionista; i dati di Almalaurea evidenziano infatti che i fisioterapisti assunti a tempo indeterminato in Piemonte oscillano da un minimo del 3% (2015) ad un massimo del 12% (2018) mentre i lavoratori autonomi sono stabili tra il 60% e il 70%. Obiettivo: L’obiettivo di questo lavoro è realizzare un’analisi sulla condizione attuale dei fisioterapisti liberi professionisti piemontesi per comprendere al meglio le motivazioni che sottendono alla scelta di intraprendere una carriera libero-professionale e per valutare da un punto di vista della pianificazione strategica i vari ambiti e le realtà in cui si realizza la loro attività professionale. Materiali e metodi: I dati necessari al raggiungimento dell’obiettivo di ricerca sono stati raccolti, in collaborazione con gli Ordini provinciali Piemontesi dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, grazie ad un questionario, realizzato ad hoc, secondo le linee guida indicate dalla letteratura e sottoposto ai test di Kaiser-Meyer-Olkin, di sfericità di Bartlett e ad analisi fattoriale. Risultati: Il campione presentava 224 risposte e, dopo l’applicazione dei criteri di esclusione, sono state prese in considerazione 215 risposte. I risultati ottenuti suggeriscono che la scelta di intraprendere la libera professione per i fisioterapisti piemontesi sia dettata prevalentemente dal contesto del mercato del lavoro e non da una scelta consapevole e sufficientemente programmata. Il raggiungimento della piena soddisfazione professionale risulta essere un percorso lungo ma comunque realizzabile; a tal proposito tra i fattori determinanti della stessa vengono riportati il contesto di esercizio del proprio lavoro e la capacità di progettare la propria attività. Conclusioni: L’analisi condotta ha evidenziato che, nonostante ad oggi l’ingresso nel mondo della libera professione per i fisioterapisti sia dettato principalmente dalle condizioni definite dal mercato del lavoro, il raggiungimento della piena soddisfazione professionale risulta essere un processo realizzabile nel lungo periodo. A contribuire alla riuscita di questo processo concorrono molteplici fattori, tra questi il contesto in cui si esercita il proprio lavoro sembra svolgere un ruolo fondamentale; in particolare lo studio privato di proprietà risulta essere una garanzia di realizzazione professionale. In ogni caso, secondo i professionisti intervistati, le possibilità di crescita sono comunque numerose, in primo luogo attraverso la formazione post-laurea ma anche con la creazione di reti professionali, sviluppando la capacità di soddisfare le richieste dell’utenza seguendo il più possibile le proprie inclinazioni personali. Infine, ciò che emerge in maniera chiara e netta è che, indipendentemente dall’età anagrafica, dall’esperienza e dai luoghi di lavoro, i fisioterapisti amano la propria professione e ricavano comunque grande appagamento dal rapporto con il paziente.File | Dimensione | Formato | |
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