This thesis addresses the topic of differentiated instruction aimed at promoting inclusion. "Differentiated instruction is not a teaching strategy, a collection of techniques or a model. It is a way of thinking about teaching and learning that urges starting from where students are, rather than with a predefined action plan that ignores their differences. It challenges the typical teacher's view of assessment, teaching, learning, roles in the classroom, use of time, and design." This is the definition of the internationally recognized creator of this philosophy, Carol Ann Tomlinson. In Italy and around the world, differentiated instruction, as recalled by D'Alonzo (Director of CeDisMa, the Center for Studies and Research on Disability and Marginality), is the response to students' needs through a deep knowledge of the entire class group. Moreover, it is a methodology supported by teachers who are attentive to relationships with students through continuous monitoring and control. It is designed by differentiating content (what is learned), process (the path that leads to truly meaningful learning), and product (final outcome based on the predetermined goal). Materials, strategies, languages, and contents will also be differentiated. To differentiate the topics covered, it will be essential to use support tools such as high readability books, simplified manuals, summary diagrams, AAC (augmentative and alternative communication), more specific languages such as braille, the use of speech synthesis and computers for displaying videos with subtitles. Students will be engaged in different educational activities at the same time. The teacher will be called upon to intervene when necessary, and eye contact will always be ready to detect difficulties. At the heart of differentiated instruction is a careful understanding of the student through: a pre-assessment phase (useful for optimal planning of activities); a learning phase (to capture the useful elements for the subject for their operational commitment); a constant monitoring phase of the proposed activities to provide useful information to the student to better consolidate their learning and, finally, an authentic final evaluation. At the beginning of each planning, it will be useful to focus on collecting data regarding readiness levels, interest, individual functioning profile, and class profile. The theoretical reference frameworks are: Vygotsky, Gardner, Sternberg, Silver, Strong, Perini, and Dunn and Dunn. Two examples of learning station teaching proposed to preschool students in Turin will be described in detail and experimented with, indicating their strengths and weaknesses: the first focused on the nature and profession of the farmer; the second, on identity while traveling. From them, the validity of learning station teaching for inclusion emerged. Some critical points were identified, but as Martini taught: "Teaching today is like sowing: the result is not guaranteed or immediate, but if you don't sow, there will certainly beno harvest."
Questo elaborato di tesi affronta la tematica della differenziazione didattica volta a favorire l’inclusione. «La differenziazione didattica non è una strategia didattica, una collezione di tecniche o un modello. E’ un modo di pensare all’insegnamento e all’apprendimento che esorta a partire da dove si trovano gli allievi, piuttosto che con un piano di azione predefinito che ignora le loro differenze. Mette alla prova la visione che solitamente hanno gli insegnanti della valutazione, dell’insegnamento, dell’apprendimento, dei ruoli nella classe, dell’uso del tempo e della progettazione». Questa è la definizione dell’ideatrice di tale filosofia riconosciuta a livello internazionale, ovvero Carol Ann Tomlinson. In Italia e nel mondo la differenziazione didattica, come ricorda D’Alonzo (Direttore del CeDisMa, ovvero Centro Studi e ricerche sulla Disabilità e la Marginalità), è la risposta alle necessità degli alunni attraverso una profonda conoscenza dell’intero gruppo classe. Inoltre, essa è una metodologia appoggiata da insegnanti attenti alle relazioni con gli alunni attraverso un controllo e un monitoraggio continuo. E’ progettata differenziando il contenuto (quanto viene appreso), il processo (il percorso che porterà all’apprendimento veramente significativo) ed il prodotto (esito finale sulla base dell’obbiettivo prefissato). Saranno differenziati anche i materiali, le strategie, i linguaggi e i contenuti. Per differenziare le tematiche trattate sarà fondamentale l’utilizzo di strumenti di supporto come libri ad alta leggibilità, manuali semplificati, schemi riassuntivi, la CAA (comunicazione aumentativa e alternativa), linguaggi più specifici come il braille, l’uso di sintesi vocali e di computer per la visualizzazione di video con sottotitoli. Gli studenti saranno cimentati in attività didattico-educative differenti nel medesimo tempo. L’insegnante sarà chiamato ad intervenire quando sarà necessario e il contatto oculare sarà sempre pronto a visionare difficoltà. Alla base della differenziazione didattica vi è un’attenta conoscenza dell’alunno attraverso: una fase di pre-assistement (utile per una pianificazione ottimale delle attività); una fase di apprendimento (per cogliere gli elementi utili al soggetto per il suo impegno operativo); una fase di monitoraggio costante delle attività proposte per fornire informazioni utili all’allievo per consolidare al meglio il suo apprendimento ed, infine, una valutazione finale autentica. All’inizio di ogni progettazione sarà utile concentrarsi sulla raccolta dei dati riguardanti i livelli di prontezza (read-iness), di interesse, il profilo di funzionamento individuale e il profilo di classe. I quadri di riferimento teorici sono: Vygotskij, Gardner, Sternberg, Silver, Strong, Perini e Dunn e Dunn. Verranno descritti nel dettaglio e sperimentati due esempi di didattica a stazioni proposte agli alunni di una scuola dell’infanzia di Torino, indicandone punti di forza e di debolezza: il primo incentrato sulla natura e il mestiere del contadino; il secondo, sull’identità in viaggio. Da essi è emersa la validità per l’inclusione della didattica a stazioni di apprendimento. Sono state colte alcune criticità, ma come ha insegnato Martini: “Insegnare oggi è come seminare: il risultato non è garantito e immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”.
La differenziazione didattica come nuova sfida della scuola di oggi. Viaggiando tra le stazioni di apprendimento per favorire l’inclusione. Un esempio significativo alla scuola dell’infanzia
TUNINETTI, ELISA
2022/2023
Abstract
Questo elaborato di tesi affronta la tematica della differenziazione didattica volta a favorire l’inclusione. «La differenziazione didattica non è una strategia didattica, una collezione di tecniche o un modello. E’ un modo di pensare all’insegnamento e all’apprendimento che esorta a partire da dove si trovano gli allievi, piuttosto che con un piano di azione predefinito che ignora le loro differenze. Mette alla prova la visione che solitamente hanno gli insegnanti della valutazione, dell’insegnamento, dell’apprendimento, dei ruoli nella classe, dell’uso del tempo e della progettazione». Questa è la definizione dell’ideatrice di tale filosofia riconosciuta a livello internazionale, ovvero Carol Ann Tomlinson. In Italia e nel mondo la differenziazione didattica, come ricorda D’Alonzo (Direttore del CeDisMa, ovvero Centro Studi e ricerche sulla Disabilità e la Marginalità), è la risposta alle necessità degli alunni attraverso una profonda conoscenza dell’intero gruppo classe. Inoltre, essa è una metodologia appoggiata da insegnanti attenti alle relazioni con gli alunni attraverso un controllo e un monitoraggio continuo. E’ progettata differenziando il contenuto (quanto viene appreso), il processo (il percorso che porterà all’apprendimento veramente significativo) ed il prodotto (esito finale sulla base dell’obbiettivo prefissato). Saranno differenziati anche i materiali, le strategie, i linguaggi e i contenuti. Per differenziare le tematiche trattate sarà fondamentale l’utilizzo di strumenti di supporto come libri ad alta leggibilità, manuali semplificati, schemi riassuntivi, la CAA (comunicazione aumentativa e alternativa), linguaggi più specifici come il braille, l’uso di sintesi vocali e di computer per la visualizzazione di video con sottotitoli. Gli studenti saranno cimentati in attività didattico-educative differenti nel medesimo tempo. L’insegnante sarà chiamato ad intervenire quando sarà necessario e il contatto oculare sarà sempre pronto a visionare difficoltà. Alla base della differenziazione didattica vi è un’attenta conoscenza dell’alunno attraverso: una fase di pre-assistement (utile per una pianificazione ottimale delle attività); una fase di apprendimento (per cogliere gli elementi utili al soggetto per il suo impegno operativo); una fase di monitoraggio costante delle attività proposte per fornire informazioni utili all’allievo per consolidare al meglio il suo apprendimento ed, infine, una valutazione finale autentica. All’inizio di ogni progettazione sarà utile concentrarsi sulla raccolta dei dati riguardanti i livelli di prontezza (read-iness), di interesse, il profilo di funzionamento individuale e il profilo di classe. I quadri di riferimento teorici sono: Vygotskij, Gardner, Sternberg, Silver, Strong, Perini e Dunn e Dunn. Verranno descritti nel dettaglio e sperimentati due esempi di didattica a stazioni proposte agli alunni di una scuola dell’infanzia di Torino, indicandone punti di forza e di debolezza: il primo incentrato sulla natura e il mestiere del contadino; il secondo, sull’identità in viaggio. Da essi è emersa la validità per l’inclusione della didattica a stazioni di apprendimento. Sono state colte alcune criticità, ma come ha insegnato Martini: “Insegnare oggi è come seminare: il risultato non è garantito e immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
711404_tesituninettielisamatricola711404.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
4.89 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.89 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/36985