L'idea di questa ricerca si basa sull'introduzione dell'italiano per lo studio nelle seconde generazioni. Il mezzo è la pratica della lettura narrativa e piacevole. Tale processo si concretizza in una successione di pratiche che portano lo studente di origini straniere ad acquisire un metodo di studio in grado di sintetizzare e rielaborare le informazioni e ad arricchire il vocabolario linguistico di ogni disciplina (le microlingue). L'interesse della ricerca è quello di rendere i bambini dei lettori esperti in grado di attivare schemi semantici all'interno dei quali collocare le informazioni ricavate. Il libro diventa allora lo strumento tramite cui si facilita l'apprendimento specialistico. Ne risulta un approccio ermeneutico (Hunfeld; 1995) che risponde alle esigenze di una nuova realtà sociale e di una nuova era glottodidattica, quella del post-comunicativo. La necessità nasce dal momento in cui il flusso di immigrazione da forma ¿transitoria¿ è diventata ¿stabilizzata¿ ed esige quindi la giusta considerazione. Si tratta di portare avanti una competenza interculturale in grado di relazionarsi con la pluralità delle lingue e delle personalità che il sistema educativo coinvolge. Fine ultimo è la creazione di un ambiente aperto per l'apprendimento che privilegia i momenti di accoglienza e comunicazione e permette una coesione sociale ed una promozione dello studio come mezzo di espressione del soggetto in tutti i suoi aspetti. In tale tesi, lo studio è visto come efficace mezzo di espressione e la lettura come strumento democratico che ne permette la realizzazione.
Italiano per lo studio e seconde generazioni. La pratica della lettura come strumento di educazione e democrazia
SERRACCHIOLI, CARLOTTA
2017/2018
Abstract
L'idea di questa ricerca si basa sull'introduzione dell'italiano per lo studio nelle seconde generazioni. Il mezzo è la pratica della lettura narrativa e piacevole. Tale processo si concretizza in una successione di pratiche che portano lo studente di origini straniere ad acquisire un metodo di studio in grado di sintetizzare e rielaborare le informazioni e ad arricchire il vocabolario linguistico di ogni disciplina (le microlingue). L'interesse della ricerca è quello di rendere i bambini dei lettori esperti in grado di attivare schemi semantici all'interno dei quali collocare le informazioni ricavate. Il libro diventa allora lo strumento tramite cui si facilita l'apprendimento specialistico. Ne risulta un approccio ermeneutico (Hunfeld; 1995) che risponde alle esigenze di una nuova realtà sociale e di una nuova era glottodidattica, quella del post-comunicativo. La necessità nasce dal momento in cui il flusso di immigrazione da forma ¿transitoria¿ è diventata ¿stabilizzata¿ ed esige quindi la giusta considerazione. Si tratta di portare avanti una competenza interculturale in grado di relazionarsi con la pluralità delle lingue e delle personalità che il sistema educativo coinvolge. Fine ultimo è la creazione di un ambiente aperto per l'apprendimento che privilegia i momenti di accoglienza e comunicazione e permette una coesione sociale ed una promozione dello studio come mezzo di espressione del soggetto in tutti i suoi aspetti. In tale tesi, lo studio è visto come efficace mezzo di espressione e la lettura come strumento democratico che ne permette la realizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/36924