La caffeina, il cui nome chimico è 1,3,7-trimetilxantina, è un alcaloide naturale appartenente alla classe delle metilxantine. E' contenuta naturalmente in semi, foglie e frutti di alcune specie vegetali, come ad esempio le piante del genere Coffea, la pianta del the (Thea sinensis), la pianta del cacao (Teobroma cacao), la pianta del matè (Ilex paraguariensis). Grazie alla sua azione stimolante sul sistema nervoso centrale, la caffeina risulta essere la sostanza psicoattiva più conosciuta e più consumata dalla popolazione mondiale fin dai tempi antichi. I suoi usi sono molteplici e comprendono diversi ambiti. Nel settore alimentare è presente sia in numerosi alimenti largamente commercializzati (bibite, gelati, dolci, ecc.), sia nelle bevande energetiche abbinata ad altri ingredienti, come la taurina. La caffeina si trova anche in alcuni integratori alimentari utilizzati nell'ambito di cure dimagranti, in questo caso associata alla sinefrina, e miglioratori della prestazione sportiva [1]. Analizzando assorbimento, distribuzione, metabolismo, eliminazione e caratteristiche chimico-fisiche di questa sostanza [2], è emersa un'interazione tra la caffeina e l'assunzione contemporanea di alcuni medicinali. Tra le categorie prese in esame vi sono antidepressivi, cortisonici, FANS, sedativi, antibiotici, antiaggreganti. Ad ogni interazione corrispondono conseguenze caratteristiche, positive o negative per la salute dell'organismo umano [1]. I suoi effetti benefici sono stati sfruttati sia per la preparazione di medicinali basati sull'associazione di caffeina e principi attivi (per esempio, per la cura dell'emicrania) sia utilizzando la caffeina come principio attivo, come nel caso della cura dell'apnea del prematuro [3]. Alla luce di queste informazioni e considerando anche le interazioni generali della caffeina con altri medicinali e integratori di uso comune, la figura del farmacista acquisisce notevole importanza nella dispensazione dei medicinali e dei consigli corretti per un consumo consapevole e salutare di tale sostanza.

Caffeina e farmaci

ZUCCHERI, ALESSIA
2017/2018

Abstract

La caffeina, il cui nome chimico è 1,3,7-trimetilxantina, è un alcaloide naturale appartenente alla classe delle metilxantine. E' contenuta naturalmente in semi, foglie e frutti di alcune specie vegetali, come ad esempio le piante del genere Coffea, la pianta del the (Thea sinensis), la pianta del cacao (Teobroma cacao), la pianta del matè (Ilex paraguariensis). Grazie alla sua azione stimolante sul sistema nervoso centrale, la caffeina risulta essere la sostanza psicoattiva più conosciuta e più consumata dalla popolazione mondiale fin dai tempi antichi. I suoi usi sono molteplici e comprendono diversi ambiti. Nel settore alimentare è presente sia in numerosi alimenti largamente commercializzati (bibite, gelati, dolci, ecc.), sia nelle bevande energetiche abbinata ad altri ingredienti, come la taurina. La caffeina si trova anche in alcuni integratori alimentari utilizzati nell'ambito di cure dimagranti, in questo caso associata alla sinefrina, e miglioratori della prestazione sportiva [1]. Analizzando assorbimento, distribuzione, metabolismo, eliminazione e caratteristiche chimico-fisiche di questa sostanza [2], è emersa un'interazione tra la caffeina e l'assunzione contemporanea di alcuni medicinali. Tra le categorie prese in esame vi sono antidepressivi, cortisonici, FANS, sedativi, antibiotici, antiaggreganti. Ad ogni interazione corrispondono conseguenze caratteristiche, positive o negative per la salute dell'organismo umano [1]. I suoi effetti benefici sono stati sfruttati sia per la preparazione di medicinali basati sull'associazione di caffeina e principi attivi (per esempio, per la cura dell'emicrania) sia utilizzando la caffeina come principio attivo, come nel caso della cura dell'apnea del prematuro [3]. Alla luce di queste informazioni e considerando anche le interazioni generali della caffeina con altri medicinali e integratori di uso comune, la figura del farmacista acquisisce notevole importanza nella dispensazione dei medicinali e dei consigli corretti per un consumo consapevole e salutare di tale sostanza.
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