This study aims to analyze the salient aspects of the procedures for establishing companies abroad and the anti-avoidance legislation aimed at combating phenomena of fictitious legal localization in order to enjoy particularly favorable tax treatments. Many companies, sooner or later, find themselves evaluating the possibility of setting up an entrepreneurial structure abroad in order to increase, to an even more incisive extent, their commercial activity and, consequently, the results of turnover and profitability. The two main forms of settlement abroad take place through the establishment of a Permanent Establishment (so-called branch) or a subsidiary company or legal entity (so-called subsidiary). In general terms, it is known that the choice of the method of settlement abroad is conditioned by a multiplicity of factors: tax legislation, the country of destination, the riskiness of the economic sector to which it belongs, the type of business that is intended to be implemented. . The same anti-avoidance provisions can sometimes represent an obstacle or in any case a burden for the entrepreneur who intends to operate abroad through a Permanent Establishment or an investee legal entity. This is proof of the fact that the fi-scale variable plays a leading role in choosing the best operational solution to be implemented. The paper is divided into 7 chapters, of which the first presents the discipline of the main settlement methods abroad such as the Investee Company and the Permanent Establishment. The second chapter focuses on the analysis of the Permanent Establishment starting from the notion and the elements that characterize it as a material, immaterial, personal entità. The third chapter is dedicated to the criteria for identifying the Permanent Establishment in order to counter elusive phenomena. Chapter 4 analyzes the Permanent Establishment according to the parameters of the OECD model and the influence of this model on national legislation. The following chapters illustrate the criteria for determining income for the purposes of direct taxes and the accounting requirements of the Permanent Establishment, as well as the tools available to taxpayers to avoid the phenomena of international double taxation of income. The last chapter focuses on some recent cases of the Court of Cassation in relation to the elements that most characterize the Permanent Establishment.
Il presente studio si propone di analizzare gli aspetti salienti delle modalità di insediamento all’estero delle imprese e la normativa antielusiva volte a contrastare fenomeni di fittizia localizzazione giuridica allo scopo di godere di trattamenti fiscali di particolare favore. Molte imprese, si trovano, prima o poi, a valutare la possibilità di porre in essere una struttura imprenditoriale all’estero al fine di accrescere, in misura ancora più incisiva, la propria attività commerciale e, con¬seguentemente, i risultati di fatturato e la redditività. Le due principali forme di insediamento all’estero avvengono tramite la costituzione di una Stabile Organizzazione (c.d. branch) o di una società o ente giuridico partecipati (c.d. subsidiary). In termini generali, è noto come la scelta della modalità di insediamento all’estero sia condi¬zionata da una molteplicità di fattori: legislazione fiscale, del Paese di destinazione, rischiosità del settore economico di appartenenza, tipologia di business che si intende porre in essere. Le stesse disposizioni anti-elusive possono, talvolta, rap¬presentare un ostacolo o comunque un gravame per l’imprenditore che intenda operare all’estero per il tramite di una Stabile Organizzazione o di un’entità giuridica partecipata. Questo a riprova del fatto di come la variabile fi-scale svolga un ruolo di primo piano nella scelta della migliore soluzione operativa da attuare. L’elaborato è suddiviso in 7 capitoli, di cui il primo presenta la disciplina delle principali modalità di insediamento all’estero come la Società Partecipata e la Stabile Organizzazione. Il secondo capitolo si sofferma sull’analisi della Stabile Organizzazione a partire dalla nozione e dagli elementi che la caratterizzano come entità materiale, immateriale, personale. Il terzo capitolo è dedicato ai criteri di individuazione della Stabile Organizzazione al fine di contrastare i fenomeni elusivi. Nel capitolo 4 si analizza la Stabile Organizzazione secondo i parametri del modello Ocse e l’influenza di tale modello sulla legislazione nazionale. I successivi capitoli illustrano i criteri di determinazione del reddito ai fini delle imposte dirette e gli adempimenti contabili della Stabile Organizzazione, nonché, gli strumenti a disposizione dei contribuenti per evitare i fenomeni di doppia imposizione internazionale del reddito. L’ultimo capitolo si sofferma su alcuni casi di recente giurisprudenza della Corte di Cassazione in relazione agli elementi che maggiormente caratterizzano la Stabile Organizzazione.
La Stabile Organizzazione ai fini delle imposte dirette
SANTANIELLO, ROSANNA
2021/2022
Abstract
Il presente studio si propone di analizzare gli aspetti salienti delle modalità di insediamento all’estero delle imprese e la normativa antielusiva volte a contrastare fenomeni di fittizia localizzazione giuridica allo scopo di godere di trattamenti fiscali di particolare favore. Molte imprese, si trovano, prima o poi, a valutare la possibilità di porre in essere una struttura imprenditoriale all’estero al fine di accrescere, in misura ancora più incisiva, la propria attività commerciale e, con¬seguentemente, i risultati di fatturato e la redditività. Le due principali forme di insediamento all’estero avvengono tramite la costituzione di una Stabile Organizzazione (c.d. branch) o di una società o ente giuridico partecipati (c.d. subsidiary). In termini generali, è noto come la scelta della modalità di insediamento all’estero sia condi¬zionata da una molteplicità di fattori: legislazione fiscale, del Paese di destinazione, rischiosità del settore economico di appartenenza, tipologia di business che si intende porre in essere. Le stesse disposizioni anti-elusive possono, talvolta, rap¬presentare un ostacolo o comunque un gravame per l’imprenditore che intenda operare all’estero per il tramite di una Stabile Organizzazione o di un’entità giuridica partecipata. Questo a riprova del fatto di come la variabile fi-scale svolga un ruolo di primo piano nella scelta della migliore soluzione operativa da attuare. L’elaborato è suddiviso in 7 capitoli, di cui il primo presenta la disciplina delle principali modalità di insediamento all’estero come la Società Partecipata e la Stabile Organizzazione. Il secondo capitolo si sofferma sull’analisi della Stabile Organizzazione a partire dalla nozione e dagli elementi che la caratterizzano come entità materiale, immateriale, personale. Il terzo capitolo è dedicato ai criteri di individuazione della Stabile Organizzazione al fine di contrastare i fenomeni elusivi. Nel capitolo 4 si analizza la Stabile Organizzazione secondo i parametri del modello Ocse e l’influenza di tale modello sulla legislazione nazionale. I successivi capitoli illustrano i criteri di determinazione del reddito ai fini delle imposte dirette e gli adempimenti contabili della Stabile Organizzazione, nonché, gli strumenti a disposizione dei contribuenti per evitare i fenomeni di doppia imposizione internazionale del reddito. L’ultimo capitolo si sofferma su alcuni casi di recente giurisprudenza della Corte di Cassazione in relazione agli elementi che maggiormente caratterizzano la Stabile Organizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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