INDAGINE MICROBIOLOGICA SUGLI AGENTI DI MASTITE IN ALLEVAMENTI BOVINI DELL'APPENNINO REGGIANO La mastite bovina costituisce una delle principali patologie negli allevamenti di bovine da latte nel mondo, nonostante l’applicazione dei piani aziendali di controllo finalizzati a contenerne la diffusione. Poiché si tratta di una patologia in incessante evoluzione, è oggetto di costante interesse da parte della comunità scientifica che continua a studiarla e a seguirne le evoluzioni. Ciononostante, per molte aree geografiche italiane, tra cui l’Appennino Reggiano, che è oggetto del progetto di ricerca a cui questa Tesi appartiene, non sono reperibili pubblicazioni scientifiche di facile consultazione. In particolare, il segmento di studio qui illustrato si è svolto in aziende montane di bovine da latte del comprensorio del Parmigiano Reggiano. Per raccogliere dati tali da permettere un primo studio è stato campionato – seguendo un accurato protocollo di sicurezza volto a eseguire i prelievi evitando contaminazioni – il latte di 122 bovine di sei aziende diverse, al fine di condurre un’indagine microbiologica riguardo gli agenti mastidogeni prevalenti sul territorio. L’isolamento delle specie batteriche è avvenuto attraverso l’esame batteriologico colturale di campioni di latte, mentre l’identificazione di specie è avvenuta attraverso la spettrometria MALDI-TOF. Interviste orali agli allevatori di queste aziende e un questionario da loro compilato hanno permesso di comprendere quale fosse l’influenza dei sistemi strutturali e gestionali delle aziende sull’epidemiologia dei microrganismi isolati. Dalle analisi è emerso che su 122 bovine campionate, 92 erano positive (prevalenza 75,4 % [95% CI: 67,8 – 83,1 %]) e che, nelle aziende esaminate – in accordo con i trend riportati nella bibliografia recente riguardo gli allevamenti da latte – i microrganismi prevalenti erano batteri ambientali e opportunisti (Aerococcus viridans, Streptococcus uberis, Staphylococcus xylosus e Staphylococcus sciuri), mentre i batteri contagiosi sono risultati scarsamente prevalenti. A fronte di una buona gestione globale di queste aziende, attente al benessere delle bovine, si sono anche però rilevate alcune carenze riguardo alla gestione degli spazi (la mancanza dei box parto e infermeria, l’assenza di una zona circoscritta per la quarantena degli animali di nuova introduzione e la frequenza ridotta di visite veterinarie) e alle misure di biosicurezza (l’assenza frequente dell’uso di tute, calzari, e la mancata sanificazione degli automezzi e dell’ambiente nel suo complesso). Un intervento di miglioramento riguardo questi aspetti è fondamentale sia per garantire lo stato di salute degli animali sia per assicurare un’ottimale produzione del latte da conferire ai caseifici appartenenti al Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Indagine microbiologica sugli agenti di mastite in allevamenti bovini dell'Appennino Reggiano
PEGORIN, CAMILLA
2021/2022
Abstract
INDAGINE MICROBIOLOGICA SUGLI AGENTI DI MASTITE IN ALLEVAMENTI BOVINI DELL'APPENNINO REGGIANO La mastite bovina costituisce una delle principali patologie negli allevamenti di bovine da latte nel mondo, nonostante l’applicazione dei piani aziendali di controllo finalizzati a contenerne la diffusione. Poiché si tratta di una patologia in incessante evoluzione, è oggetto di costante interesse da parte della comunità scientifica che continua a studiarla e a seguirne le evoluzioni. Ciononostante, per molte aree geografiche italiane, tra cui l’Appennino Reggiano, che è oggetto del progetto di ricerca a cui questa Tesi appartiene, non sono reperibili pubblicazioni scientifiche di facile consultazione. In particolare, il segmento di studio qui illustrato si è svolto in aziende montane di bovine da latte del comprensorio del Parmigiano Reggiano. Per raccogliere dati tali da permettere un primo studio è stato campionato – seguendo un accurato protocollo di sicurezza volto a eseguire i prelievi evitando contaminazioni – il latte di 122 bovine di sei aziende diverse, al fine di condurre un’indagine microbiologica riguardo gli agenti mastidogeni prevalenti sul territorio. L’isolamento delle specie batteriche è avvenuto attraverso l’esame batteriologico colturale di campioni di latte, mentre l’identificazione di specie è avvenuta attraverso la spettrometria MALDI-TOF. Interviste orali agli allevatori di queste aziende e un questionario da loro compilato hanno permesso di comprendere quale fosse l’influenza dei sistemi strutturali e gestionali delle aziende sull’epidemiologia dei microrganismi isolati. Dalle analisi è emerso che su 122 bovine campionate, 92 erano positive (prevalenza 75,4 % [95% CI: 67,8 – 83,1 %]) e che, nelle aziende esaminate – in accordo con i trend riportati nella bibliografia recente riguardo gli allevamenti da latte – i microrganismi prevalenti erano batteri ambientali e opportunisti (Aerococcus viridans, Streptococcus uberis, Staphylococcus xylosus e Staphylococcus sciuri), mentre i batteri contagiosi sono risultati scarsamente prevalenti. A fronte di una buona gestione globale di queste aziende, attente al benessere delle bovine, si sono anche però rilevate alcune carenze riguardo alla gestione degli spazi (la mancanza dei box parto e infermeria, l’assenza di una zona circoscritta per la quarantena degli animali di nuova introduzione e la frequenza ridotta di visite veterinarie) e alle misure di biosicurezza (l’assenza frequente dell’uso di tute, calzari, e la mancata sanificazione degli automezzi e dell’ambiente nel suo complesso). Un intervento di miglioramento riguardo questi aspetti è fondamentale sia per garantire lo stato di salute degli animali sia per assicurare un’ottimale produzione del latte da conferire ai caseifici appartenenti al Consorzio del Parmigiano Reggiano.File | Dimensione | Formato | |
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