Introduzione. Recentemente, l’interesse verso la biosicurezza nell’allevamento suino, ed in particolare verso la sanificazione degli ambienti, è cresciuto enormemente, a causa di agenti infettivi epidemici e della globalizzazione che costituiscono una minaccia su scala globale per l’industria suinicola. Obiettivi. L’obiettivo del presente studio era di monitorare l’implementazione delle misure di biosicurezza in aziende suinicole durante un progetto di formazione del personale e di interventi mirati durati 12 mesi, includendo l’indagine ambientale e di resistenza antibatterica tramite tamponi. Materiali e metodi. Tramite una checklist ed un programma di formazione mirato, 20 allevamenti suinicoli sono stati accompagnati in un programma di miglioramento della biosicurezza aziendale e monitorati per 12 mesi. Oltre ai parametri sulla biosicurezza, sono stati raccolti dei tamponi ambientali (beverino, trogolo, pavimento, arricchimento ambientale) per la quantificazione dei livelli di ATP. In un sotto-campione di 10 aziende, i tamponi sono stati analizzati anche per verificare la presenza di batteri portatori di antibioticoresistenza (Livestock Associated Stafilococchi Meticillino Resistenti - LA-MRS e ESBL-E.coli). Risultati e considerazioni. Un significativo miglioramento del punteggio medio della biosicurezza è stato osservato nei 12 mesi (P = 0,047), in particolare nella zona professionale (P = 0,012), mentre il contenuto medio di ATP nei tamponi ambientali è diminuito (2240,563 ± 1603,602 RLUs vs 1213,300 ± 1205,823 RLUs; p-value = 0,031). I siti di campionamento aziendale con valori più alti di ATP sono stati il tubo di alimentazione e il beverino (P = 0,048). Tramite Principal Component Analysis e Hierarchical Cluster Analysis sono stati inoltre distinti 2 cluster di allevamenti in base all’implementazione delle loro misure di biosicurezza durante lo studio: 8/20 aziende hanno migliorato il loro punteggio di biosicurezza e ridotto il contenuto di ATP nei tamponi ambientali; 12/20 delle aziende hanno scarsamente migliorato il punteggio di biosicurezza e mostrato una scarsa riduzione del contenuto di ATP dei tamponi ambientali. Nei tamponi ambientali sono stati rilevati LA-MRS in 52/80 campioni (65%) e ESBL – E. coli in 13/80 (16,25%). comparando i risultati ottenuti nelle fasi pre- e post-sanificazione si è osservata una discreta diminuzione di LA-MRS (2,5%) e un forte abbassamento della presenza di ESBL-E.coli (27,5%). I risultati suggeriscono che la sanificazione è parte importante della biosicurezza e va inserita nei piani di miglioramento aziendale, anche alla luce del rischio per l’uomo derivante dall’isolamento di LA-MRS e ESBL in tamponi ambientali nei capannoni.

La disinfezione come strumento di biosicurezza nell’allevamento suino: indagine dei batteri patogeni ambientali e la relativa antibioticoresistenza

PERRUCCI, ALICE
2021/2022

Abstract

Introduzione. Recentemente, l’interesse verso la biosicurezza nell’allevamento suino, ed in particolare verso la sanificazione degli ambienti, è cresciuto enormemente, a causa di agenti infettivi epidemici e della globalizzazione che costituiscono una minaccia su scala globale per l’industria suinicola. Obiettivi. L’obiettivo del presente studio era di monitorare l’implementazione delle misure di biosicurezza in aziende suinicole durante un progetto di formazione del personale e di interventi mirati durati 12 mesi, includendo l’indagine ambientale e di resistenza antibatterica tramite tamponi. Materiali e metodi. Tramite una checklist ed un programma di formazione mirato, 20 allevamenti suinicoli sono stati accompagnati in un programma di miglioramento della biosicurezza aziendale e monitorati per 12 mesi. Oltre ai parametri sulla biosicurezza, sono stati raccolti dei tamponi ambientali (beverino, trogolo, pavimento, arricchimento ambientale) per la quantificazione dei livelli di ATP. In un sotto-campione di 10 aziende, i tamponi sono stati analizzati anche per verificare la presenza di batteri portatori di antibioticoresistenza (Livestock Associated Stafilococchi Meticillino Resistenti - LA-MRS e ESBL-E.coli). Risultati e considerazioni. Un significativo miglioramento del punteggio medio della biosicurezza è stato osservato nei 12 mesi (P = 0,047), in particolare nella zona professionale (P = 0,012), mentre il contenuto medio di ATP nei tamponi ambientali è diminuito (2240,563 ± 1603,602 RLUs vs 1213,300 ± 1205,823 RLUs; p-value = 0,031). I siti di campionamento aziendale con valori più alti di ATP sono stati il tubo di alimentazione e il beverino (P = 0,048). Tramite Principal Component Analysis e Hierarchical Cluster Analysis sono stati inoltre distinti 2 cluster di allevamenti in base all’implementazione delle loro misure di biosicurezza durante lo studio: 8/20 aziende hanno migliorato il loro punteggio di biosicurezza e ridotto il contenuto di ATP nei tamponi ambientali; 12/20 delle aziende hanno scarsamente migliorato il punteggio di biosicurezza e mostrato una scarsa riduzione del contenuto di ATP dei tamponi ambientali. Nei tamponi ambientali sono stati rilevati LA-MRS in 52/80 campioni (65%) e ESBL – E. coli in 13/80 (16,25%). comparando i risultati ottenuti nelle fasi pre- e post-sanificazione si è osservata una discreta diminuzione di LA-MRS (2,5%) e un forte abbassamento della presenza di ESBL-E.coli (27,5%). I risultati suggeriscono che la sanificazione è parte importante della biosicurezza e va inserita nei piani di miglioramento aziendale, anche alla luce del rischio per l’uomo derivante dall’isolamento di LA-MRS e ESBL in tamponi ambientali nei capannoni.
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