All'interno del presente lavoro si vuole andare ad affrontare un disturbo che per molto tempo è rimasto taciuto e senza particolare attenzione, con trattamenti, a volte, addirittura eccessivi o inesistenti. inoltre, nasce anche dalla volontà di sensibilizzare la problematica e una sua possibile terapia non farmaceutica che negli ultimi anni ha riscontrato parecchio successo. Il metodo a cui si sta facendo riferimento è la danza o, più precisamente, la danzaterapia. La danzaterapia, secondo la definizione dell'ADTA (American Dance Therapy Association), è una forma di comunicazione non verbale attraverso movimento del ritmo ed azioni corporee, utilizzata intenzionalmente da animatori professionisti nel corso di sedute che permettono la risoluzione di tensioni e l'espressione di bisogni emozionali, al fine di realizzare l'integrazione e la socializzazione di un individuo, grazie ad un programma stabilito con scopo maturativo e terapeutico. Osservare il proprio corpo, accettarlo, creare o ricreare un'unità tra corpo e mente, muoversi, dare un valore simbolico ai segnali che provengono dal corpo, comunicare con esso le proprie emozioni, sono solo alcuni degli obiettivi della danzaterapia. All'interno delle sedute vengono riconosciuti i disagi che affliggono i pazienti e, attraverso il movimento, si cerca di placarli, migliorarli e a volte risolverli. Nell'ultimo periodo, la danza ha assunto un significato e un'attenzione rilevante grazie alle sue peculiarità terapeutiche e educative; si è notato come tale attività permetta alla persona di esprimersi in senso globale attraverso il movimento che il proprio corpo assume, attraverso le posture e i gesti ed è capace di interpretare il mondo interiore e le caratteristiche psicofisiche che, molte volte, non riescono ad “uscire”. In questo modo permette alle dimensioni più profonde del nostro essere, della nostra natura, di essere espresse e prendere forma, anziché rimanere taciute. Con questo elaborato si vuole dimostrare e sottolineare che la danza è un’attività che apporta benefici anche a bambini affetti da disturbi; nel mio caso mi sono concentrata su bambini con Disturbo dello Spettro Autistico. I benefici di cui si parla riguardano tutte le sfere della natura umana, dalla partecipazione sociale al linguaggio, dall’empatia all’espressione delle emozioni, etc. Il presente lavoro è suddiviso in quattro capitoli nei quali viene presentata, innanzitutto, la storia e il linguaggio di questa, secondo me, magnifica e interessante attività; successivamente si descrive come un’arte può diventare una cura e un trattamento per pazienti di ogni tipo. Gli ultimi due capitoli invece riguardano il disturbo preso in considerazione, andando ad analizzare le origini, i criteri diagnostici, l’eziologia e i molteplici trattamenti a cui tali soggetti possono essere sottoposti. Infine, la sezione più innovativa riguarda proprio l’unione della danza e del Disturbo dello Spettro Autistico, nella quale si mette in luce come l’approccio basato sul movimento può essere di grande aiuto per questa tipologia di bambini e come apporti benefici ai sintomi negativi. All’interno di quest’ultimo capitolo vengono inseriti anche una serie di esercizi che i terapisti possono proporre ad individui singoli o a gruppi di bambini e anche una serie di ricerche recenti e meno, che analizzano questo tipo di attività. infine, viene riportata una parte nella quale si analizza e si parla della danza all'interno della scuola.

LA DANZA: UN'ARTE, UNA TERAPIA E UN METODO EFFICACE PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

GIRODO, JESSICA
2021/2022

Abstract

All'interno del presente lavoro si vuole andare ad affrontare un disturbo che per molto tempo è rimasto taciuto e senza particolare attenzione, con trattamenti, a volte, addirittura eccessivi o inesistenti. inoltre, nasce anche dalla volontà di sensibilizzare la problematica e una sua possibile terapia non farmaceutica che negli ultimi anni ha riscontrato parecchio successo. Il metodo a cui si sta facendo riferimento è la danza o, più precisamente, la danzaterapia. La danzaterapia, secondo la definizione dell'ADTA (American Dance Therapy Association), è una forma di comunicazione non verbale attraverso movimento del ritmo ed azioni corporee, utilizzata intenzionalmente da animatori professionisti nel corso di sedute che permettono la risoluzione di tensioni e l'espressione di bisogni emozionali, al fine di realizzare l'integrazione e la socializzazione di un individuo, grazie ad un programma stabilito con scopo maturativo e terapeutico. Osservare il proprio corpo, accettarlo, creare o ricreare un'unità tra corpo e mente, muoversi, dare un valore simbolico ai segnali che provengono dal corpo, comunicare con esso le proprie emozioni, sono solo alcuni degli obiettivi della danzaterapia. All'interno delle sedute vengono riconosciuti i disagi che affliggono i pazienti e, attraverso il movimento, si cerca di placarli, migliorarli e a volte risolverli. Nell'ultimo periodo, la danza ha assunto un significato e un'attenzione rilevante grazie alle sue peculiarità terapeutiche e educative; si è notato come tale attività permetta alla persona di esprimersi in senso globale attraverso il movimento che il proprio corpo assume, attraverso le posture e i gesti ed è capace di interpretare il mondo interiore e le caratteristiche psicofisiche che, molte volte, non riescono ad “uscire”. In questo modo permette alle dimensioni più profonde del nostro essere, della nostra natura, di essere espresse e prendere forma, anziché rimanere taciute. Con questo elaborato si vuole dimostrare e sottolineare che la danza è un’attività che apporta benefici anche a bambini affetti da disturbi; nel mio caso mi sono concentrata su bambini con Disturbo dello Spettro Autistico. I benefici di cui si parla riguardano tutte le sfere della natura umana, dalla partecipazione sociale al linguaggio, dall’empatia all’espressione delle emozioni, etc. Il presente lavoro è suddiviso in quattro capitoli nei quali viene presentata, innanzitutto, la storia e il linguaggio di questa, secondo me, magnifica e interessante attività; successivamente si descrive come un’arte può diventare una cura e un trattamento per pazienti di ogni tipo. Gli ultimi due capitoli invece riguardano il disturbo preso in considerazione, andando ad analizzare le origini, i criteri diagnostici, l’eziologia e i molteplici trattamenti a cui tali soggetti possono essere sottoposti. Infine, la sezione più innovativa riguarda proprio l’unione della danza e del Disturbo dello Spettro Autistico, nella quale si mette in luce come l’approccio basato sul movimento può essere di grande aiuto per questa tipologia di bambini e come apporti benefici ai sintomi negativi. All’interno di quest’ultimo capitolo vengono inseriti anche una serie di esercizi che i terapisti possono proporre ad individui singoli o a gruppi di bambini e anche una serie di ricerche recenti e meno, che analizzano questo tipo di attività. infine, viene riportata una parte nella quale si analizza e si parla della danza all'interno della scuola.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/36867