A partire dagli anni ‘80 è stata introdotta l’inseminazione artificiale (IA) nell’allevamento cunicolo per migliorare le produzioni. L’IA presenta numerosi vantaggi ma l’impiego di questa metodica richiede che l'allevatore ponga particolare attenzione nella gestione manageriale al rispetto i meccanismi fisiologici dell’animale per non pregiudicare lo stato di salute e l’efficienza riproduttiva della fattrice. L’obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare lo stato dell’arte sull’allevamento cunicolo fornendo, a partire da una approfondita disamina della bibliografia scientifica internazionale esistente, un quadro aggiornato sulle attuali metodiche in uso nell’ambito della gestione riproduttiva, sui protocolli farmacologici standard utilizzati ed evidenziando i vantaggi derivanti dall’impiego di nuove metodiche di biostimolazione. La coniglia è un animale ad ovulazione indotta dal coito ma utilizzando l’IA viene meno lo stimolo ovulatorio, per tale motivo sono stati studiati protocolli e tecniche efficaci ad indurre l’ovulazione. La prima scelta ricade sugli ormoni che possono essere somministrati per via parenterale o per via endovaginale. Per via SC o IM viene somministrata PMSG/eCG che ha azione follicolostimolante e può essere associata a GnRH esogeno. Sembra avere un ruolo immunogeno che col tempo ne riduce l’efficacia. Si possono somministrare anche le PGF2α per sincronizzare i parti o 2-3 giorni prima dell’IA per sincronizzare gli estri, queste causano lisi del corpo luteo. Di solito però si usano gli analoghi del GnRH che consentono di avere risultati simili a quelli ottenibili con la monta naturale, hanno anche un costo inferiore e non presentano gli svantaggi della PMSG. Per migliorare il benessere riducendo le manipolazioni è possibile anche ricorrere a trattamenti endovaginali addizionando gli analoghi del GnRH alla dose seminale. In alternativa agli ormoni si può sfruttare il fattore di induzione dell’ovulazione (OIF) o ricorrere alle biostimolazioni. Nel plasma seminale è stato individuato un OIF/NGF. Questo viene assorbito dalla mucosa genitale e raggiunge ipotalamo/ipofisi con il torrente sanguigno e causa un rilascio di LH che porta all’ovulazione. Tramite le biostimolazioni si possono migliorare le rese produttive manipolando gli animali o creando gruppi di fattrici poco prima della IA, sfruttare “l’effetto maschio”, separare madre-nidiata, modificare l’alimentazione eseguendo un flushing o modificando il fotoperiodo artificialmente. Per migliorare le produzioni è importante anche considerare il benessere degli animali che sono sottoposti a stress per le manipolazioni e vengono allevati in gabbie di dimensioni ridotte o prive di arricchimenti ambientali, impedendo agli animali di manifestare il proprio pattern comportamentale. Con le attuali conoscenze è evidente che i trattamenti ormonali sono più efficaci e redditizi ma non privi di effetti collaterali e anche l’EFSA suggerisce di ridurne l’uso. Le biostimolazioni sono una valida alternativa per migliorare le performance anche se non danno sempre risultati standardizzabili, ma si spera che i nuovi studi possano fornire maggiori certezze. Gli obiettivi futuri sono volti a migliorare il benessere degli animali puntando ogni sforzo per ridurre al massimo le manipolazioni dei riproduttori, ottimizzando la gestione dell’allevamento e rendendo l’ambiente il più idoneo possibile alle caratteristiche di questa specie per poter così ottenere un incremento delle rese
Miglioramento delle prestazioni riproduttive nell'allevamento cunicolo: protocolli farmacologici, biostimolazioni e gestione ambientale.
DOMINGUEZ, ANGELA NICCOLE
2021/2022
Abstract
A partire dagli anni ‘80 è stata introdotta l’inseminazione artificiale (IA) nell’allevamento cunicolo per migliorare le produzioni. L’IA presenta numerosi vantaggi ma l’impiego di questa metodica richiede che l'allevatore ponga particolare attenzione nella gestione manageriale al rispetto i meccanismi fisiologici dell’animale per non pregiudicare lo stato di salute e l’efficienza riproduttiva della fattrice. L’obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare lo stato dell’arte sull’allevamento cunicolo fornendo, a partire da una approfondita disamina della bibliografia scientifica internazionale esistente, un quadro aggiornato sulle attuali metodiche in uso nell’ambito della gestione riproduttiva, sui protocolli farmacologici standard utilizzati ed evidenziando i vantaggi derivanti dall’impiego di nuove metodiche di biostimolazione. La coniglia è un animale ad ovulazione indotta dal coito ma utilizzando l’IA viene meno lo stimolo ovulatorio, per tale motivo sono stati studiati protocolli e tecniche efficaci ad indurre l’ovulazione. La prima scelta ricade sugli ormoni che possono essere somministrati per via parenterale o per via endovaginale. Per via SC o IM viene somministrata PMSG/eCG che ha azione follicolostimolante e può essere associata a GnRH esogeno. Sembra avere un ruolo immunogeno che col tempo ne riduce l’efficacia. Si possono somministrare anche le PGF2α per sincronizzare i parti o 2-3 giorni prima dell’IA per sincronizzare gli estri, queste causano lisi del corpo luteo. Di solito però si usano gli analoghi del GnRH che consentono di avere risultati simili a quelli ottenibili con la monta naturale, hanno anche un costo inferiore e non presentano gli svantaggi della PMSG. Per migliorare il benessere riducendo le manipolazioni è possibile anche ricorrere a trattamenti endovaginali addizionando gli analoghi del GnRH alla dose seminale. In alternativa agli ormoni si può sfruttare il fattore di induzione dell’ovulazione (OIF) o ricorrere alle biostimolazioni. Nel plasma seminale è stato individuato un OIF/NGF. Questo viene assorbito dalla mucosa genitale e raggiunge ipotalamo/ipofisi con il torrente sanguigno e causa un rilascio di LH che porta all’ovulazione. Tramite le biostimolazioni si possono migliorare le rese produttive manipolando gli animali o creando gruppi di fattrici poco prima della IA, sfruttare “l’effetto maschio”, separare madre-nidiata, modificare l’alimentazione eseguendo un flushing o modificando il fotoperiodo artificialmente. Per migliorare le produzioni è importante anche considerare il benessere degli animali che sono sottoposti a stress per le manipolazioni e vengono allevati in gabbie di dimensioni ridotte o prive di arricchimenti ambientali, impedendo agli animali di manifestare il proprio pattern comportamentale. Con le attuali conoscenze è evidente che i trattamenti ormonali sono più efficaci e redditizi ma non privi di effetti collaterali e anche l’EFSA suggerisce di ridurne l’uso. Le biostimolazioni sono una valida alternativa per migliorare le performance anche se non danno sempre risultati standardizzabili, ma si spera che i nuovi studi possano fornire maggiori certezze. Gli obiettivi futuri sono volti a migliorare il benessere degli animali puntando ogni sforzo per ridurre al massimo le manipolazioni dei riproduttori, ottimizzando la gestione dell’allevamento e rendendo l’ambiente il più idoneo possibile alle caratteristiche di questa specie per poter così ottenere un incremento delle reseFile | Dimensione | Formato | |
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