Allogeneic haematopoietic stem cell transplantation (alloTCSE) is the only therapy for many forms of acute childhood leukaemia that can significantly increase the chances of recovery. The infusion of hematopoietic stem cells is preceded by the administration of a combination of chemotherapy drugs possibly associated with radiotherapy, called conditioning regimen, which aims to make possible the taking root of the donor stem cells, creating in the recipient the state of immunosuppression and the physical space within the hematopoietic niche necessary for their stable taking root. In addition, the conditioning regime is aimed at eliminating any neoplastic cells resistant to the treatments previously practiced. Within the conditioning regime, the two most used therapeutic approaches are represented by the association of total body irradiation (TBI) with chemotherapy or the administration of chemotherapy alone: in the latter case the drug mainly used is Busulfan. Although these types of conditioning have been extensively compared in terms of acute toxicity and short-term disease control, their role in determining the onset of late effects is only partially investigated. The main objective of the present study is to evaluate possible differences in 5-year disease free survival (DFS) among patients who used conditioning regimens based on TBI or Busulfan administration for HSCT, while the secondary objective is to evaluate the incidence of different late effects such as growth defects, gonadal function alterations, thyroid function alterations, cataracts, onset of second malignant neoplasms and pulmonary function alterations in the two study populations. From this analysis it emerged that there are no DFS differences between the two populations under study and that according to a single variable model the conditioning regime is not statistically significantly associated with some late effects such as growth alterations, gonadal function alterations, thyroid function alterations and pulmonary function alterations. TBI is only related to the onset of cataract and second malignant neoplasms. In conclusion, this study suggests that there is no difference in long-term disease-free survival among patients using TBI or busulfan in the conditioning regimen and that conditioning has a non-statistically significant impact for most of the late effects considered.

Il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (alloTCSE) rappresenta per molte forme di leucemia acuta dell’età pediatrica l’unica terapia in grado di incrementare in modo significativo le probabilità di guarigione. L’infusione delle cellule staminali ematopoietiche è preceduta dalla somministrazione di una combinazione di farmaci chemioterapici eventualmente associata alla radioterapia, definita regime di condizionamento, che ha lo scopo di rendere possibile l’attecchimento delle cellule staminali del donatore, creando nel ricevente lo stato di immunosoppressione e lo spazio fisico all’interno della nicchia ematopoietica necessari ad un loro stabile attecchimento. Inoltre il regime di condizionamento è finalizzato ad eliminare eventuali cellule neoplastiche resistenti ai trattamenti precedentemente praticati. Nell’ambito del regime di condizionamento i due approcci terapeutici più impiegati sono rappresentati dall’associazione della irradiazione corporea totale (TBI) con la chemioterapia o dalla sola somministrazione della chemioterapia: in quest’ultimo caso il farmaco principalmente impiegato risulta il Busulfano. Benché tali tipologie di condizionamento siano state estesamente confrontate in termini di tossicità acuta e di controllo di malattia nel breve termine, il loro ruolo nel determinare l’insorgenza di effetti tardivi risulta indagato solo parzialmente. L’obiettivo principale del presente studio consiste nel valutare eventuali differenze di disease free survival (DFS) a 5 anni fra i pazienti che per il HSCT hanno impiegato regimi di condizionamento basati sull’impiego della TBI o sulla somministrazione di Busulfano mentre obiettivo secondario è la valutazione dell’incidenza di diversi effetti tardivi quali alterazioni della crescita, alterazioni della funzionalità gonadica, alterazioni della funzionalità tiroidea, cataratta, insorgenza di seconde neoplasie maligne e alterazioni della funzionalità polmonare nelle due popolazioni di studio. Da questa analisi è emerso come non esistano differenze di DFS fra le due popolazioni oggetto di studio e come secondo un modello a singola variabile il regime di condizionamento non sia associato in modo statisticamente significativo ad alcuni effetti tardivi quali le alterazioni della crescita, le alterazioni della funzionalità gonadica, le alterazioni della funzionalità tiroidea e le alterazioni della funzionalità polmonare. La TBI risulta correlata unicamente con l’insorgenza di cataratta e di seconde neoplasie maligne. In conclusione tale studio suggerisce che non esiste una differenza di sopravvivenza libera da malattia a lungo termine fra i pazienti che impiegano TBI o busulfano nel regime di condizionamento e che il condizionamento presenta un impatto non statisticamente significativo per la maggior parte degli effetti tardivi considerati.

Effetti tardivi e sopravvivenza dei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche per leucemia acuta trattati con regime di condizionamento a base di TBI o di Busulfano: risultati di uno studio retrospettivo dell'AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica)

FISCARELLI, ILARIA
2019/2020

Abstract

Il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (alloTCSE) rappresenta per molte forme di leucemia acuta dell’età pediatrica l’unica terapia in grado di incrementare in modo significativo le probabilità di guarigione. L’infusione delle cellule staminali ematopoietiche è preceduta dalla somministrazione di una combinazione di farmaci chemioterapici eventualmente associata alla radioterapia, definita regime di condizionamento, che ha lo scopo di rendere possibile l’attecchimento delle cellule staminali del donatore, creando nel ricevente lo stato di immunosoppressione e lo spazio fisico all’interno della nicchia ematopoietica necessari ad un loro stabile attecchimento. Inoltre il regime di condizionamento è finalizzato ad eliminare eventuali cellule neoplastiche resistenti ai trattamenti precedentemente praticati. Nell’ambito del regime di condizionamento i due approcci terapeutici più impiegati sono rappresentati dall’associazione della irradiazione corporea totale (TBI) con la chemioterapia o dalla sola somministrazione della chemioterapia: in quest’ultimo caso il farmaco principalmente impiegato risulta il Busulfano. Benché tali tipologie di condizionamento siano state estesamente confrontate in termini di tossicità acuta e di controllo di malattia nel breve termine, il loro ruolo nel determinare l’insorgenza di effetti tardivi risulta indagato solo parzialmente. L’obiettivo principale del presente studio consiste nel valutare eventuali differenze di disease free survival (DFS) a 5 anni fra i pazienti che per il HSCT hanno impiegato regimi di condizionamento basati sull’impiego della TBI o sulla somministrazione di Busulfano mentre obiettivo secondario è la valutazione dell’incidenza di diversi effetti tardivi quali alterazioni della crescita, alterazioni della funzionalità gonadica, alterazioni della funzionalità tiroidea, cataratta, insorgenza di seconde neoplasie maligne e alterazioni della funzionalità polmonare nelle due popolazioni di studio. Da questa analisi è emerso come non esistano differenze di DFS fra le due popolazioni oggetto di studio e come secondo un modello a singola variabile il regime di condizionamento non sia associato in modo statisticamente significativo ad alcuni effetti tardivi quali le alterazioni della crescita, le alterazioni della funzionalità gonadica, le alterazioni della funzionalità tiroidea e le alterazioni della funzionalità polmonare. La TBI risulta correlata unicamente con l’insorgenza di cataratta e di seconde neoplasie maligne. In conclusione tale studio suggerisce che non esiste una differenza di sopravvivenza libera da malattia a lungo termine fra i pazienti che impiegano TBI o busulfano nel regime di condizionamento e che il condizionamento presenta un impatto non statisticamente significativo per la maggior parte degli effetti tardivi considerati.
Late effects and survival of paediatric patients undergoing allogeneic hematopoietic stem cell transplantation for acute leukemia receiving either Total Body Irradiation or Busulfan: results of an AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica) retrospective study
Allogeneic haematopoietic stem cell transplantation (alloTCSE) is the only therapy for many forms of acute childhood leukaemia that can significantly increase the chances of recovery. The infusion of hematopoietic stem cells is preceded by the administration of a combination of chemotherapy drugs possibly associated with radiotherapy, called conditioning regimen, which aims to make possible the taking root of the donor stem cells, creating in the recipient the state of immunosuppression and the physical space within the hematopoietic niche necessary for their stable taking root. In addition, the conditioning regime is aimed at eliminating any neoplastic cells resistant to the treatments previously practiced. Within the conditioning regime, the two most used therapeutic approaches are represented by the association of total body irradiation (TBI) with chemotherapy or the administration of chemotherapy alone: in the latter case the drug mainly used is Busulfan. Although these types of conditioning have been extensively compared in terms of acute toxicity and short-term disease control, their role in determining the onset of late effects is only partially investigated. The main objective of the present study is to evaluate possible differences in 5-year disease free survival (DFS) among patients who used conditioning regimens based on TBI or Busulfan administration for HSCT, while the secondary objective is to evaluate the incidence of different late effects such as growth defects, gonadal function alterations, thyroid function alterations, cataracts, onset of second malignant neoplasms and pulmonary function alterations in the two study populations. From this analysis it emerged that there are no DFS differences between the two populations under study and that according to a single variable model the conditioning regime is not statistically significantly associated with some late effects such as growth alterations, gonadal function alterations, thyroid function alterations and pulmonary function alterations. TBI is only related to the onset of cataract and second malignant neoplasms. In conclusion, this study suggests that there is no difference in long-term disease-free survival among patients using TBI or busulfan in the conditioning regimen and that conditioning has a non-statistically significant impact for most of the late effects considered.
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