I BENEFICI DELLA PRATICA PSICOMOTORIA SUL BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO Il disturbo dello spettro autistico rappresenta una delle sindromi più complesse e difficili da gestire, in quanto sono compromesse le aree relative all'integrazione sociale reciproca, all'abilità di comunicare idee e sentimenti. Per questo, in molti casi risulta difficile sia per i bambini che per gli adulti entrare in comunicazione reciproca. Il presente lavoro ha origine dal desiderio di conoscere e approfondire nuovi percorsi di azione all'interno della scuola dell'infanzia, facendo particolare riferimento alla psicomotricità, con lo scopo di dimostrare l'efficacia della pratica psicomotoria dal punto di vista relazionale, cognitivo e motorio su bambini con disturbo dello spettro autistico. Questa tesi si propone di definire il disturbo dello spettro autistico, percorrendo la sua evoluzione storica e soffermandosi in particolare sulle aree di sviluppo che caratterizzano tale disturbo; si presentano i contesti educativi nei quali il bambino autistico potrebbe interagire e creare delle relazioni attraverso le sue personali modalità. Inoltre, si propone di ripercorrere la storia della psicomotricità, partendo dalle sue origini e dedicandosi nello specifico alla psicomotricità educativa preventiva di Aucouturier. In conclusione, si affronta l'importanza di questa pratica nella scuola dell'infanzia, dove uno degli obiettivi principali è favorire gli scambi comunicativi e sociali, presentando la bambina con disturbo dello spettro autistico. Lei viene osservata sia in ambito scolastico sia in sala di psicomotricità al fine di rilevare i benefici che hanno promosso un miglioramento nelle aree compromesse della bambina autistica al termine dell'anno scolastico.
I benefici della pratica psicomotoria sul bambino con disturbo dello spettro autistico
PIAZZA, MARTINA
2017/2018
Abstract
I BENEFICI DELLA PRATICA PSICOMOTORIA SUL BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO Il disturbo dello spettro autistico rappresenta una delle sindromi più complesse e difficili da gestire, in quanto sono compromesse le aree relative all'integrazione sociale reciproca, all'abilità di comunicare idee e sentimenti. Per questo, in molti casi risulta difficile sia per i bambini che per gli adulti entrare in comunicazione reciproca. Il presente lavoro ha origine dal desiderio di conoscere e approfondire nuovi percorsi di azione all'interno della scuola dell'infanzia, facendo particolare riferimento alla psicomotricità, con lo scopo di dimostrare l'efficacia della pratica psicomotoria dal punto di vista relazionale, cognitivo e motorio su bambini con disturbo dello spettro autistico. Questa tesi si propone di definire il disturbo dello spettro autistico, percorrendo la sua evoluzione storica e soffermandosi in particolare sulle aree di sviluppo che caratterizzano tale disturbo; si presentano i contesti educativi nei quali il bambino autistico potrebbe interagire e creare delle relazioni attraverso le sue personali modalità. Inoltre, si propone di ripercorrere la storia della psicomotricità, partendo dalle sue origini e dedicandosi nello specifico alla psicomotricità educativa preventiva di Aucouturier. In conclusione, si affronta l'importanza di questa pratica nella scuola dell'infanzia, dove uno degli obiettivi principali è favorire gli scambi comunicativi e sociali, presentando la bambina con disturbo dello spettro autistico. Lei viene osservata sia in ambito scolastico sia in sala di psicomotricità al fine di rilevare i benefici che hanno promosso un miglioramento nelle aree compromesse della bambina autistica al termine dell'anno scolastico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/36697