Acute Myeloid Leukemia (AML) is a malignant clonal disease of the hematopoietic system characterized by the increased number of abnormal blasts, particularly in the bone marrow, and by altered production of normal blood cells. The treatment consists of an induction chemotherapy based on anthracycline and cytarabine (7+3 regimen: continuous infusion of cytarabine at a dose of 100-200 mg/m2 from day 1 to 7 and daunorubicin for the first 3 days at a dose of 60 mg/m2) until a complete remission, followed by a consolidation chemotherapy with cytarabine at high dose. Patients may later undergo and autologous or an allogeneic hematopoietic stem cells transplantation (HSCT). Patients with LAM or undergoing HSCT are at higher risk for viral and bacterial infections and in particular for invasive fungal infections (IFI). For this reason a prophylactic treatment is needed. In the present study, we have evaluated whether the risk of IFI in AML patients receiving HSCT might be influenced by a prophylaxis with posaconazole after induction/salvage treatment. Between August 2001 and December 2017, two groups of patients from 7 Italian centers have been evaluated: Group A consists of 130 patients with AML who received itraconazole/fluconazole prophylaxis after induction/salvage chemotherapy, while Group B consists of 138 patients treated with posaconazole. All of them received fluconazole as prophylaxis after HSCT. The median duration of antifungal prophylaxis after induction/salvage chemotherapy was significantly longer for patients in group A (24 days versus 19 days, P=.019). After a prophylaxis treatment based on azoles, the global incidence of proven/probable IFI at 6 months and at 1 year were 8% and 10% respectively. In particular, the cumulative incidence of IFI were 13% at 6 months and 14% at 1-year in group A, while they were 2% and 4% respectively in group B (P=.012). Fungal-free survival and overall survival at 1 year after HSCT were 66% and 70% in group A, and 75% and 77% in group B (P = .139 and P = .302), respectively. The use of alternative donors (matched unrelated donor: odds ratio [OR], 3.25; haploidentical/partially matched related donor: OR, 3.19), antifungal prophylaxis with itraconazole/fluconazole (OR, 3.82), and reduced-intensity conditioning (OR, 4.92) are independent risk factors for the development of IFI after HSCT. The study suggests positive effects of posaconazole during induction/salvage chemotherapy and its efficacy in reducing the risk of IFI for patients undergoing allogenic HSCT.

La Leucemia Mieloide Acuta (LAM) è una malattia clonale maligna del sistema ematopoietico caratterizzata da un accumulo di blasti anormali, soprattutto nel midollo, e da una disfunzione nella normale produzione di cellule del sangue. Il trattamento prevede l'utilizzo di una terapia di induzione basata su antraciclina associata a citarabina (regime 7+3: citarabina alla dose di 100-200 mg/m2 ad infusione continua dal giorno 1 al 7 e daunorubicina a 60 mg/m2 nei primi 3 giorni) fino ad una completa remissione, dopo la quale segue una fase di consolidamento con alte dosi di citarabina con possibile successivo trapianto di midollo ematopoietico autologo o allogenico. I pazienti con LAM e coloro che dovranno effettuare un trapianto di cellule staminali ematopoietiche (TCSE) sono a maggior rischio di sviluppo di infezioni virali, batteriche e in particolar modo di infezioni fungine invasive (IFI). Per questa ragione viene utilizzato un trattamento profilattico. Nello studio si valuta la risposta alla profilassi con posaconazolo dopo induzione/salvataggio in pazienti con LAM che hanno effettuato un TCSE. Tra Agosto 2001 e Dicembre 2017 sono stati presi in esame da 7 centri italiani due gruppi di pazienti: il gruppo A comprende 130 pazienti con LAM che hanno ricevuto itraconazolo/fluconazolo come trattamento profilattico dopo chemioterapia di induzione/salvataggio, mentre il gruppo B comprende 138 pazienti trattati con posaconazolo. Tutti hanno ricevuto fluconazolo come trattamento profilattico post-trapianto. La durata mediana del trattamento profilattico antifungino dopo terapia di induzione/salvataggio è risultata significativamente superiore nel gruppo A rispetto al gruppo B (24 giorni versus 19 giorni, P=.019). Dopo trattamento profilattico con azoli, l'incidenza cumulativa totale di IFI provate e probabili ai 6 mesi è risultata essere dell'8%, mentre ad 1 anno è risultata essere del 10%. In particolare l'incidenza cumulativa di IFI si presenta del 13% a 6 mesi e del 14% a 1 anno nel gruppo A e del 2% e del 4% rispettivamente nel gruppo B (P= .012). La sopravvivenza libera da IFI e la sopravvivenza globale ad 1 anno sono pari rispettivamente a 66% e 70% nel gruppo A e al 75% e al 77% nel gruppo B (P=.139 e P=.302). L'uso di donatori alternativi (compatibili non familiari: odds ratio [OR], 3,25; aploidentici/parzialmente compatibili familiari: OR, 3,19), la profilassi con itraconazolo/fluconazolo (OR, 3,82) e il condizionamento di ridotta intensità (OR, 4,92) sono fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di IFI dopo TCSE. Lo studio evidenzia gli effetti positivi del posaconazolo durante la terapia di induzione/salvataggio e la sua efficacia nel ridurre il rischio di IFI per pazienti che effettueranno un TCSE allogenico .

Effetti protettivi a lungo termine della profilassi con posaconazolo in pazienti con Leucemia Mieloide Acuta sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche

MAROCCIA, ANTONIO
2016/2017

Abstract

La Leucemia Mieloide Acuta (LAM) è una malattia clonale maligna del sistema ematopoietico caratterizzata da un accumulo di blasti anormali, soprattutto nel midollo, e da una disfunzione nella normale produzione di cellule del sangue. Il trattamento prevede l'utilizzo di una terapia di induzione basata su antraciclina associata a citarabina (regime 7+3: citarabina alla dose di 100-200 mg/m2 ad infusione continua dal giorno 1 al 7 e daunorubicina a 60 mg/m2 nei primi 3 giorni) fino ad una completa remissione, dopo la quale segue una fase di consolidamento con alte dosi di citarabina con possibile successivo trapianto di midollo ematopoietico autologo o allogenico. I pazienti con LAM e coloro che dovranno effettuare un trapianto di cellule staminali ematopoietiche (TCSE) sono a maggior rischio di sviluppo di infezioni virali, batteriche e in particolar modo di infezioni fungine invasive (IFI). Per questa ragione viene utilizzato un trattamento profilattico. Nello studio si valuta la risposta alla profilassi con posaconazolo dopo induzione/salvataggio in pazienti con LAM che hanno effettuato un TCSE. Tra Agosto 2001 e Dicembre 2017 sono stati presi in esame da 7 centri italiani due gruppi di pazienti: il gruppo A comprende 130 pazienti con LAM che hanno ricevuto itraconazolo/fluconazolo come trattamento profilattico dopo chemioterapia di induzione/salvataggio, mentre il gruppo B comprende 138 pazienti trattati con posaconazolo. Tutti hanno ricevuto fluconazolo come trattamento profilattico post-trapianto. La durata mediana del trattamento profilattico antifungino dopo terapia di induzione/salvataggio è risultata significativamente superiore nel gruppo A rispetto al gruppo B (24 giorni versus 19 giorni, P=.019). Dopo trattamento profilattico con azoli, l'incidenza cumulativa totale di IFI provate e probabili ai 6 mesi è risultata essere dell'8%, mentre ad 1 anno è risultata essere del 10%. In particolare l'incidenza cumulativa di IFI si presenta del 13% a 6 mesi e del 14% a 1 anno nel gruppo A e del 2% e del 4% rispettivamente nel gruppo B (P= .012). La sopravvivenza libera da IFI e la sopravvivenza globale ad 1 anno sono pari rispettivamente a 66% e 70% nel gruppo A e al 75% e al 77% nel gruppo B (P=.139 e P=.302). L'uso di donatori alternativi (compatibili non familiari: odds ratio [OR], 3,25; aploidentici/parzialmente compatibili familiari: OR, 3,19), la profilassi con itraconazolo/fluconazolo (OR, 3,82) e il condizionamento di ridotta intensità (OR, 4,92) sono fattori di rischio indipendenti per lo sviluppo di IFI dopo TCSE. Lo studio evidenzia gli effetti positivi del posaconazolo durante la terapia di induzione/salvataggio e la sua efficacia nel ridurre il rischio di IFI per pazienti che effettueranno un TCSE allogenico .
ITA
Acute Myeloid Leukemia (AML) is a malignant clonal disease of the hematopoietic system characterized by the increased number of abnormal blasts, particularly in the bone marrow, and by altered production of normal blood cells. The treatment consists of an induction chemotherapy based on anthracycline and cytarabine (7+3 regimen: continuous infusion of cytarabine at a dose of 100-200 mg/m2 from day 1 to 7 and daunorubicin for the first 3 days at a dose of 60 mg/m2) until a complete remission, followed by a consolidation chemotherapy with cytarabine at high dose. Patients may later undergo and autologous or an allogeneic hematopoietic stem cells transplantation (HSCT). Patients with LAM or undergoing HSCT are at higher risk for viral and bacterial infections and in particular for invasive fungal infections (IFI). For this reason a prophylactic treatment is needed. In the present study, we have evaluated whether the risk of IFI in AML patients receiving HSCT might be influenced by a prophylaxis with posaconazole after induction/salvage treatment. Between August 2001 and December 2017, two groups of patients from 7 Italian centers have been evaluated: Group A consists of 130 patients with AML who received itraconazole/fluconazole prophylaxis after induction/salvage chemotherapy, while Group B consists of 138 patients treated with posaconazole. All of them received fluconazole as prophylaxis after HSCT. The median duration of antifungal prophylaxis after induction/salvage chemotherapy was significantly longer for patients in group A (24 days versus 19 days, P=.019). After a prophylaxis treatment based on azoles, the global incidence of proven/probable IFI at 6 months and at 1 year were 8% and 10% respectively. In particular, the cumulative incidence of IFI were 13% at 6 months and 14% at 1-year in group A, while they were 2% and 4% respectively in group B (P=.012). Fungal-free survival and overall survival at 1 year after HSCT were 66% and 70% in group A, and 75% and 77% in group B (P = .139 and P = .302), respectively. The use of alternative donors (matched unrelated donor: odds ratio [OR], 3.25; haploidentical/partially matched related donor: OR, 3.19), antifungal prophylaxis with itraconazole/fluconazole (OR, 3.82), and reduced-intensity conditioning (OR, 4.92) are independent risk factors for the development of IFI after HSCT. The study suggests positive effects of posaconazole during induction/salvage chemotherapy and its efficacy in reducing the risk of IFI for patients undergoing allogenic HSCT.
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