Title: diagnosis, evaluation and treatment of root resorption: observational study Objective: to analyse at the time of diagnosis by means of CBCT what type of root resorption is most present and which tooth are most affected, the severity of the lesion based on the evaluation of the radiological and clinical characteristics analysed during the study, what risk factors lead to the development of this type of defect and the type of therapy proposed. Materials and methods: Retrospective observational study in which 92 CBCTs were selected in which one or more lesions attributable to root resorption had previously been found. During the data collection phase, age, gender, tooth element involved, type of resorption, risk factors, symptoms, clinical signs such as probing, presence of apical periodontitis and proposed treatment were investigated. The radiological analysis was conducted using two dedicated software packages Materialise Mimics 24.0 (Materialise, NV, Leuvren, Belgium) and Geomagic (Senninerberg, Luxembourg); the lesion was isolated using a mask and the radiological features of interest were analysed. These were: location of the lesion, pulpal involvement. quality of the margins, presence of osteosclerosis, circumferential diameter, maximum extent of the defect in the three planes of space and defect volume. Results: The prevailing root resorption was external (51%). The most involved tooth are the central incisors for external resorption and ECR (28% and 38%); the first molar for internal resorption (36%). The teeth of the upper arch are most affected (69%). The most frequent risk factors are orthodontics, trauma, malocclusion, parafunction and poor oral hygiene. Only one risk factor was detected in 20% of cases. The absence of symptoms is prevalent in all 3 categories analysed. Probing is physiological in 60% of the cases, the presence of a fistula, pink discolouration and cervical cavitation are present in 11%, 17% and 66% of the cases respectively. There is pulpal involvement in 76% of the cases of the analysed lesions. These lesions present in most cases a maximum depth of extension in the coronal third of the root; 40% of the cases and in the middle third of the root; 37% of the cases. Dental extraction was proposed in 26% of patients with external resorption, 47% of patients with ECR. Endodontic treatment was proposed in 23% of cases with external resorption, 12% of cases with ECR and 73% of cases with internal resorption. Endodontic treatment associated with surgery, on the other hand, was proposed in 28% of external resorptions, 35% of ECRs and 18% of internal resorptions. Monitoring over time is prevalent in external resorptions, 23%. Conclusion: CBCT is essential to make a correct diagnosis of root resorption. The latter can be defined as a multifactorial pathology and the careful evaluation of risk factors is equally important in order to diagnose these pathologies early, as they are often asymptomatic and associated with variable clinical signs, which often lead to the extraction of the affected tooth.
Titolo: diagnosi, valutazione e trattamento dei riassorbimenti radicolari: studio osservazionale Obiettivo: analizzare al momento della diagnosi tramite CBCT qual è il tipo di riassorbimento radicolare maggiormente presente e quali sono gli elementi dentari maggiormente coinvolti, la gravità della lesione basata sulla valutazione delle caratteristiche radiologiche e cliniche analizzate durante lo studio, i fattori di rischio che portano allo svilupparsi di questo tipo di difetto e il tipo di terapia proposta. Materiali e metodi: studio osservazionale retrospettivo nel quale sono state selezionate 92 CBCT nelle quali erano state precedentemente riscontrate una o più lesioni riconducibili a riassorbimento radicolare. Durante la fase di raccolta dei dati si è indagato su età, genere, elemento dentario coinvolto, tipologia di riassorbimento, fattori di rischio, sintomatologia, segni clinici come ad esempio sondaggio, presenza di parodontite apicale e trattamento proposto. L’analisi radiologica è stata condotta attraverso due software dedicati MaterialiseMimics 24.0 (Materialise, NV, Leuvren, Belgio) e Geomagic (Senninerberg, Luxembourg); si è isolata la lesione mediante una maschera e si è proceduto ad analizzare le caratteristiche radiologiche di interesse. Queste ultime sono: localizzazione della lesione, coinvolgimento pulpare. qualità dei margini, presenza di osteosclerosi, diametro circonferenziale, massima estensione del difetto nei tre piani dello spazio e volume del difetto. Risultati: il riassorbimento radicolare prevalente risulta essere quello esterno (51%). Gli elementi dentari maggiormente coinvolti sono gli incisivi centrali per il riassorbimento esterno e ECR (28% e 38%); il primo molare per il riassorbimento interno (36%). Sono maggiormente coinvolti i denti dell’arcata superiore (69%). I fattori di rischio maggiormente presenti sono: ortodonzia, trauma, malocclusione, parafunzione e scarsa igiene orale. Solo nel 20% dei casi è stato rilevato un solo fattore di rischio. L’assenza di sintomi è prevalente in tutte e 3 le categorie analizzate. Il sondaggio è fisiologico nel 60% dei casi. La presenza di una fistola, discolorazione rosa e cavitazione cervicale sono presenti rispettivamente nel 11%, 17% e 66% dei casi. Si ha un coinvolgimento pulpare nel 76% dei casi delle lesioni analizzate. Queste lesioni presentano nella maggior parte dei casi una profondità massima di estensione nel terzo coronale della radice, 40% dei casi e nel terzo medio della radice; 37% dei casi. L’estrazione dentaria è stata proposta nel 26% dei pazienti con riassorbimento esterno, nel 47% dei pazienti con ECR. Il trattamento endodontico è stato proposto nel 23% dei casi con riassorbimento esterno, nel 12% dei casi con ECR e nel 73% dei casi di riassorbimento interno. Il trattamento endodontico associato alla chirurgia, invece, è stato proposto nel 28% dei riassorbimenti esterni, nel 35% degli ECR e nel 18% di quelli interni. Il monitoraggio nel tempo è prevalente nei riassorbimenti esterni, 23%. Conclusioni: la CBCT è fondamentale per effettuare una corretta diagnosi di riassorbimento radicolare. Quest’ultimo può essere definito una patologia multifattoriale e l’attenta valutazione dei fattori di rischio risulta essere altrettanto importante per poter diagnosticare precocemente queste patologie, in quanto spesso asintomatiche e associate a segni clinici variabili, che sovente portano all’estrazione del dente affetto.
Diagnosi, valutazione e trattamento dei riassorbimenti radicolari: studio osservazionale
MATTALIA, FRANCESCA
2021/2022
Abstract
Titolo: diagnosi, valutazione e trattamento dei riassorbimenti radicolari: studio osservazionale Obiettivo: analizzare al momento della diagnosi tramite CBCT qual è il tipo di riassorbimento radicolare maggiormente presente e quali sono gli elementi dentari maggiormente coinvolti, la gravità della lesione basata sulla valutazione delle caratteristiche radiologiche e cliniche analizzate durante lo studio, i fattori di rischio che portano allo svilupparsi di questo tipo di difetto e il tipo di terapia proposta. Materiali e metodi: studio osservazionale retrospettivo nel quale sono state selezionate 92 CBCT nelle quali erano state precedentemente riscontrate una o più lesioni riconducibili a riassorbimento radicolare. Durante la fase di raccolta dei dati si è indagato su età, genere, elemento dentario coinvolto, tipologia di riassorbimento, fattori di rischio, sintomatologia, segni clinici come ad esempio sondaggio, presenza di parodontite apicale e trattamento proposto. L’analisi radiologica è stata condotta attraverso due software dedicati MaterialiseMimics 24.0 (Materialise, NV, Leuvren, Belgio) e Geomagic (Senninerberg, Luxembourg); si è isolata la lesione mediante una maschera e si è proceduto ad analizzare le caratteristiche radiologiche di interesse. Queste ultime sono: localizzazione della lesione, coinvolgimento pulpare. qualità dei margini, presenza di osteosclerosi, diametro circonferenziale, massima estensione del difetto nei tre piani dello spazio e volume del difetto. Risultati: il riassorbimento radicolare prevalente risulta essere quello esterno (51%). Gli elementi dentari maggiormente coinvolti sono gli incisivi centrali per il riassorbimento esterno e ECR (28% e 38%); il primo molare per il riassorbimento interno (36%). Sono maggiormente coinvolti i denti dell’arcata superiore (69%). I fattori di rischio maggiormente presenti sono: ortodonzia, trauma, malocclusione, parafunzione e scarsa igiene orale. Solo nel 20% dei casi è stato rilevato un solo fattore di rischio. L’assenza di sintomi è prevalente in tutte e 3 le categorie analizzate. Il sondaggio è fisiologico nel 60% dei casi. La presenza di una fistola, discolorazione rosa e cavitazione cervicale sono presenti rispettivamente nel 11%, 17% e 66% dei casi. Si ha un coinvolgimento pulpare nel 76% dei casi delle lesioni analizzate. Queste lesioni presentano nella maggior parte dei casi una profondità massima di estensione nel terzo coronale della radice, 40% dei casi e nel terzo medio della radice; 37% dei casi. L’estrazione dentaria è stata proposta nel 26% dei pazienti con riassorbimento esterno, nel 47% dei pazienti con ECR. Il trattamento endodontico è stato proposto nel 23% dei casi con riassorbimento esterno, nel 12% dei casi con ECR e nel 73% dei casi di riassorbimento interno. Il trattamento endodontico associato alla chirurgia, invece, è stato proposto nel 28% dei riassorbimenti esterni, nel 35% degli ECR e nel 18% di quelli interni. Il monitoraggio nel tempo è prevalente nei riassorbimenti esterni, 23%. Conclusioni: la CBCT è fondamentale per effettuare una corretta diagnosi di riassorbimento radicolare. Quest’ultimo può essere definito una patologia multifattoriale e l’attenta valutazione dei fattori di rischio risulta essere altrettanto importante per poter diagnosticare precocemente queste patologie, in quanto spesso asintomatiche e associate a segni clinici variabili, che sovente portano all’estrazione del dente affetto.File | Dimensione | Formato | |
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