L’emangiosarcoma canino, in particolare la forma viscerale, è una neoplasia maligna molto aggressiva e con prognosi infausta dovuta all’elevata capacità metastatica. È il tumore maligno splenico più frequente nel cane, rappresentando il 45-65% delle neoplasie in questa sede (Johnson, et al., 1989; O’Byrne & Hosgood, 2019). Data l’ampia eterogeneità e l’aggressività di questa neoplasia, con conseguenti tempi di sopravvivenza ridotti, non sono presenti in letteratura studi condotti su un ampio numero di casi. Il cane, inoltre, risulta essere un buon modello traslazionale per analizzare l’angiosarcoma umano (HA), un tumore molto raro che rappresenta soltanto l’1-2% dei sarcomi e, come l’HSA canino, presenta tempi di sopravvivenza molto ridotti di circa 6-7 mesi (Wang et al. 2017). La similarità tra l’HSA canino e HA umano offre la possibilità di condurre ricerche per migliorare l’approccio terapeutico in entrambe le specie. Lo scopo finale del presente lavoro è quello di ottenere un quadro complessivo chiaro e completo su questa tipologia tumorale, fornendo quante più informazioni possibili riguardo la biologia tumorale, le indagini diagnostiche e i protocolli terapeutici da mettere in atto. Il presente lavoro ha come obiettivo la revisione della letteratura esistente sull’emangiosarcoma splenico e degli altri organi addominali, trattandosi in quest’ultimo caso di forme meno frequenti e conosciute.

Presentazione clinica, diagnosi e terapia degli emangiosarcomi addominali: Stato dell’arte

CANI, MARIANA
2022/2023

Abstract

L’emangiosarcoma canino, in particolare la forma viscerale, è una neoplasia maligna molto aggressiva e con prognosi infausta dovuta all’elevata capacità metastatica. È il tumore maligno splenico più frequente nel cane, rappresentando il 45-65% delle neoplasie in questa sede (Johnson, et al., 1989; O’Byrne & Hosgood, 2019). Data l’ampia eterogeneità e l’aggressività di questa neoplasia, con conseguenti tempi di sopravvivenza ridotti, non sono presenti in letteratura studi condotti su un ampio numero di casi. Il cane, inoltre, risulta essere un buon modello traslazionale per analizzare l’angiosarcoma umano (HA), un tumore molto raro che rappresenta soltanto l’1-2% dei sarcomi e, come l’HSA canino, presenta tempi di sopravvivenza molto ridotti di circa 6-7 mesi (Wang et al. 2017). La similarità tra l’HSA canino e HA umano offre la possibilità di condurre ricerche per migliorare l’approccio terapeutico in entrambe le specie. Lo scopo finale del presente lavoro è quello di ottenere un quadro complessivo chiaro e completo su questa tipologia tumorale, fornendo quante più informazioni possibili riguardo la biologia tumorale, le indagini diagnostiche e i protocolli terapeutici da mettere in atto. Il presente lavoro ha come obiettivo la revisione della letteratura esistente sull’emangiosarcoma splenico e degli altri organi addominali, trattandosi in quest’ultimo caso di forme meno frequenti e conosciute.
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