La peste suina africana (PSA) è una grave malattia emorragica virale che colpisce suini domestici e cinghiali con tassi di mortalità prossimi al 100% che comportano un grave danno al settore economico suinicolo. Dal 2007 in Europa e più recentemente in Italia i casi sono in continuo aumento. Conoscere le dinamiche di trasmissione della malattia nei cinghiali, i più importanti ospiti a lungo termine del virus, presenti in Europa e in Italia con densità molto elevate e difficilmente controllabili, è utile per determinare le strategie migliori per diminuirne la diffusione e soddisfare gli obiettivi di controllo ed eradicazione preposti dalle normative europee e nazionali. Per il progetto di tesi è stata effettuata una revisione della principale normativa europea e italiana. Sono state poi indagate le dinamiche di trasmissione della malattia prima all’interno di un gruppo di cinghiali e successivamente tra i diversi gruppi di cinghiali e sulla base dei risultati ottenuti sono state fatte delle considerazioni sulla sorveglianza e sulle misure di controllo. Le dinamiche di trasmissione della PSA in un gruppo di cinghiali sono state indagate costruendo dei modelli deterministici, considerando prima solo i soggetti vivi e poi anche le carcasse, mentre la trasmissione della malattia tra i vari gruppi di cinghiali è stata affrontata con un modello stocastico a reti dinamiche. I risultati ottenuti suggeriscono la possibilità che il virus della peste suina africana possa persistere in una popolazione a lungo termine con una prevalenza molto bassa e una densità di cinghiali molto minore rispetto a quella presente prima che il virus fosse introdotto. La diffusione del virus tra le popolazioni di cinghiali sembra essere limitata da alcuni fattori quali densità dei cinghiali e l’eventuale complessità orografica del territorio. Ridurre la popolazione dei cinghiali può essere una strategia valida, tenendo presente però che conoscere le reali densità dei cinghiali è complesso a causa della loro ecologia e che è necessario mantenere un livello di densità sufficientemente basso nel tempo, per evitare un ripopolamento in risposta al depopolamento conseguente alle attività di controllo. Una strategia efficiente potrebbe essere quella di rilevare precocemente il virus, prima che ci sia il picco della fase acuta caratteristica dell’epidemia, e confinare le zone infette in modo da evitare la dispersione dei cinghiali e di conseguenza del virus.
Peste suina africana nel cinghiale: dinamiche di trasmissione e implicazioni per controllo ed eradicazione
PROCACCIO, EVA LUNA
2022/2023
Abstract
La peste suina africana (PSA) è una grave malattia emorragica virale che colpisce suini domestici e cinghiali con tassi di mortalità prossimi al 100% che comportano un grave danno al settore economico suinicolo. Dal 2007 in Europa e più recentemente in Italia i casi sono in continuo aumento. Conoscere le dinamiche di trasmissione della malattia nei cinghiali, i più importanti ospiti a lungo termine del virus, presenti in Europa e in Italia con densità molto elevate e difficilmente controllabili, è utile per determinare le strategie migliori per diminuirne la diffusione e soddisfare gli obiettivi di controllo ed eradicazione preposti dalle normative europee e nazionali. Per il progetto di tesi è stata effettuata una revisione della principale normativa europea e italiana. Sono state poi indagate le dinamiche di trasmissione della malattia prima all’interno di un gruppo di cinghiali e successivamente tra i diversi gruppi di cinghiali e sulla base dei risultati ottenuti sono state fatte delle considerazioni sulla sorveglianza e sulle misure di controllo. Le dinamiche di trasmissione della PSA in un gruppo di cinghiali sono state indagate costruendo dei modelli deterministici, considerando prima solo i soggetti vivi e poi anche le carcasse, mentre la trasmissione della malattia tra i vari gruppi di cinghiali è stata affrontata con un modello stocastico a reti dinamiche. I risultati ottenuti suggeriscono la possibilità che il virus della peste suina africana possa persistere in una popolazione a lungo termine con una prevalenza molto bassa e una densità di cinghiali molto minore rispetto a quella presente prima che il virus fosse introdotto. La diffusione del virus tra le popolazioni di cinghiali sembra essere limitata da alcuni fattori quali densità dei cinghiali e l’eventuale complessità orografica del territorio. Ridurre la popolazione dei cinghiali può essere una strategia valida, tenendo presente però che conoscere le reali densità dei cinghiali è complesso a causa della loro ecologia e che è necessario mantenere un livello di densità sufficientemente basso nel tempo, per evitare un ripopolamento in risposta al depopolamento conseguente alle attività di controllo. Una strategia efficiente potrebbe essere quella di rilevare precocemente il virus, prima che ci sia il picco della fase acuta caratteristica dell’epidemia, e confinare le zone infette in modo da evitare la dispersione dei cinghiali e di conseguenza del virus.File | Dimensione | Formato | |
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