La normativa italiana vigente regolamenta l'utilizzo della Cannabis ad uso medico. Nonostante dunque sia previsto l’utilizzo in terapia, gli esiti degli studi finora condotti sull'efficacia terapeutica di questa pianta risultano spesso non conclusivi. Dal punto di vista biologico, le due molecole maggiormente studiate presenti nel fitocomplesso della Cannabis sono il Δ9- tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Dal punto di vista farmacologico, anche piccole variazioni nella loro concentrazione possono determinare effetti notevolmente diversificati. In tale contesto, obiettivo della presente tesi è stato l’allestimento di sistemi nanoparticellari per la veicolazione di estratti oleosi di Cannabis ad uso medico. A tale scopo sono stati allestiti estratti a base di Cannabis ad uso medico di tipo FM1 ed FM2, acquistata e prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (SCFM). Gli estratti sono stati preparati con olio di oliva FU o con trigliceridi sintetici a media catena, sia applicando il metodo estrattivo messo a punto dal gruppo di ricerca della Prof.ssa Paola Brusa presso il DSTF dell’Università di Torino (metodo UNITO), sia con un secondo metodo messo a punto dal Dott. Fabio Firenzuoli presso il Centro di Ricerca e Innovazione in Fitoterapia presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze (metodo CERFIT). È stato selezionato il metodo CERFIT come ulteriore metodo estrattivo in quanto tale procedimento permette di produrre un estratto oleoso di Cannabis con un profilo terpenico più ricco. Tale aspetto è stato considerato di interesse in ragione del fatto che numerose fonti bibliografiche riportano una possibile azione sinergica, denominata effetto entourage, tra fitocannabinoidi e terpeni della Cannabis. Conseguentemente al loro allestimento, gli oli di Cannabis sono poi stati utilizzati per l’allestimento di carrier lipidici nanostrutturati (NLC). Tale formulazione è stata selezionata in ragione del fatto che prevede l’inserimento di una componente lipidica liquida e dunque permette l’utilizzo degli estratti oleosi di Cannabis oggetto di studio come componente strutturale della formulazione. Al fine di sviluppare un sistema nanoparticellare di dimensioni e stabilità appropriate sono state testate diverse formulazioni con differente composizione quali-quantitativa. Si è poi proceduto con un'analisi dettagliata dei parametri fisici critici per l'ottimale formazione delle nanoparticelle, inclusi la temperatura, la durata dell'emulsionamento e i tempi di sonicazione. Infine, è stata selezionata la preparazione migliore e ne sono stati valutati il diametro medio, il potenziale Zeta e l’efficienza di caricamento dei cannabinoidi, per un periodo pari a trenta giorni, per valutarne la stabilità. Inoltre, la formulazione è stata testata in quanto all’adesione alla mucina con l’ipotesi che la risultante formulazione possa essere usata per la somministrazione nasale. Il test della mucoadesione ha dimostrato un’ottimale variazione del potenziale Zeta che, all’aumentare della concentrazione di mucina, ha evidenziato una diminuzione significativa del voltaggio. Tale variazione indica un'interazione favorevole tra le nanoparticelle lipidiche cariche e la mucina. Tale interazione che può essere considerata un’indicazione della capacità delle NLC allestite di aderire efficacemente alle mucose.
Studio formulativo per lo sviluppo di nanoparticelle lipidiche contenenti estratti di Cannabis ad uso medico
BATTISTA, NICOLÒ BIAGIO
2022/2023
Abstract
La normativa italiana vigente regolamenta l'utilizzo della Cannabis ad uso medico. Nonostante dunque sia previsto l’utilizzo in terapia, gli esiti degli studi finora condotti sull'efficacia terapeutica di questa pianta risultano spesso non conclusivi. Dal punto di vista biologico, le due molecole maggiormente studiate presenti nel fitocomplesso della Cannabis sono il Δ9- tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Dal punto di vista farmacologico, anche piccole variazioni nella loro concentrazione possono determinare effetti notevolmente diversificati. In tale contesto, obiettivo della presente tesi è stato l’allestimento di sistemi nanoparticellari per la veicolazione di estratti oleosi di Cannabis ad uso medico. A tale scopo sono stati allestiti estratti a base di Cannabis ad uso medico di tipo FM1 ed FM2, acquistata e prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (SCFM). Gli estratti sono stati preparati con olio di oliva FU o con trigliceridi sintetici a media catena, sia applicando il metodo estrattivo messo a punto dal gruppo di ricerca della Prof.ssa Paola Brusa presso il DSTF dell’Università di Torino (metodo UNITO), sia con un secondo metodo messo a punto dal Dott. Fabio Firenzuoli presso il Centro di Ricerca e Innovazione in Fitoterapia presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze (metodo CERFIT). È stato selezionato il metodo CERFIT come ulteriore metodo estrattivo in quanto tale procedimento permette di produrre un estratto oleoso di Cannabis con un profilo terpenico più ricco. Tale aspetto è stato considerato di interesse in ragione del fatto che numerose fonti bibliografiche riportano una possibile azione sinergica, denominata effetto entourage, tra fitocannabinoidi e terpeni della Cannabis. Conseguentemente al loro allestimento, gli oli di Cannabis sono poi stati utilizzati per l’allestimento di carrier lipidici nanostrutturati (NLC). Tale formulazione è stata selezionata in ragione del fatto che prevede l’inserimento di una componente lipidica liquida e dunque permette l’utilizzo degli estratti oleosi di Cannabis oggetto di studio come componente strutturale della formulazione. Al fine di sviluppare un sistema nanoparticellare di dimensioni e stabilità appropriate sono state testate diverse formulazioni con differente composizione quali-quantitativa. Si è poi proceduto con un'analisi dettagliata dei parametri fisici critici per l'ottimale formazione delle nanoparticelle, inclusi la temperatura, la durata dell'emulsionamento e i tempi di sonicazione. Infine, è stata selezionata la preparazione migliore e ne sono stati valutati il diametro medio, il potenziale Zeta e l’efficienza di caricamento dei cannabinoidi, per un periodo pari a trenta giorni, per valutarne la stabilità. Inoltre, la formulazione è stata testata in quanto all’adesione alla mucina con l’ipotesi che la risultante formulazione possa essere usata per la somministrazione nasale. Il test della mucoadesione ha dimostrato un’ottimale variazione del potenziale Zeta che, all’aumentare della concentrazione di mucina, ha evidenziato una diminuzione significativa del voltaggio. Tale variazione indica un'interazione favorevole tra le nanoparticelle lipidiche cariche e la mucina. Tale interazione che può essere considerata un’indicazione della capacità delle NLC allestite di aderire efficacemente alle mucose.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/36547