Oggi viviamo in una realtà in continua evoluzione, in cui grazie a internet e alle nuove tecnologie l’accesso alle conoscenze risulta semplice e immediato. La società non ha più bisogno di una scuola che trasmetta solo il sapere, necessita piuttosto di una scuola che sviluppi i talenti e le competenze di ognuno. Diverse azioni, volte a digitalizzare la scuola, cercano da tempo di creare nuovi ambienti di apprendimento rivedendo gli ambienti trasmissivi che continuano ad essere molto diffusi. La didattica capovolta nasce come proposta alternativa alla didattica tradizionale, proponendo di ribaltarne i due momenti classici: la lezione e lo studio individuale. Nel modello capovolto, la fase di spiegazione e acquisizione dei concetti si sposta a casa, attraverso videolezioni e materiali digitali che vengono analizzati e studiati anticipatamente in modo autonomo dagli studenti, mentre a scuola, dopo aver chiarito qualche dubbio emerso, si promuove il consolidamento delle conoscenze e lo sviluppo di abilità e competenze, mediante l’applicazione di strategie didattiche consolidate nel corso del tempo come il cooperative learning, la didattica laboratoriale, il problem based learning e molte altre. All’interno della classe capovolta il docente non è più il “dispensatore del sapere”, ma diventa un facilitatore che supporta gli alunni, mettendo la propria esperienza al loro servizio. Inoltre l’impostazione metodologica della classe capovolta permette di capovolgere anche il rapporto che il sistema scolastico tradizionale ha con le tecnologie, integrandole al suo interno. Ciò permette di potenziare i processi didattici, coinvolgere maggiormente gli studenti e di offrire, a quest’ultimi, occasioni per imparare ad utilizzare le tecnologie con consapevolezza. Questa tesi ha l’obiettivo di comparare la didattica capovolta con l’insegnamento tradizionale, al fine di individuare l’approccio più valido ed efficace per lo sviluppo di conoscenze e competenze. Partendo dall’esplicitare l’origine e l’evoluzione della didattica capovolta, descrivendo i suoi fondamenti pedagogici, la sua diffusione in Italia e i suoi punti di forza e di debolezza, si procede analizzando lo stretto rapporto che intercorre tra tecnologie e insegnamento capovolto fino a descrivere una selezione di strumenti utili per la “cassetta degli attrezzi” del docente capovolto. In particolare viene dato rilievo all’audiovisivo, in quanto mezzo di frequente utilizzo nella pratica capovolta. Infine, si presenta il percorso di ricerca progettato per due classi quinte della scuola primaria, al fine di verificare l’efficacia della didattica capovolta per lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze disciplinari e mediali, rispetto alla didattica tradizionale.

DIDATTICA CAPOVOLTA E TECNOLOGIE: un’esperienza nella scuola primaria

GUARENE, ERIKA
2022/2023

Abstract

Oggi viviamo in una realtà in continua evoluzione, in cui grazie a internet e alle nuove tecnologie l’accesso alle conoscenze risulta semplice e immediato. La società non ha più bisogno di una scuola che trasmetta solo il sapere, necessita piuttosto di una scuola che sviluppi i talenti e le competenze di ognuno. Diverse azioni, volte a digitalizzare la scuola, cercano da tempo di creare nuovi ambienti di apprendimento rivedendo gli ambienti trasmissivi che continuano ad essere molto diffusi. La didattica capovolta nasce come proposta alternativa alla didattica tradizionale, proponendo di ribaltarne i due momenti classici: la lezione e lo studio individuale. Nel modello capovolto, la fase di spiegazione e acquisizione dei concetti si sposta a casa, attraverso videolezioni e materiali digitali che vengono analizzati e studiati anticipatamente in modo autonomo dagli studenti, mentre a scuola, dopo aver chiarito qualche dubbio emerso, si promuove il consolidamento delle conoscenze e lo sviluppo di abilità e competenze, mediante l’applicazione di strategie didattiche consolidate nel corso del tempo come il cooperative learning, la didattica laboratoriale, il problem based learning e molte altre. All’interno della classe capovolta il docente non è più il “dispensatore del sapere”, ma diventa un facilitatore che supporta gli alunni, mettendo la propria esperienza al loro servizio. Inoltre l’impostazione metodologica della classe capovolta permette di capovolgere anche il rapporto che il sistema scolastico tradizionale ha con le tecnologie, integrandole al suo interno. Ciò permette di potenziare i processi didattici, coinvolgere maggiormente gli studenti e di offrire, a quest’ultimi, occasioni per imparare ad utilizzare le tecnologie con consapevolezza. Questa tesi ha l’obiettivo di comparare la didattica capovolta con l’insegnamento tradizionale, al fine di individuare l’approccio più valido ed efficace per lo sviluppo di conoscenze e competenze. Partendo dall’esplicitare l’origine e l’evoluzione della didattica capovolta, descrivendo i suoi fondamenti pedagogici, la sua diffusione in Italia e i suoi punti di forza e di debolezza, si procede analizzando lo stretto rapporto che intercorre tra tecnologie e insegnamento capovolto fino a descrivere una selezione di strumenti utili per la “cassetta degli attrezzi” del docente capovolto. In particolare viene dato rilievo all’audiovisivo, in quanto mezzo di frequente utilizzo nella pratica capovolta. Infine, si presenta il percorso di ricerca progettato per due classi quinte della scuola primaria, al fine di verificare l’efficacia della didattica capovolta per lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze disciplinari e mediali, rispetto alla didattica tradizionale.
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