Objective: The purpose of this study is to evaluate the stability over time of the bond strength to root dentin obtained with simplified adhesive approaches: a universal adhesive employed with and without etching and a self-adhesive cement. The null hypothesis is that the different adhesive approaches (1) and ethanol pretreatment (2) are unable to affect the immediate and over time (3) bond strength. Materials and Methods: 60 single root teeth were selected, endodontically treated and obturated. After at least 24 hours, an 8-mm post space was prepared with dedicated drills. Specimens were randomly divided into 4 groups according to the adhesive protocol applied: G1: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) + DC activator (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) in a total-etch mode. G2: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) + DC activator (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) in a self-etch mode. G3: Panavia V5 dual‐cure resin cement (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan). After adhesive procedures, fibre posts were luted into the post space, light-cured for 60s. Half of the samples are aged in artificial saliva for 5 years before being tested. 1mm slices were prepared to perform push-out test after 24h of storage in artificial saliva. Results were statistically analysed with ANOVA and statistical significance was set for p < 0.05. Results: ANOVA analyses showed a statistical significance in push-out bond strength for the pre-treatment variable, aging variable but not for the adhesive approach. Specimens pre-treated with ethanol wet-bond application showed higher bond strength (p = 0.000). 5-year aged samples show lower push-out bond strength (p = 0.000). Conclusions: the use of ethanol wet-bonding represents a clinical procedure favourable to increasing adhesion strength values. EAR or SE approach with universal cements was found to be indifferent. 5-year aged samples show gradual degradation of the hybrid layer over time.

Obiettivo: Lo scopo di questo studio è valutare la stabilità nel tempo della forza di adesione alla dentina radicolare ottenuta con approcci adesivi semplificati: un adesivo universale impiegato con e senza mordenzatura e un cemento autoadesivo. L'ipotesi nulla è che i diversi approcci adesivi (1) e il pretrattamento con etanolo (2) non siano in grado di influenzare la forza di adesione immediata e nel tempo (3). Materiali e metodi: sono stati selezionati 60 denti monoradicolati, trattati endodonticamente e otturati. Dopo almeno 24 ore, è stato preparato uno post-space di 8 mm con frese dedicate. I campioni sono stati suddivisi casualmente in 4 gruppi in base al protocollo adesivo applicato: G1: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) + attivatore DC (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) in modalità total-etch. G2: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) + attivatore DC (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) in modalità self-etch. G3: cemento resinoso universale Panavia V5 (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone). Dopo le procedure adesive, i perni in fibra sono stati inseriti nel canale e fotopolimerizzati per 60 sec. Metà dei campioni sono stati invecchiati in saliva artificiale per 5 anni prima di essere testati. Sono state preparate fette di 1 mm per eseguire il test di push-out 24 ore di conservazione in saliva artificiale. I risultati sono stati analizzati statisticamente con ANOVA e la significatività è stata fissata a p < 0,05. Risultati: Le analisi ANOVA hanno mostrato una significatività statistica nella forza di adesione alla dentina radicolare per la variabile “pre-trattamento” e la variabile “invecchiamento” ma non per l'approccio adesivo. I campioni pretrattati con l'applicazione di etanolo hanno mostrato una maggiore forza di adesione (p = 0,000). I campioni invecchiati 5 anni mostrano una minore forza di adesione al test del push-out (p = 0,000). Conclusioni: l'uso dell’ethanol wet-bonding rappresenta una procedura clinica favorevole all'aumento dei valori di forza di adesione. L'approccio EAR o SE con cementi universali è risultato indifferente. I campioni invecchiati 5 anni mostrano una graduale degradazione dello strato ibrido nel tempo.

Conservazione della forza di adesione radicolare con cementi universali: una valutazione in vitro a lungo termine

SCOCCA, JACOPO
2022/2023

Abstract

Obiettivo: Lo scopo di questo studio è valutare la stabilità nel tempo della forza di adesione alla dentina radicolare ottenuta con approcci adesivi semplificati: un adesivo universale impiegato con e senza mordenzatura e un cemento autoadesivo. L'ipotesi nulla è che i diversi approcci adesivi (1) e il pretrattamento con etanolo (2) non siano in grado di influenzare la forza di adesione immediata e nel tempo (3). Materiali e metodi: sono stati selezionati 60 denti monoradicolati, trattati endodonticamente e otturati. Dopo almeno 24 ore, è stato preparato uno post-space di 8 mm con frese dedicate. I campioni sono stati suddivisi casualmente in 4 gruppi in base al protocollo adesivo applicato: G1: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) + attivatore DC (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) in modalità total-etch. G2: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) + attivatore DC (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone) in modalità self-etch. G3: cemento resinoso universale Panavia V5 (Kuraray Noritake, Tokyo, Giappone). Dopo le procedure adesive, i perni in fibra sono stati inseriti nel canale e fotopolimerizzati per 60 sec. Metà dei campioni sono stati invecchiati in saliva artificiale per 5 anni prima di essere testati. Sono state preparate fette di 1 mm per eseguire il test di push-out 24 ore di conservazione in saliva artificiale. I risultati sono stati analizzati statisticamente con ANOVA e la significatività è stata fissata a p < 0,05. Risultati: Le analisi ANOVA hanno mostrato una significatività statistica nella forza di adesione alla dentina radicolare per la variabile “pre-trattamento” e la variabile “invecchiamento” ma non per l'approccio adesivo. I campioni pretrattati con l'applicazione di etanolo hanno mostrato una maggiore forza di adesione (p = 0,000). I campioni invecchiati 5 anni mostrano una minore forza di adesione al test del push-out (p = 0,000). Conclusioni: l'uso dell’ethanol wet-bonding rappresenta una procedura clinica favorevole all'aumento dei valori di forza di adesione. L'approccio EAR o SE con cementi universali è risultato indifferente. I campioni invecchiati 5 anni mostrano una graduale degradazione dello strato ibrido nel tempo.
ENG
Objective: The purpose of this study is to evaluate the stability over time of the bond strength to root dentin obtained with simplified adhesive approaches: a universal adhesive employed with and without etching and a self-adhesive cement. The null hypothesis is that the different adhesive approaches (1) and ethanol pretreatment (2) are unable to affect the immediate and over time (3) bond strength. Materials and Methods: 60 single root teeth were selected, endodontically treated and obturated. After at least 24 hours, an 8-mm post space was prepared with dedicated drills. Specimens were randomly divided into 4 groups according to the adhesive protocol applied: G1: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) + DC activator (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) in a total-etch mode. G2: Universal bond quick (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) + DC activator (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan) in a self-etch mode. G3: Panavia V5 dual‐cure resin cement (Kuraray Noritake, Tokyo, Japan). After adhesive procedures, fibre posts were luted into the post space, light-cured for 60s. Half of the samples are aged in artificial saliva for 5 years before being tested. 1mm slices were prepared to perform push-out test after 24h of storage in artificial saliva. Results were statistically analysed with ANOVA and statistical significance was set for p < 0.05. Results: ANOVA analyses showed a statistical significance in push-out bond strength for the pre-treatment variable, aging variable but not for the adhesive approach. Specimens pre-treated with ethanol wet-bond application showed higher bond strength (p = 0.000). 5-year aged samples show lower push-out bond strength (p = 0.000). Conclusions: the use of ethanol wet-bonding represents a clinical procedure favourable to increasing adhesion strength values. EAR or SE approach with universal cements was found to be indifferent. 5-year aged samples show gradual degradation of the hybrid layer over time.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/36517