BACKGROUND: 60 patients were enrolled, treated at the Center for Antalgic Therapy of the AOU San Luigi Gonzaga of Orbassano. All patients enrolled in the study were suffering from chronic neck pain; they were divided into two groups, from 30 individuals each, who underwent interventional therapy with cervical radiofrequency and medical with tapentadol, respectively. All patients enrolled in the study previously used only drugs such as paracetamol, codeine / paracetamol, tramadol and NSAIDs. Patients were followed up for 15 days, 1 month, 3 months, 6 months of treatment. OBJECTIVES: The primary objective of this study is to measure changes in the following parameters at 15 days, 1 month, 3 months and 6 months: NRS (pain indicator experienced by patients), NDI (indicator of disability) and SF-36 (indicator of quality of life). The secondary parameters taken into consideration are instead N-ROM (indicator of the range of movement of the neck), side effects of tapentadol and adverse effects of radiofrequency. The aim of the study is to evaluate which is the best therapeutic approach with the least amount of adverse affects in the physiotherapy-resistant crhronic neck pain. It is also very interesting to clarify the role of a little known and safe procedure such as cervical radiofrequency. RESULTS: The statistical results show an initial improvement of the three primary parameters in favor of tapentadol at 15 days, while at one month, at three months and at six months the effect of radiofrequency on pain alleviation becomes increasingly relevant, the improvement of disability (NDI) and quality of life. 16 patients in the group who took tapentadol also had side effects including 3 even serious. 18 of the same group left therapy before 6 months. Radiofrequency treatment instead gave low-gravity side effects in 5 patients. The N-ROM parameter, evaluated at 3 months, also gave reason to the interventional treatment indicating an improvement in the range of motion of 55% in patients of the RF group, against 32.5% of improvement found in the TAP group. CONCLUSIONS: Observing the statistical data obtained from our study, it should be noted that radiofrequency therapy of the nerves afferent to the cervical facets is more effective than medical therapy with tapentadol in the treatment of chronic cervical pain. In fact, improvements have been found on the painful component, on disability, mobility and quality of life with the use of interventional therapy. Tapentadol, however, effective in more than half of the patients of the homonymous group, could still be proposed as a first-line therapy in people not in working age, or waiting to undergo surgery with RF (or, vice versa, the refuse). On the other hand, it would be more appropriate to propose second-line treatment in patients who need to perform daily work activities, without limitations due to the side effects of the drug, or patients who already take many other drug therapies. The study does not definitively clarify the role of these two different therapies: further prospective or placebo studies could better clarify their role in the treatment of chronic neck pain.

MATERIALI E METODI: Sono stati arruolati 60 pazienti, trattati presso il Centro di Terapia Antalgica dell'AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano. Tutti i pazienti arruolati nello studio erano affetti da dolore cronico cervicale; sono stati suddivisi in due gruppi, da 30 individui ciascuno, sottoposti a terapia interventistica con radiofrequenza cervicale e medica con tapentadolo, rispettivamente. Tutti i pazienti arruolati nello studio in precedenza hanno utilizzato solo farmaci quali paracetamolo, codeina/paracetamolo, tramadolo e FANS. I pazienti sono stati seguiti in follow-up di 15 giorni, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi dal trattamento terapeutico. OBIETTIVI: l'obiettivo primario di questo studio è misurare le variazioni dei seguenti parametri a 15 giorni, 1 mese, 3 mesi e 6 mesi: NRS (indicatore del dolore provato dai pazienti), NDI (indicatore della disabilità) e SF-36 (indicatore della qualità di vita). I parametri secondari presi in considerazione sono invece N-ROM (indicatore del range di movimento del collo), effetti collaterali del tapentadolo ed effetti avversi della radiofrequenza. Lo scopo dello studio è quello di valutare quale sia l'approccio terapeutico migliore con la minore quantità di affetti avversi nella cervicalgia cronica resistente a fisioterapia. Risulta inoltre molto interessante chiarire il ruolo di una procedura poco nota e sicura come la radiofrequenza cervicale. RISULTATI: I risultati statistici mostrano un iniziale miglioramento dei tre parametri primari a favore del tapentadolo a 15 giorni, mentre a un mese, a tre mesi e a sei mesi diventa sempre più rilevante l'effetto della radiofrequenza sull'alleviamento del dolore, il miglioramento della disabilità (NDI) e la qualità di vita. 16 pazienti del gruppo che ha assunto tapentadolo, inoltre, hanno presentato effetti collaterali di cui 3 anche gravi. 18 del medesimo gruppo hanno abbandonato la terapia prima dei 6 mesi. Il trattamento con radiofrequenze ha dato invece effetti collaterali di bassa gravità in 5 pazienti. Il parametro N-ROM, valutato a 3 mesi, ha anch'esso dato ragione al trattamento interventistico indicando un miglioramento del range di movimento del 55% nei pazienti del gruppo RF, contro il 32,5% di miglioramento riscontrato nel gruppo TAP. CONCLUSIONI: Osservando i dati statistici ricavati dal nostro studio, si evidenzia che la terapia con radiofrequenza dei nervi afferenti alle faccette cervicali risulta più efficace della terapia medica con tapentadolo nel trattamento del dolore da cervicalgia cronica. Sono stati riscontrati infatti miglioramenti sulla componente dolorosa, sulla disabilità, sulla mobilità e sulla qualità di vita con l'utilizzo della terapia interventistica. Il Tapentadolo, risultato comunque efficace in più della metà dei pazienti dell'omonimo gruppo, potrebbe comunque essere proposto come terapia di prima linea in soggetti non in età lavorativa, o in attesa di sottoporsi all'intervento con RF (o che, viceversa, lo rifiutano). Sarebbe invece più appropriato proporlo di seconda linea in pazienti che necessitano di svolgere attività lavorative quotidiane, senza limitazioni dovute agli effetti collaterali del farmaco, o pazienti che assumono già molte altre terapie farmacologiche. Lo studio non chiarisce in modo definitivo il ruolo di queste due diverse terapie: ulteriori studi prospettici o vs placebo potrebbero chiarire meglio il loro ruolo nel trattamento del dolore cervicale cronico.

STUDIO DI CONFRONTO TRA RADIOFREQUENZA DELLE FACCETTE CERVICALI E TERAPIA MEDICA CON TAPENTADOLO IN PAZIENTI CON CERVICALGIA CRONICA NON RISPONDENTE A FISIOTERAPIA

TARTAGLINO, MARCO
2016/2017

Abstract

MATERIALI E METODI: Sono stati arruolati 60 pazienti, trattati presso il Centro di Terapia Antalgica dell'AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano. Tutti i pazienti arruolati nello studio erano affetti da dolore cronico cervicale; sono stati suddivisi in due gruppi, da 30 individui ciascuno, sottoposti a terapia interventistica con radiofrequenza cervicale e medica con tapentadolo, rispettivamente. Tutti i pazienti arruolati nello studio in precedenza hanno utilizzato solo farmaci quali paracetamolo, codeina/paracetamolo, tramadolo e FANS. I pazienti sono stati seguiti in follow-up di 15 giorni, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi dal trattamento terapeutico. OBIETTIVI: l'obiettivo primario di questo studio è misurare le variazioni dei seguenti parametri a 15 giorni, 1 mese, 3 mesi e 6 mesi: NRS (indicatore del dolore provato dai pazienti), NDI (indicatore della disabilità) e SF-36 (indicatore della qualità di vita). I parametri secondari presi in considerazione sono invece N-ROM (indicatore del range di movimento del collo), effetti collaterali del tapentadolo ed effetti avversi della radiofrequenza. Lo scopo dello studio è quello di valutare quale sia l'approccio terapeutico migliore con la minore quantità di affetti avversi nella cervicalgia cronica resistente a fisioterapia. Risulta inoltre molto interessante chiarire il ruolo di una procedura poco nota e sicura come la radiofrequenza cervicale. RISULTATI: I risultati statistici mostrano un iniziale miglioramento dei tre parametri primari a favore del tapentadolo a 15 giorni, mentre a un mese, a tre mesi e a sei mesi diventa sempre più rilevante l'effetto della radiofrequenza sull'alleviamento del dolore, il miglioramento della disabilità (NDI) e la qualità di vita. 16 pazienti del gruppo che ha assunto tapentadolo, inoltre, hanno presentato effetti collaterali di cui 3 anche gravi. 18 del medesimo gruppo hanno abbandonato la terapia prima dei 6 mesi. Il trattamento con radiofrequenze ha dato invece effetti collaterali di bassa gravità in 5 pazienti. Il parametro N-ROM, valutato a 3 mesi, ha anch'esso dato ragione al trattamento interventistico indicando un miglioramento del range di movimento del 55% nei pazienti del gruppo RF, contro il 32,5% di miglioramento riscontrato nel gruppo TAP. CONCLUSIONI: Osservando i dati statistici ricavati dal nostro studio, si evidenzia che la terapia con radiofrequenza dei nervi afferenti alle faccette cervicali risulta più efficace della terapia medica con tapentadolo nel trattamento del dolore da cervicalgia cronica. Sono stati riscontrati infatti miglioramenti sulla componente dolorosa, sulla disabilità, sulla mobilità e sulla qualità di vita con l'utilizzo della terapia interventistica. Il Tapentadolo, risultato comunque efficace in più della metà dei pazienti dell'omonimo gruppo, potrebbe comunque essere proposto come terapia di prima linea in soggetti non in età lavorativa, o in attesa di sottoporsi all'intervento con RF (o che, viceversa, lo rifiutano). Sarebbe invece più appropriato proporlo di seconda linea in pazienti che necessitano di svolgere attività lavorative quotidiane, senza limitazioni dovute agli effetti collaterali del farmaco, o pazienti che assumono già molte altre terapie farmacologiche. Lo studio non chiarisce in modo definitivo il ruolo di queste due diverse terapie: ulteriori studi prospettici o vs placebo potrebbero chiarire meglio il loro ruolo nel trattamento del dolore cervicale cronico.
ITA
BACKGROUND: 60 patients were enrolled, treated at the Center for Antalgic Therapy of the AOU San Luigi Gonzaga of Orbassano. All patients enrolled in the study were suffering from chronic neck pain; they were divided into two groups, from 30 individuals each, who underwent interventional therapy with cervical radiofrequency and medical with tapentadol, respectively. All patients enrolled in the study previously used only drugs such as paracetamol, codeine / paracetamol, tramadol and NSAIDs. Patients were followed up for 15 days, 1 month, 3 months, 6 months of treatment. OBJECTIVES: The primary objective of this study is to measure changes in the following parameters at 15 days, 1 month, 3 months and 6 months: NRS (pain indicator experienced by patients), NDI (indicator of disability) and SF-36 (indicator of quality of life). The secondary parameters taken into consideration are instead N-ROM (indicator of the range of movement of the neck), side effects of tapentadol and adverse effects of radiofrequency. The aim of the study is to evaluate which is the best therapeutic approach with the least amount of adverse affects in the physiotherapy-resistant crhronic neck pain. It is also very interesting to clarify the role of a little known and safe procedure such as cervical radiofrequency. RESULTS: The statistical results show an initial improvement of the three primary parameters in favor of tapentadol at 15 days, while at one month, at three months and at six months the effect of radiofrequency on pain alleviation becomes increasingly relevant, the improvement of disability (NDI) and quality of life. 16 patients in the group who took tapentadol also had side effects including 3 even serious. 18 of the same group left therapy before 6 months. Radiofrequency treatment instead gave low-gravity side effects in 5 patients. The N-ROM parameter, evaluated at 3 months, also gave reason to the interventional treatment indicating an improvement in the range of motion of 55% in patients of the RF group, against 32.5% of improvement found in the TAP group. CONCLUSIONS: Observing the statistical data obtained from our study, it should be noted that radiofrequency therapy of the nerves afferent to the cervical facets is more effective than medical therapy with tapentadol in the treatment of chronic cervical pain. In fact, improvements have been found on the painful component, on disability, mobility and quality of life with the use of interventional therapy. Tapentadol, however, effective in more than half of the patients of the homonymous group, could still be proposed as a first-line therapy in people not in working age, or waiting to undergo surgery with RF (or, vice versa, the refuse). On the other hand, it would be more appropriate to propose second-line treatment in patients who need to perform daily work activities, without limitations due to the side effects of the drug, or patients who already take many other drug therapies. The study does not definitively clarify the role of these two different therapies: further prospective or placebo studies could better clarify their role in the treatment of chronic neck pain.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/36448