Background. Because of the increase in risk factors, such as aging and obesity, the prevalence of degenerative osteoarticular diseases, in particular the ones regarding the knee, is rising. In reaction to this and to the weaker population due to the high comorbidities, it's necessary to improve less invasive surgical treatments, with a lower complication rate and a faster recovery. The unicompartmental knee arthroplasty (UKA) responds to these needs, but it may not achieve the expected results, due to the volume of surgeries, which is, however, reduced compared to total knee arthroplasty (TKA); even in orthopaedic surgery the robot-assisted techniques are therefore used to overcome the surgeon's inexperience. The aims of the study are the analysis of the surgical time and the short-term evaluation of the clinical outcomes of the UKA placed using the robotic technique associated with the protocols fast-track, and their congruence with the data in the literature. Methods. At San Luigi Gonzaga hospital, 10 patients undergone UKA plant using the NAVIO robotic technique. Numeric Rating Scale (NRS), Knee Society Score (KSS), Knee injury and Osteoarthritis Outcome Score (KOOS), Tampa Scale of Kinesiophobia (TKS), Range of Motion (ROM) and peak ipsilateral femoral quadriceps muscle strength were evaluated in the preoperative and at 2-month follow-up; NRS' mensuration were done daily; TSK, ROM and peak ipsilateral femoral quadriceps muscle strength were repeated 5 days after the surgery (G5); intraoperatively, surgical times, blood losses and possible complications were noted; during the hospitalization we recorded blood losses and complications that arose, pain relieving and anti-inflammatory therapies needed, rehabilitation times and days of hospitalization. Results. The surgical procedure's average duration was 133.3±10.4 minutes (min), of which 95.5±18.8 min of robotic time and 38.5±9.4 min of robotic milling; the intraoperative blood loss was 73±30.2cc; no patient developed complications in this phase. During the hospitalisation, the blood losses in the drainage were 73±30.2cc, the reduction of the serum hemoglobin of 1.2±0.5 g/dL; two patients developed minor-complications, the mean hospitalisation time was 2.9±1.4 days. NRS rose from 6.4±1.7 preoperative, to 4.5±1.6 to G5 and up to 2.4±1.9 to 2 months; in these three moments the TSK was 39.6±5.8, 31.2±6.9 and 30.2±7.6. The KSS is increased from 101.8±21.6 of the preoperative to 140.4±16.4 to 2 months, as the KOOS has increased from 58.54±18.8 to 73.36±8.9 to 2 months. Concerning ROM and peak strength, the differences between this two moments were not statistically significant. The average start of rehabilitation was 0.4 days (G), with the achievement of standing statics at 0.6G, walking with walker at 1.1G and with crutches at 1.8G, and using the stairs of 3,4G. At follow-up, three patients used a stick and all reported that no need in daily medication. Conclusions. Despite the small number of cases, we consider the results obtained encouraging, in support of the robotic technique for UKA implant, assisted by an early rehabilitation: technique characterized by a reduction in errors and complications, standardization of clinical outcomes in less widespread surgical procedures, rapid recovery of patient's autonomy and therefore his satisfaction.

La prevalenza delle patologie degenerative osteo-articolari del ginocchio, sta aumentando a causa dell'incremento dei fattori di rischio delle stesse. In risposta a questo e in relazione a una popolazione di pazienti più fragile per le comorbidità si rende necessaria l'introduzione e il perfezionamento di trattamenti chirurgici meno invasivi, con un tasso di complicanze inferiori e un recupero più rapido. La protesi monocompartimentale di ginocchio (PMG) risponde a queste necessità, ma a causa del volume di interventi ancora ridotto rispetto alle protesi totali di ginocchio, può non raggiungere i risultati attesi; anche in chirurgia ortopedica le tecniche robot-assistite trovano quindi applicazione per ovviare all'eventuale inesperienza del chirurgo. Gli obiettivi dello studio sono stati l'analisi del tempo chirurgico e la valutazione a breve termine degli outcome clinici dopo intervento di impianto di PMG robot-assistita associata ai protocolli fast-track. Presso l'AOU San Luigi Gonzaga sono stati sottoposti 10 pazienti all'impianto di PMG con tecnica robotica NAVIO. Sono stati rilevati nel pre-operatorio Numeric Rating Scale (NRS), Knee Society Score (KSS), Knee injury and Osteoarthritis Outcome Score (KOOS), Tampa Scale of Kinesiophobia (TKS), Range of Motion (ROM) e picco di forza al quadricipite femorale omolaterale, valutazioni ripetute a un follow-up di 2 mesi post-operatori; le misurazioni di NRS sono state fatte quotidianamente; TSK, ROM e picco di forza muscolare sono stati ripetuti al 5° giorno post-operatorio (G5); sono stati annotati i tempi chirurgici, le perdite ematiche e le eventuali complicanze intra- e post-operatorie, e durante la degenza le terapie antidolorifiche e antinfiammatorie somministrate, i tempi della riabilitazione e i giorni di ricovero. La durata media degli interventi è stata di 133.3±10.4 minuti (min), di cui 95.5±18.8 min di tempo robotico e 38.5±9.4 min di fresatura robotica; le perdite ematiche intraoperatorie sono state di 73±30.2cc; nessun paziente ha sviluppato complicanze in questa fase. Durante la degenza le perdite ematiche raccolte dal drenaggio intrarticolare sono state di 73±30.2cc e si è osservata una riduzione dell'emoglobina sierica di 1.2±0.5 g/dL; due pazienti hanno sviluppato complicanze minori, il tempo medio di degenza è stato di 2.9±1.4 giorni. L'NRS è passato da 6.4±1.7 nel preoperatorio, a 4.5±1.6 a G5 e fino a 2.4±1.9 a 2 mesi; in questi tre momenti il TSK e stato di 39.6±5.8, 31.2±6.9 e 30.2±7.6. Il KSS è incrementato da 101.8±21.6 nel preoperatorio a 140.4±16.4 ai 2 mesi, come il KOOS che è aumentato da 58.5±18.8 a 73.6±8.9 ai 2 mesi. Per quanto riguarda ROM e picco di forza, le differenze in questi due momenti non sono risultate significative. L'intervallo medio tra intervento chirurgico e inizio della riabilitazione è stato di 0.4 giorni (G), con raggiungimento della statica eretta a 0.6G, di deambulazione con deambulatore a 1.1G e con stampelle a 1.8G e di utilizzo delle scale di 3,4G. Al follow-up tre pazienti facevano uso di bastone e nessuno faceva uso giornaliero di antidolorifici. Riteniamo i dati ottenuti incoraggianti nonostante la casistica, nel sostenere la tecnica robotica nella PMG supportata da una riabilitazione precoce, una strategia per ridurre errori e complicanze, e standardizzare gli outcome clinici in procedure chirurgiche meno diffuse, ottenendo inoltre la rapida ripresa dell'autonomia del paziente e quindi la sua soddisfazione.

Tecnologia robotica in artroprotesi monocompartimentale di ginocchio. Risultati a breve termine con sistema chirurgico NAVIO

MORESCO, GIULIA
2017/2018

Abstract

La prevalenza delle patologie degenerative osteo-articolari del ginocchio, sta aumentando a causa dell'incremento dei fattori di rischio delle stesse. In risposta a questo e in relazione a una popolazione di pazienti più fragile per le comorbidità si rende necessaria l'introduzione e il perfezionamento di trattamenti chirurgici meno invasivi, con un tasso di complicanze inferiori e un recupero più rapido. La protesi monocompartimentale di ginocchio (PMG) risponde a queste necessità, ma a causa del volume di interventi ancora ridotto rispetto alle protesi totali di ginocchio, può non raggiungere i risultati attesi; anche in chirurgia ortopedica le tecniche robot-assistite trovano quindi applicazione per ovviare all'eventuale inesperienza del chirurgo. Gli obiettivi dello studio sono stati l'analisi del tempo chirurgico e la valutazione a breve termine degli outcome clinici dopo intervento di impianto di PMG robot-assistita associata ai protocolli fast-track. Presso l'AOU San Luigi Gonzaga sono stati sottoposti 10 pazienti all'impianto di PMG con tecnica robotica NAVIO. Sono stati rilevati nel pre-operatorio Numeric Rating Scale (NRS), Knee Society Score (KSS), Knee injury and Osteoarthritis Outcome Score (KOOS), Tampa Scale of Kinesiophobia (TKS), Range of Motion (ROM) e picco di forza al quadricipite femorale omolaterale, valutazioni ripetute a un follow-up di 2 mesi post-operatori; le misurazioni di NRS sono state fatte quotidianamente; TSK, ROM e picco di forza muscolare sono stati ripetuti al 5° giorno post-operatorio (G5); sono stati annotati i tempi chirurgici, le perdite ematiche e le eventuali complicanze intra- e post-operatorie, e durante la degenza le terapie antidolorifiche e antinfiammatorie somministrate, i tempi della riabilitazione e i giorni di ricovero. La durata media degli interventi è stata di 133.3±10.4 minuti (min), di cui 95.5±18.8 min di tempo robotico e 38.5±9.4 min di fresatura robotica; le perdite ematiche intraoperatorie sono state di 73±30.2cc; nessun paziente ha sviluppato complicanze in questa fase. Durante la degenza le perdite ematiche raccolte dal drenaggio intrarticolare sono state di 73±30.2cc e si è osservata una riduzione dell'emoglobina sierica di 1.2±0.5 g/dL; due pazienti hanno sviluppato complicanze minori, il tempo medio di degenza è stato di 2.9±1.4 giorni. L'NRS è passato da 6.4±1.7 nel preoperatorio, a 4.5±1.6 a G5 e fino a 2.4±1.9 a 2 mesi; in questi tre momenti il TSK e stato di 39.6±5.8, 31.2±6.9 e 30.2±7.6. Il KSS è incrementato da 101.8±21.6 nel preoperatorio a 140.4±16.4 ai 2 mesi, come il KOOS che è aumentato da 58.5±18.8 a 73.6±8.9 ai 2 mesi. Per quanto riguarda ROM e picco di forza, le differenze in questi due momenti non sono risultate significative. L'intervallo medio tra intervento chirurgico e inizio della riabilitazione è stato di 0.4 giorni (G), con raggiungimento della statica eretta a 0.6G, di deambulazione con deambulatore a 1.1G e con stampelle a 1.8G e di utilizzo delle scale di 3,4G. Al follow-up tre pazienti facevano uso di bastone e nessuno faceva uso giornaliero di antidolorifici. Riteniamo i dati ottenuti incoraggianti nonostante la casistica, nel sostenere la tecnica robotica nella PMG supportata da una riabilitazione precoce, una strategia per ridurre errori e complicanze, e standardizzare gli outcome clinici in procedure chirurgiche meno diffuse, ottenendo inoltre la rapida ripresa dell'autonomia del paziente e quindi la sua soddisfazione.
ITA
Background. Because of the increase in risk factors, such as aging and obesity, the prevalence of degenerative osteoarticular diseases, in particular the ones regarding the knee, is rising. In reaction to this and to the weaker population due to the high comorbidities, it's necessary to improve less invasive surgical treatments, with a lower complication rate and a faster recovery. The unicompartmental knee arthroplasty (UKA) responds to these needs, but it may not achieve the expected results, due to the volume of surgeries, which is, however, reduced compared to total knee arthroplasty (TKA); even in orthopaedic surgery the robot-assisted techniques are therefore used to overcome the surgeon's inexperience. The aims of the study are the analysis of the surgical time and the short-term evaluation of the clinical outcomes of the UKA placed using the robotic technique associated with the protocols fast-track, and their congruence with the data in the literature. Methods. At San Luigi Gonzaga hospital, 10 patients undergone UKA plant using the NAVIO robotic technique. Numeric Rating Scale (NRS), Knee Society Score (KSS), Knee injury and Osteoarthritis Outcome Score (KOOS), Tampa Scale of Kinesiophobia (TKS), Range of Motion (ROM) and peak ipsilateral femoral quadriceps muscle strength were evaluated in the preoperative and at 2-month follow-up; NRS' mensuration were done daily; TSK, ROM and peak ipsilateral femoral quadriceps muscle strength were repeated 5 days after the surgery (G5); intraoperatively, surgical times, blood losses and possible complications were noted; during the hospitalization we recorded blood losses and complications that arose, pain relieving and anti-inflammatory therapies needed, rehabilitation times and days of hospitalization. Results. The surgical procedure's average duration was 133.3±10.4 minutes (min), of which 95.5±18.8 min of robotic time and 38.5±9.4 min of robotic milling; the intraoperative blood loss was 73±30.2cc; no patient developed complications in this phase. During the hospitalisation, the blood losses in the drainage were 73±30.2cc, the reduction of the serum hemoglobin of 1.2±0.5 g/dL; two patients developed minor-complications, the mean hospitalisation time was 2.9±1.4 days. NRS rose from 6.4±1.7 preoperative, to 4.5±1.6 to G5 and up to 2.4±1.9 to 2 months; in these three moments the TSK was 39.6±5.8, 31.2±6.9 and 30.2±7.6. The KSS is increased from 101.8±21.6 of the preoperative to 140.4±16.4 to 2 months, as the KOOS has increased from 58.54±18.8 to 73.36±8.9 to 2 months. Concerning ROM and peak strength, the differences between this two moments were not statistically significant. The average start of rehabilitation was 0.4 days (G), with the achievement of standing statics at 0.6G, walking with walker at 1.1G and with crutches at 1.8G, and using the stairs of 3,4G. At follow-up, three patients used a stick and all reported that no need in daily medication. Conclusions. Despite the small number of cases, we consider the results obtained encouraging, in support of the robotic technique for UKA implant, assisted by an early rehabilitation: technique characterized by a reduction in errors and complications, standardization of clinical outcomes in less widespread surgical procedures, rapid recovery of patient's autonomy and therefore his satisfaction.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/36447