Titolo: Il timing ideale per eseguire l’osteosintesi delle fratture nei pazienti politraumatizzati: analisi della letteratura e valutazione retrospettiva dei casi afferiti presso l’OVU nel periodo compreso fra gennaio 2020 e dicembre 2022. Introduzione: In Medicina Veterinaria, nonostante il numero di cani e gatti politraumatizzati sia ogni anno molto elevato, non è ancora stato individuato un timing chirurgico adeguato per il loro trattamento. In Medicina Umana sono invece stati validati workflow per trattare tali pazienti, in cui viene indicato che un tempo variabile da 2 a 4 giorni sia adeguato a garantire una loro minore morbilità e mortalità. Obiettivi: Gli obiettivi del mio studio sono: effettuare un’analisi delle pubblicazioni relative ai pazienti politraumatizzati presenti in Medicina Veterinaria ed eseguire uno studio retrospettivo dei cani e dei gatti afferiti presso l’OVU nel periodo compreso tra gennaio 2020 e dicembre 2022, per determinare l’incidenza di mortalità e complicanze in relazione al tempo che intercorre fra il trauma e il trattamento ortopedico. Materiali e metodi: Sono stati inclusi cani e gatti politraumatizzati con almeno una frattura appendicolare o maxillofacciale associata a lesioni ad organi interni e/o versamenti cavitari, che sono stati trattati in modo conservativo o chirurgico. Sono stati indagati il segnalamento, il tipo di trauma subito, il tempo intercorso tra il trauma e il ricovero in pronto soccorso, l’orario del ricovero e se questo è avvenuto durante un giorno festivo. In tutti gli animali abbiamo effettuato triage, valutazione primaria e secondaria secondo le linee giuda della VECCS. Sono stati indagati parametri clinici e di laboratorio sia al ricovero che durante la degenza in terapia intensiva. Abbiamo anche valutato somministrazioni di fluidi, trasfusioni, analgesici, vasopressori e ossigeno durante la rianimazione; la necessità di utilizzare sondini alimentari, effettuare toracocentesi e cateterizzare il paziente durante la degenza. Sono state indagate alterazioni splancniche tramite FAST e radiografie. Sono state classificate le fratture in esposte e non esposte. È stato valutato infine il tipo e il timing di trattamento ortopedico intrapreso e le complicanze accorse. In tutti i casi esaminati è stato calcolato il valore di ATT all’arrivo in pronto soccorso e il giorno della chirurgia. Risultati e considerazioni: Le lesioni maggiormente riscontrate variavano in base al tipo di trauma. I gatti infatti presentavano più frequentemente fratture alle estremità distali o al femore in associazione a contusione polmonare in quanto soggetti spesso a cadute dall’alto. I cani invece, a seguito di trauma da investimento, presentavano più frequentemente fratture al bacino associate a versamenti addominali e/o contusione polmonare. Nel 18.5% dei casi, di cui il 25% per ridotta disponibilità economica, si è intrapreso trattamento conservativo. Negli animali trattati è registrato un tasso di mortalità del 3,1% e di complicanze del 26.4%. Il ricovero in giorni festivi è risultato maggiormente associato ad un maggior rischio di mortalità. Le linee guida, adottate dall’OVU per i casi presi in esame, hanno permesso un abbassamento del valore di ATT e sono state utili a ridurre il rischio di complicanze sistemiche e ortopediche.
Il timing ideale per eseguire l’osteosintesi delle fratture nei pazienti politraumatizzati: analisi della letteratura e valutazione retrospettiva dei casi afferiti presso l’OVU nel periodo compreso fra gennaio 2020 e dicembre 2022.
CIAMPI, SILVIA
2021/2022
Abstract
Titolo: Il timing ideale per eseguire l’osteosintesi delle fratture nei pazienti politraumatizzati: analisi della letteratura e valutazione retrospettiva dei casi afferiti presso l’OVU nel periodo compreso fra gennaio 2020 e dicembre 2022. Introduzione: In Medicina Veterinaria, nonostante il numero di cani e gatti politraumatizzati sia ogni anno molto elevato, non è ancora stato individuato un timing chirurgico adeguato per il loro trattamento. In Medicina Umana sono invece stati validati workflow per trattare tali pazienti, in cui viene indicato che un tempo variabile da 2 a 4 giorni sia adeguato a garantire una loro minore morbilità e mortalità. Obiettivi: Gli obiettivi del mio studio sono: effettuare un’analisi delle pubblicazioni relative ai pazienti politraumatizzati presenti in Medicina Veterinaria ed eseguire uno studio retrospettivo dei cani e dei gatti afferiti presso l’OVU nel periodo compreso tra gennaio 2020 e dicembre 2022, per determinare l’incidenza di mortalità e complicanze in relazione al tempo che intercorre fra il trauma e il trattamento ortopedico. Materiali e metodi: Sono stati inclusi cani e gatti politraumatizzati con almeno una frattura appendicolare o maxillofacciale associata a lesioni ad organi interni e/o versamenti cavitari, che sono stati trattati in modo conservativo o chirurgico. Sono stati indagati il segnalamento, il tipo di trauma subito, il tempo intercorso tra il trauma e il ricovero in pronto soccorso, l’orario del ricovero e se questo è avvenuto durante un giorno festivo. In tutti gli animali abbiamo effettuato triage, valutazione primaria e secondaria secondo le linee giuda della VECCS. Sono stati indagati parametri clinici e di laboratorio sia al ricovero che durante la degenza in terapia intensiva. Abbiamo anche valutato somministrazioni di fluidi, trasfusioni, analgesici, vasopressori e ossigeno durante la rianimazione; la necessità di utilizzare sondini alimentari, effettuare toracocentesi e cateterizzare il paziente durante la degenza. Sono state indagate alterazioni splancniche tramite FAST e radiografie. Sono state classificate le fratture in esposte e non esposte. È stato valutato infine il tipo e il timing di trattamento ortopedico intrapreso e le complicanze accorse. In tutti i casi esaminati è stato calcolato il valore di ATT all’arrivo in pronto soccorso e il giorno della chirurgia. Risultati e considerazioni: Le lesioni maggiormente riscontrate variavano in base al tipo di trauma. I gatti infatti presentavano più frequentemente fratture alle estremità distali o al femore in associazione a contusione polmonare in quanto soggetti spesso a cadute dall’alto. I cani invece, a seguito di trauma da investimento, presentavano più frequentemente fratture al bacino associate a versamenti addominali e/o contusione polmonare. Nel 18.5% dei casi, di cui il 25% per ridotta disponibilità economica, si è intrapreso trattamento conservativo. Negli animali trattati è registrato un tasso di mortalità del 3,1% e di complicanze del 26.4%. Il ricovero in giorni festivi è risultato maggiormente associato ad un maggior rischio di mortalità. Le linee guida, adottate dall’OVU per i casi presi in esame, hanno permesso un abbassamento del valore di ATT e sono state utili a ridurre il rischio di complicanze sistemiche e ortopediche.File | Dimensione | Formato | |
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