Introduzione: le neoplasie perianali del cane, note anche come tumori delle ghiandole epatoidi o circumanali, originano da ghiandole sebacee modificate presenti nella regione cutanea del canale anale, nella parte ventrale e dorsale della coda, dorso, parete addominale ventrale, parete del torace e prepuzio. Ad oggi non è ancora possibile discriminare con certezza, dal punto di vista istologico, le neoplasie benigne da quelle maligne. Obiettivi: 1) La valutazione retrospettiva della casistica dei tumori perianali del cane trattati presso l’Ospedale Veterinario Universitario, considerando la stadiazione del paziente in rapporto al tipo di tumore e al suo outcome clinico. 2) L’utilizzo del Ki-67 in associazione a parametri istologici per identificare sia un fattore diagnostico sia prognostico per i tumori perianali. 3) L’eventuale riclassificazione dei casi in base ai risultati ottenuti. Materiali e metodi: nel periodo compreso tra luglio 2006 e aprile 2022 sono stati presi in esame 100 campioni istologici. I 100 campioni erano stati prelevati da 78 cani, di cui 18 presentavano noduli multipli. Sono state analizzate in modo retrospettivo le cartelle cliniche dei cani trattati presso l’OVU e sono stati contattati i proprietari telefonicamente per poter completare i follow-up ottenuti dalle cartelle. Per ogni cane sono stati annotati i seguenti parametri: segnalamento (razza, sesso, età e peso), esame citologico, tecnica chirurgica, diagnosi istologica, dimensione del tumore (T), linfonodi (N), metastasi (M) e follow-up (recidive, metastasi, tempo libero da malattia e tempo di sopravvivenza). Di tutti i casi presi in esame, sono stati identificati i campioni istologici conservati nel settore di Anatomia Patologica Veterinaria del Dipartimento di Scienze Veterinarie. Di questi sono state analizzate le sezioni istologiche colorate con ematossilina e eosina per valutare i seguenti parametri: presenza capsula, ulcerazione superficiale, crescita infiltrativa, perdita della trabecolatura, differenziazione sebacea, metaplasia squamosa, conta mitotica e grado di anisocitosi e anisocariosi, presenza di cellule multinucleate, TILs (tumour-infiltrating lymphocyte) e calcificazioni. Per ogni caso sono state eseguite delle nuove sezioni istologiche e sono state sottoposte all’esame immunoistochimico con il l’anticorpo Ki-67. Sono stati valutati 3 campi dal vetrino marcato con Ki-67 mediante QuPath ed è stata eseguita una media delle percentuali di Ki-67 presenti nei 3 campi. È stata poi condotta un’analisi statistica descrittiva e inferenziale su tutti i parametri. Risultati e Considerazioni: Questo lavoro ha una duplice valenza sia clinica sia istopatologica. Dall’analisi effettuata è emerso che il sesso del paziente, correlato alla sopravvivenza, è considerabile un fattore di rischio e per questo motivo se un cane maschio castrato viene portato in visita, deve essere considerato un paziente a rischio di adenocarcinoma. Dai risultati è emerso che l’espressione del Ki-67 >5% e conta mitotica > 8 sono dei fattori prognostici negativi (P<0,02). La sopravvivenza in questi casi era pari a 624 giorni; al contrario in presenza Ki-67 <5% e conta mitotica <8 si aveva una sopravvivenza di 1130 giorni. Questo studio ha consentito di fornire ai patologi dei parametri, il Ki-67 e la conta mitotica, per discriminare le neoplasie benigne da quelle maligne, cosa che fino ad oggi, con le valutazioni routinarie, non era possibile.

Utilizzo del Ki-67 come fattore prognostico per i tumori perianali del cane, risultati in 100 casi.

MARTINELLI, GRETA
2021/2022

Abstract

Introduzione: le neoplasie perianali del cane, note anche come tumori delle ghiandole epatoidi o circumanali, originano da ghiandole sebacee modificate presenti nella regione cutanea del canale anale, nella parte ventrale e dorsale della coda, dorso, parete addominale ventrale, parete del torace e prepuzio. Ad oggi non è ancora possibile discriminare con certezza, dal punto di vista istologico, le neoplasie benigne da quelle maligne. Obiettivi: 1) La valutazione retrospettiva della casistica dei tumori perianali del cane trattati presso l’Ospedale Veterinario Universitario, considerando la stadiazione del paziente in rapporto al tipo di tumore e al suo outcome clinico. 2) L’utilizzo del Ki-67 in associazione a parametri istologici per identificare sia un fattore diagnostico sia prognostico per i tumori perianali. 3) L’eventuale riclassificazione dei casi in base ai risultati ottenuti. Materiali e metodi: nel periodo compreso tra luglio 2006 e aprile 2022 sono stati presi in esame 100 campioni istologici. I 100 campioni erano stati prelevati da 78 cani, di cui 18 presentavano noduli multipli. Sono state analizzate in modo retrospettivo le cartelle cliniche dei cani trattati presso l’OVU e sono stati contattati i proprietari telefonicamente per poter completare i follow-up ottenuti dalle cartelle. Per ogni cane sono stati annotati i seguenti parametri: segnalamento (razza, sesso, età e peso), esame citologico, tecnica chirurgica, diagnosi istologica, dimensione del tumore (T), linfonodi (N), metastasi (M) e follow-up (recidive, metastasi, tempo libero da malattia e tempo di sopravvivenza). Di tutti i casi presi in esame, sono stati identificati i campioni istologici conservati nel settore di Anatomia Patologica Veterinaria del Dipartimento di Scienze Veterinarie. Di questi sono state analizzate le sezioni istologiche colorate con ematossilina e eosina per valutare i seguenti parametri: presenza capsula, ulcerazione superficiale, crescita infiltrativa, perdita della trabecolatura, differenziazione sebacea, metaplasia squamosa, conta mitotica e grado di anisocitosi e anisocariosi, presenza di cellule multinucleate, TILs (tumour-infiltrating lymphocyte) e calcificazioni. Per ogni caso sono state eseguite delle nuove sezioni istologiche e sono state sottoposte all’esame immunoistochimico con il l’anticorpo Ki-67. Sono stati valutati 3 campi dal vetrino marcato con Ki-67 mediante QuPath ed è stata eseguita una media delle percentuali di Ki-67 presenti nei 3 campi. È stata poi condotta un’analisi statistica descrittiva e inferenziale su tutti i parametri. Risultati e Considerazioni: Questo lavoro ha una duplice valenza sia clinica sia istopatologica. Dall’analisi effettuata è emerso che il sesso del paziente, correlato alla sopravvivenza, è considerabile un fattore di rischio e per questo motivo se un cane maschio castrato viene portato in visita, deve essere considerato un paziente a rischio di adenocarcinoma. Dai risultati è emerso che l’espressione del Ki-67 >5% e conta mitotica > 8 sono dei fattori prognostici negativi (P<0,02). La sopravvivenza in questi casi era pari a 624 giorni; al contrario in presenza Ki-67 <5% e conta mitotica <8 si aveva una sopravvivenza di 1130 giorni. Questo studio ha consentito di fornire ai patologi dei parametri, il Ki-67 e la conta mitotica, per discriminare le neoplasie benigne da quelle maligne, cosa che fino ad oggi, con le valutazioni routinarie, non era possibile.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/36382