Migration phenomena affecting children, from their origins, are closely related to everything related to school inclusion practices. Students involved in migration pathways often face very difficult and significant challenges, which can affect their academic success and emotional well-being. It is critical that schools and associations involved in extracurricular activities adopt inclusive policies and strategies that can accommodate and support children step by step. Creating an inclusive environment entails promoting interculturality, offering support programs both linguistically and culturally, and raising awareness among teachers and students about the importance of diversity and inclusion itself. In this regard, we speak of the school as an inclusive agency, which requires a multidisciplinary renewal with related revisiting of didactics and, at the same time, requires an important updating of teachers' skills, so that they are projected toward others through an approach inclined toward acceptance and able to effectively orient the educating community, indispensable pillars within the profile of the inclusive teacher. Also of great importance is the delicate and extremely important issue of Unaccompanied Foreign Minors present in the national territory and, specifically, in the Turin area. These subjects follow a reception process at designated facilities and have the right to education and training, in the forms and ways provided for Italian citizens, regardless of the regularity of their stay and possession of any documentation. The host community must be able to be a potential space that can serve as a place of transition between the mother country and the new world, that can provide a solid and secure foundation for the minor and can serve as a starting point toward building a brighter future. Finally, my thesis focused on the contributions of those who welcome in the Turin context, and in this the work of Don Luigi Ciotti with Gruppo Abele plays a key role. It is he who defines the phenomenon of migration as the "symbolic place" of inequality, where the oscillation between a kind of generalized rejection and a kind of second-class citizenship still reigns. He reminds us that the road to inclusion is by no means easy, but the difficulty of the path cannot be a good reason for diversity to become synonymous with adversity. At the basis of everything there must always be education and culture, since education is the first and most valuable investment of a community open to the future and inclined to dialogue and listening; culture, on the other hand, is the high road to change and is the one that gives a wake-up call to consciences, broadening the horizon to awareness and responsibility. Therefore, educational institutions must not limit themselves to instilling knowledge and knowledge, but must direct children to the search for truth and the transmission of values, providing them with the useful tools to cultivate doubts and continuously ask questions, without taking refuge in easy and false certainties.
I fenomeni migratori che riguardano i bambini, fin dalla loro origine, sono in stretto rapporto con tutto ciò che concerne le pratiche di inclusione scolastica. Gli studenti coinvolti in percorsi migratori spesso affrontano sfide molto difficili e significative, le quali possono influenzare il loro successo scolastico e il loro benessere emotivo. È fondamentale che le scuole e le associazioni che si occupano di attività extrascolastiche adottino politiche e strategie inclusive in grado di accogliere e supportare passo a passo i minori. La creazione di un ambiente inclusivo comporta la promozione della interculturalità, l'offerta di programmi di supporto sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista culturale, nonché la sensibilizzazione di insegnanti e studenti sull'importanza della diversità e dell'inclusione stessa. A tal proposito parliamo di scuola come agenzia inclusiva, la quale richiede un rinnovamento multidisciplinare con relativa rivisitazione della didattica e, allo stesso tempo, richiede un’importante aggiornamento delle competenze dei docenti, affinché essi siano proiettati verso il prossimo attraverso un approccio incline all’accoglienza e in grado di orientare in modo efficace la comunità educante, pilastri imprescindibili all’interno del profilo del docente inclusivo. Di grande rilevanza risulta inoltre la tematica delicata e importantissima dei Minori Stranieri Non Accompagnati presenti sul territorio nazionale e, nello specifico, nell’area torinese. Tali soggetti seguono un iter d’accoglienza presso strutture preposte ed hanno il diritto all’istruzione e alla formazione, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani, indipendentemente dalla regolarità del soggiorno e dal possesso di qualsiasi documentazione. La comunità ospitante deve poter essere uno spazio potenziale, che possa servire da luogo di transizione fra il paese madre ed il nuovo mondo, che possa fornire basi solide e sicure al minore e possa fungere come punto di partenza verso la costruzione di un futuro più roseo. Infine la mia tesi ha posto l’attenzione sui contributi di chi accoglie nel contesto torinese e in questo l’opera di Don Luigi Ciotti con il Gruppo Abele svolge un ruolo fondamentale. È proprio lui che definisce il fenomeno delle migrazioni come il “luogo simbolo” della disuguaglianza, dove regna ancora oggi l’oscillazione tra una sorta di rifiuto generalizzato ed una specie di cittadinanza di serie B. Egli ci ricorda che la strada verso l’inclusione non è affatto facile, ma la difficoltà del cammino non può essere un buon motivo affinché diversità diventi sinonimo di avversità. Alla base di tutto ci devono essere sempre educazione e cultura, in quanto l’educazione è il primo e più prezioso investimento di una comunità aperta al futuro e incline al dialogo e all’ascolto; la cultura, invece, è la via maestra del cambiamento ed è colei che dà la sveglia alle coscienze, allargando l’orizzonte alla consapevolezza e alle responsabilità. Le istituzioni scolastiche non devono pertanto limitarsi a infondere conoscenze e saperi, ma debbono indirizzare i ragazzi alla ricerca della verità e alla trasmissione di valori, fornendo loro gli strumenti utili a coltivare dubbi e a porsi continuamente domande, senza rifugiarsi in facili e false certezze.
Fenomeni migratori e inclusione scolastica: esempi di contesti accoglienti per una progettualità a misura di bambino.
MIRABELLI, LINDA
2022/2023
Abstract
I fenomeni migratori che riguardano i bambini, fin dalla loro origine, sono in stretto rapporto con tutto ciò che concerne le pratiche di inclusione scolastica. Gli studenti coinvolti in percorsi migratori spesso affrontano sfide molto difficili e significative, le quali possono influenzare il loro successo scolastico e il loro benessere emotivo. È fondamentale che le scuole e le associazioni che si occupano di attività extrascolastiche adottino politiche e strategie inclusive in grado di accogliere e supportare passo a passo i minori. La creazione di un ambiente inclusivo comporta la promozione della interculturalità, l'offerta di programmi di supporto sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista culturale, nonché la sensibilizzazione di insegnanti e studenti sull'importanza della diversità e dell'inclusione stessa. A tal proposito parliamo di scuola come agenzia inclusiva, la quale richiede un rinnovamento multidisciplinare con relativa rivisitazione della didattica e, allo stesso tempo, richiede un’importante aggiornamento delle competenze dei docenti, affinché essi siano proiettati verso il prossimo attraverso un approccio incline all’accoglienza e in grado di orientare in modo efficace la comunità educante, pilastri imprescindibili all’interno del profilo del docente inclusivo. Di grande rilevanza risulta inoltre la tematica delicata e importantissima dei Minori Stranieri Non Accompagnati presenti sul territorio nazionale e, nello specifico, nell’area torinese. Tali soggetti seguono un iter d’accoglienza presso strutture preposte ed hanno il diritto all’istruzione e alla formazione, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani, indipendentemente dalla regolarità del soggiorno e dal possesso di qualsiasi documentazione. La comunità ospitante deve poter essere uno spazio potenziale, che possa servire da luogo di transizione fra il paese madre ed il nuovo mondo, che possa fornire basi solide e sicure al minore e possa fungere come punto di partenza verso la costruzione di un futuro più roseo. Infine la mia tesi ha posto l’attenzione sui contributi di chi accoglie nel contesto torinese e in questo l’opera di Don Luigi Ciotti con il Gruppo Abele svolge un ruolo fondamentale. È proprio lui che definisce il fenomeno delle migrazioni come il “luogo simbolo” della disuguaglianza, dove regna ancora oggi l’oscillazione tra una sorta di rifiuto generalizzato ed una specie di cittadinanza di serie B. Egli ci ricorda che la strada verso l’inclusione non è affatto facile, ma la difficoltà del cammino non può essere un buon motivo affinché diversità diventi sinonimo di avversità. Alla base di tutto ci devono essere sempre educazione e cultura, in quanto l’educazione è il primo e più prezioso investimento di una comunità aperta al futuro e incline al dialogo e all’ascolto; la cultura, invece, è la via maestra del cambiamento ed è colei che dà la sveglia alle coscienze, allargando l’orizzonte alla consapevolezza e alle responsabilità. Le istituzioni scolastiche non devono pertanto limitarsi a infondere conoscenze e saperi, ma debbono indirizzare i ragazzi alla ricerca della verità e alla trasmissione di valori, fornendo loro gli strumenti utili a coltivare dubbi e a porsi continuamente domande, senza rifugiarsi in facili e false certezze.File | Dimensione | Formato | |
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