Gli antiossidanti di origine naturale, negli ultimi anni, hanno attirato crescente interesse sia in ambito accademico che industriale. A livello globale vi è stata una crescente domanda di alimenti più sani e naturali, questo ha portato l’industria a cercare delle valide alternative per sostituire conservanti e antiossidanti alimentari sintetici. Allo stesso tempo, l'evoluzione tecnologica e industriale, guidata dalla crescente consapevolezza del rispetto per le risorse e l'ambiente, ha favorito l'ottimizzazione dell'utilizzo degli scarti della produzione agricola. Il presente studio si concentra sugli scarti della produzione vitivinicola, la quale genera un considerevole volume di scarti, pari al 30% del totale lavorato. I sottoprodotti della vite, quali raspi, foglie, tralci, vinacce, rappresentano una grande fonte di acidi organici, lipidi e polifenoli, i quali possono essere ampiamente utilizzati in ambito cosmetico, alimentare e farmaceutico. Lo scopo dello studio è stato quello di confrontare il contenuto, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, dei composti fenolici nelle potature di due cultivar di vite, il Müller-Thurgau (a bacca bianca) e l’Aglianico (a bacca scura), prima e dopo la loro digestione in vitro. Una serie di campioni di potature di Müller-Thurgau e Aglianico, precedentemente essiccati mediante liofilizzazione, sono stati sottoposti ad un’estrazione solido-liquido mediante l’ausilio di ultrasuoni (UA-SLE) con metanolo. Lo stesso metodo è stato utilizzato per estrarre i flavonoidi contenuti nei campioni liofilizzati dopo la digestione simulata in vitro. Gli estratti così ottenuti sono stati sottoposti a due saggi spettrofotometrici di screening del potere antiossidante che hanno valutato la capacità di reagire con i radicali 2,2-difenil-1-picril-idrazile (DPPH•) e l’acido 2-2’-azino-bis(3-etilbenzotiazolin-6-solfonico) (ABTS•+). Tale analisi mirava a determinare se la digestione influenzasse la capacità antiossidante dei flavonoidi presenti nelle potature di Vitis vinifera o se questi mantenessero il loro potere antiossidante originario. Inoltre, è stato condotto un saggio di inibizione enzimatica sull’α-amilasi, enzima prodotto dal pancreas e dalle ghiandole parotidee. L’enzima idrolizza i legami α-1-4-glucosidici convertendo l’amido in zuccheri più semplici, al fine di favorirne l’assorbimento. Si vuole, quindi, valutare la possibilità di utilizzare il fitocomplesso per ridurre l'assorbimento di zuccheri a livello intestinale.
Caratterizzazione e screening dell'attività biologia di potature di Vitis vinifera sottoposte a simulazione in vitro di digestione gastrointestinale.
CANNATA, ROBERTA
2022/2023
Abstract
Gli antiossidanti di origine naturale, negli ultimi anni, hanno attirato crescente interesse sia in ambito accademico che industriale. A livello globale vi è stata una crescente domanda di alimenti più sani e naturali, questo ha portato l’industria a cercare delle valide alternative per sostituire conservanti e antiossidanti alimentari sintetici. Allo stesso tempo, l'evoluzione tecnologica e industriale, guidata dalla crescente consapevolezza del rispetto per le risorse e l'ambiente, ha favorito l'ottimizzazione dell'utilizzo degli scarti della produzione agricola. Il presente studio si concentra sugli scarti della produzione vitivinicola, la quale genera un considerevole volume di scarti, pari al 30% del totale lavorato. I sottoprodotti della vite, quali raspi, foglie, tralci, vinacce, rappresentano una grande fonte di acidi organici, lipidi e polifenoli, i quali possono essere ampiamente utilizzati in ambito cosmetico, alimentare e farmaceutico. Lo scopo dello studio è stato quello di confrontare il contenuto, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, dei composti fenolici nelle potature di due cultivar di vite, il Müller-Thurgau (a bacca bianca) e l’Aglianico (a bacca scura), prima e dopo la loro digestione in vitro. Una serie di campioni di potature di Müller-Thurgau e Aglianico, precedentemente essiccati mediante liofilizzazione, sono stati sottoposti ad un’estrazione solido-liquido mediante l’ausilio di ultrasuoni (UA-SLE) con metanolo. Lo stesso metodo è stato utilizzato per estrarre i flavonoidi contenuti nei campioni liofilizzati dopo la digestione simulata in vitro. Gli estratti così ottenuti sono stati sottoposti a due saggi spettrofotometrici di screening del potere antiossidante che hanno valutato la capacità di reagire con i radicali 2,2-difenil-1-picril-idrazile (DPPH•) e l’acido 2-2’-azino-bis(3-etilbenzotiazolin-6-solfonico) (ABTS•+). Tale analisi mirava a determinare se la digestione influenzasse la capacità antiossidante dei flavonoidi presenti nelle potature di Vitis vinifera o se questi mantenessero il loro potere antiossidante originario. Inoltre, è stato condotto un saggio di inibizione enzimatica sull’α-amilasi, enzima prodotto dal pancreas e dalle ghiandole parotidee. L’enzima idrolizza i legami α-1-4-glucosidici convertendo l’amido in zuccheri più semplici, al fine di favorirne l’assorbimento. Si vuole, quindi, valutare la possibilità di utilizzare il fitocomplesso per ridurre l'assorbimento di zuccheri a livello intestinale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/36321