Background: Bipolar Disorder (BD) refers to a group of affective disorders characterized by the occurrence of hypomanic or manic and depressive episodes alternating with intervals of well-being, with an estimated population prevalence of 0.7%. The present findings seem to consider BD as a disabling and highly comorbid disorder in our society, contributing substantially to low quality of life and burden of disease, and indicate that there is a compelling and unprecedented need to identify and characterize untreated patients and to implement early intervention programs. Nevertheless, the duration of untreated illness (DUI) of BD, defined as the time elapsed between the occurrence of the first mood episode and the first adequate pharmacological treatment, is significantly long, more than other psychiatric disorders. Objectives: The aim of this study was to assess the mean DUI in a large sample of BD patients and to evaluate the potential influence of the DUI on the clinical course and outcome of BD, especially focusing on suicidal behaviour, alcohol/substance use and comorbid medical conditions. Methods: 847 subjects for this study were recruited from all patients with a principal diagnosis of BD (DSM-IV-TR, DSM-5). At study entry, general socio-demographic information and clinical data were ascertained for each subject either from clinical charts or by direct questioning the study participants. All patients received a medical examination: weight was measured undressed, blood pressure was taken twice, a blood sample (including cholesterol, glucose, triglycerides and HDL-c) was drawn and metabolic syndrome has been evaluated. At the end of the follow-up observation, the sample was subdivided into two groups: one group with a DUI >2 years and another group with a DUI ≤2 years. Results: Mean DUI ± SD was 14.2 (± 23.3) years, consistent with the one presented by similar diagnostic groups. Comparing the subjects according to DUI, in agreement with previous literature, long DUI subgroup showed significantly higher prevalence of lifetime suicidal attempts. Concerning medical comorbidities, our results showed higher prevalence of concomitant medical conditions in the group of long DUI. To our knowledge, there is a lack of data concerning the correlation between DUI and physical health; therefore, our finding is particularly noteworthy and allows us to hypothesize a specific correlation between long DUI and risk of medical comorbidities in patients with BD. In our sample, no significant differences regarding suicide methods and alcohol/substance use were found between the two groups. Conclusions: Our study contributes to deepen the current knowledge of the correlation between the duration of untreated BD and its clinical course. In the present study we could identify the influence of the DUI on the clinical course of BD, especially on suicidal behavior and concomitant medical conditions, and the clinical relevance of long DUI in the management of BD. These findings highlight the need to improve clinicians' recognition of BD in childhood and adolescence, which in turn has the potential to increase the opportunity to apply evidence-based treatments in earlier phases of the illness, and to improve compliance with pharmacological treatments.

Background: Il Disturbo Bipolare (DB) rappresenta una grave condizione psichiatrica caratterizzata dall'alternarsi di episodi ipo/maniacali e di episodi depressivi intervallati da periodi asintomatici, che colpisce lo 0.7% della popolazione e che comporta un'importante compromissione del funzionamento globale del paziente. A riguardo, le evidenze della letteratura hanno dimostrato l'importanza di diagnosticare e trattare precocemente tale disturbo al fine di evitare un peggior decorso clinico; nonostante le premesse, la durata di malattia non trattata (duration of untreated illness - DUI) del DB, ossia l'intervallo di tempo che intercorre tra l'esordio del disturbo e la somministrazione del primo trattamento farmacologico appropriato, è tutt'ora molto elevata, sia in quanto tale, sia confrontata con quella delle altre patologie psichiatriche. Obiettivi: Stimare il valore della DUI in un ampio campione di pazienti affetti da DB ed analizzare l'impatto della DUI sul decorso clinico del DB, con particolare focus sulle principali complicanze, quali condotte anticonservative, abuso di alcol/sostanze e condizioni mediche associate. Metodi: Sono stati reclutati 847 pazienti con diagnosi di DB secondo i criteri del DSM-IV-TR o del DSM-5. A tutti i soggetti arruolati nello studio è stata somministrata un'intervista semistrutturata, volta a rivelare le caratteristiche socio-demografiche e cliniche, e tutti i pazienti sono stati sottoposti ad una visita medica generale, allo scopo di accertare i valori del peso, della glicemia e dei lipidi plasmatici, della pressione arteriosa e dei parametri che definiscono la sindrome metabolica. Il campione è stato valutato in un primo momento nella sua interezza e, successivamente, suddiviso in base alla durata della DUI secondo un cut off di 2 anni (DUI lunga > 2 anni vs DUI breve ≤ 2 anni). Risultati: L'analisi del campione ha rivelato una DUI media pari a 14.2 (± 23.3) anni, in linea con i risultati evidenziati dalla letteratura. Dal confronto tra i pazienti con una DUI lunga e quelli con una DUI breve è emerso che i soggetti con un ritardo delle cure risultano avere un maggior tasso di tentativi anticonservativi (TAC) lifetime, elemento di estremo interesse che conferma i dati già presenti in letteratura, ed una maggior frequenza di condizioni mediche generali associate, dato alquanto significativo in quanto l'influenza della DUI sulla salute fisica è relativamente inesplorata. Non sono invece emerse differenze significative tra i due sottocampioni relativamente alla modalità di suicidio e all'abuso di alcol e di sostanze. Conclusioni: I dati del nostro studio contribuiscono all'arricchimento delle attuali conoscenze sulla relazione tra il ritardo delle cure ed il decorso del DB e confermano che la DUI rappresenta un fattore dall'impatto determinante sulle complicanze gravi del disturbo, con particolare riferimento al tasso delle condotte suicidarie e alla frequenza delle comorbidità mediche, con conseguenti complicazioni nelle strategie gestionali e terapeutiche. Il nostro lavoro rende evidente, viste le forti implicazioni di una DUI lunga a livello clinico, come sia necessario porre sempre maggiore attenzione nella formulazione della diagnosi, nel migliorare la compliance dei pazienti ai trattamenti farmacologici e nel facilitare l'accesso ai percorsi di cura.

Durata di malattia non trattata (DUI) e rischio di complicanze nel disturbo bipolare: studio clinico-sperimentale su 847 pazienti​

PORCEDDU, GIORGIA
2018/2019

Abstract

Background: Il Disturbo Bipolare (DB) rappresenta una grave condizione psichiatrica caratterizzata dall'alternarsi di episodi ipo/maniacali e di episodi depressivi intervallati da periodi asintomatici, che colpisce lo 0.7% della popolazione e che comporta un'importante compromissione del funzionamento globale del paziente. A riguardo, le evidenze della letteratura hanno dimostrato l'importanza di diagnosticare e trattare precocemente tale disturbo al fine di evitare un peggior decorso clinico; nonostante le premesse, la durata di malattia non trattata (duration of untreated illness - DUI) del DB, ossia l'intervallo di tempo che intercorre tra l'esordio del disturbo e la somministrazione del primo trattamento farmacologico appropriato, è tutt'ora molto elevata, sia in quanto tale, sia confrontata con quella delle altre patologie psichiatriche. Obiettivi: Stimare il valore della DUI in un ampio campione di pazienti affetti da DB ed analizzare l'impatto della DUI sul decorso clinico del DB, con particolare focus sulle principali complicanze, quali condotte anticonservative, abuso di alcol/sostanze e condizioni mediche associate. Metodi: Sono stati reclutati 847 pazienti con diagnosi di DB secondo i criteri del DSM-IV-TR o del DSM-5. A tutti i soggetti arruolati nello studio è stata somministrata un'intervista semistrutturata, volta a rivelare le caratteristiche socio-demografiche e cliniche, e tutti i pazienti sono stati sottoposti ad una visita medica generale, allo scopo di accertare i valori del peso, della glicemia e dei lipidi plasmatici, della pressione arteriosa e dei parametri che definiscono la sindrome metabolica. Il campione è stato valutato in un primo momento nella sua interezza e, successivamente, suddiviso in base alla durata della DUI secondo un cut off di 2 anni (DUI lunga > 2 anni vs DUI breve ≤ 2 anni). Risultati: L'analisi del campione ha rivelato una DUI media pari a 14.2 (± 23.3) anni, in linea con i risultati evidenziati dalla letteratura. Dal confronto tra i pazienti con una DUI lunga e quelli con una DUI breve è emerso che i soggetti con un ritardo delle cure risultano avere un maggior tasso di tentativi anticonservativi (TAC) lifetime, elemento di estremo interesse che conferma i dati già presenti in letteratura, ed una maggior frequenza di condizioni mediche generali associate, dato alquanto significativo in quanto l'influenza della DUI sulla salute fisica è relativamente inesplorata. Non sono invece emerse differenze significative tra i due sottocampioni relativamente alla modalità di suicidio e all'abuso di alcol e di sostanze. Conclusioni: I dati del nostro studio contribuiscono all'arricchimento delle attuali conoscenze sulla relazione tra il ritardo delle cure ed il decorso del DB e confermano che la DUI rappresenta un fattore dall'impatto determinante sulle complicanze gravi del disturbo, con particolare riferimento al tasso delle condotte suicidarie e alla frequenza delle comorbidità mediche, con conseguenti complicazioni nelle strategie gestionali e terapeutiche. Il nostro lavoro rende evidente, viste le forti implicazioni di una DUI lunga a livello clinico, come sia necessario porre sempre maggiore attenzione nella formulazione della diagnosi, nel migliorare la compliance dei pazienti ai trattamenti farmacologici e nel facilitare l'accesso ai percorsi di cura.
ITA
Background: Bipolar Disorder (BD) refers to a group of affective disorders characterized by the occurrence of hypomanic or manic and depressive episodes alternating with intervals of well-being, with an estimated population prevalence of 0.7%. The present findings seem to consider BD as a disabling and highly comorbid disorder in our society, contributing substantially to low quality of life and burden of disease, and indicate that there is a compelling and unprecedented need to identify and characterize untreated patients and to implement early intervention programs. Nevertheless, the duration of untreated illness (DUI) of BD, defined as the time elapsed between the occurrence of the first mood episode and the first adequate pharmacological treatment, is significantly long, more than other psychiatric disorders. Objectives: The aim of this study was to assess the mean DUI in a large sample of BD patients and to evaluate the potential influence of the DUI on the clinical course and outcome of BD, especially focusing on suicidal behaviour, alcohol/substance use and comorbid medical conditions. Methods: 847 subjects for this study were recruited from all patients with a principal diagnosis of BD (DSM-IV-TR, DSM-5). At study entry, general socio-demographic information and clinical data were ascertained for each subject either from clinical charts or by direct questioning the study participants. All patients received a medical examination: weight was measured undressed, blood pressure was taken twice, a blood sample (including cholesterol, glucose, triglycerides and HDL-c) was drawn and metabolic syndrome has been evaluated. At the end of the follow-up observation, the sample was subdivided into two groups: one group with a DUI >2 years and another group with a DUI ≤2 years. Results: Mean DUI ± SD was 14.2 (± 23.3) years, consistent with the one presented by similar diagnostic groups. Comparing the subjects according to DUI, in agreement with previous literature, long DUI subgroup showed significantly higher prevalence of lifetime suicidal attempts. Concerning medical comorbidities, our results showed higher prevalence of concomitant medical conditions in the group of long DUI. To our knowledge, there is a lack of data concerning the correlation between DUI and physical health; therefore, our finding is particularly noteworthy and allows us to hypothesize a specific correlation between long DUI and risk of medical comorbidities in patients with BD. In our sample, no significant differences regarding suicide methods and alcohol/substance use were found between the two groups. Conclusions: Our study contributes to deepen the current knowledge of the correlation between the duration of untreated BD and its clinical course. In the present study we could identify the influence of the DUI on the clinical course of BD, especially on suicidal behavior and concomitant medical conditions, and the clinical relevance of long DUI in the management of BD. These findings highlight the need to improve clinicians' recognition of BD in childhood and adolescence, which in turn has the potential to increase the opportunity to apply evidence-based treatments in earlier phases of the illness, and to improve compliance with pharmacological treatments.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/36238