Background: Prostate adenocarcinoma is the most common cancer in humans, accounting for 20% of all cancers diagnosed from age 50. The increase in incidence is due to the introduction of the practice of the clinical dosage of PSA (Prostatic Soluble Antigen) and the improvement of the diagnostic standards, of which the mp-MRI (multiparametric magnetic resonance imaging) is a fundamental tool, both for the diagnosis and for the staging. In the last years, attention has been focused on a new branch of the Omic sciences: the Radiomics, that is, the analysis of the texture of a tissue, carried out on radiological images such as CT and MRI, looking for elements (features) not visible to the human eye, but which may correlate with the severity of a tumour. Purpose: The purpose of our work is to try to assess whether there is a statistically significant correlation (p<0.05) between bioptic GS and mpMRI images analyzed by texture analysis method. Materials and methods: For the purposes of our study, 34 patients were selected with a GS equal to 7, divided into two groups: the first, with GS 7 (3+4), and the second with GS 7 (4+3). For both groups, the features present in the ADC and T2w sequences of the mpMRI were evaluated, thus evaluating their statistical significance and, subsequently, calculating the values of sensitivity and specificity of the two sequences, first individually and then together. Results: the results obtained by us were statistically significant, especially as regards the T2w sequence: taken individually, it has a specificity of 88% and a sensitivity of 80% in the detection and evaluation of the severity of the tumor, against a specificity of 58% and a sensitivity of 73% of the ADC; the data concerning the two sequences taken together, however, are superimposable to T2w alone,. Conclusion: In conclusion, the data obtained from our experimental setting suggest that, if confirmed by future studies, with a higher sample size, the method of radiomic study can enter the diagnostic routine of Prostate Cancer.
Introduzione: L'adenocarcinoma della prostata è il tumore più frequente nell'uomo, rappresentando il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dal 50 anni d'età. L'aumento di incidenza è dovuto all'introduzione della pratica del dosaggio clinico del PSA ( Prostatic Soluble Antigen ) e del miglioramento degli standard diagnostici, di cui la mp-MRI ( risonanza magnetica multiparametrica ) è uno strumento fondamentale, sia per la diagnosi sia per la stadiazione. Negli ultimi anni si è posta poi l'attenzione su una nuova branca delle scienze Omiche: la Radiomica, ossia l'analisi della tessitura di un tessuto, svolta su immagini radiologiche quali la CT e la MRI alla ricerca di elementi ( features ) non visibili all'occhio umano, ma che possono correlarsi con la gravità di un tumore. Scopo: Lo scopo del nostro lavoro è quello di provare a valutare se esista una correlazione statisticamente significative ( p<0.05 ) tra il GS bioptico e le immagini della mpMRI analizzate mediante metodica di texture analysis. Materiali e metodi: Sono stati selezionati, ai fini del nostro studio, 34 pazienti con un GS uguale a 7, divisi in due gruppi: il primo, con GS 7 ( 3+4 ), ed il secondo con GS 7 ( 4+3 ). Per entrambi i gruppi sono state valutate le features presenti nelle sequenze ADC e T2w della mpMRI, valutandone quindi la significatività statistica e, successivamente, calcolando i valori di sensibilità e specificità delle due sequenze, prima singolarmente e poi insieme. Risultati: i risultati da noi ottenuti sono stati statisticamente significativi, soprattutto per quanto riguarda la sequenza T2w: essa, presa singolarmente, risulta avere una specificità dell'88% ed una sensibilità dell'80% nell'individuazione e nella valutazione della gravità del tumore, contro una specificità del 58% ed una sensibilità del 73% della ADC; i dati riguardanti le due sequenze prese insieme, invece, sono sovrapponibili alla sola T2w,. Conclusione: In conclusione, I dati ottenuti dal nostro setting sperimentale fanno presupporre che, se confermati da futuri studi, con una numerosità campionaria superiore, la metodica di studio radiomico possa entrare nella routine diagnostica del Tumore alla Prostata.
Risonanza magnetica prostatica multiparametrica in pazienti sottoposti a prostatectomia radicale: analisi radiomica e Gleason score
LOMBI, SAMUELE
2018/2019
Abstract
Introduzione: L'adenocarcinoma della prostata è il tumore più frequente nell'uomo, rappresentando il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dal 50 anni d'età. L'aumento di incidenza è dovuto all'introduzione della pratica del dosaggio clinico del PSA ( Prostatic Soluble Antigen ) e del miglioramento degli standard diagnostici, di cui la mp-MRI ( risonanza magnetica multiparametrica ) è uno strumento fondamentale, sia per la diagnosi sia per la stadiazione. Negli ultimi anni si è posta poi l'attenzione su una nuova branca delle scienze Omiche: la Radiomica, ossia l'analisi della tessitura di un tessuto, svolta su immagini radiologiche quali la CT e la MRI alla ricerca di elementi ( features ) non visibili all'occhio umano, ma che possono correlarsi con la gravità di un tumore. Scopo: Lo scopo del nostro lavoro è quello di provare a valutare se esista una correlazione statisticamente significative ( p<0.05 ) tra il GS bioptico e le immagini della mpMRI analizzate mediante metodica di texture analysis. Materiali e metodi: Sono stati selezionati, ai fini del nostro studio, 34 pazienti con un GS uguale a 7, divisi in due gruppi: il primo, con GS 7 ( 3+4 ), ed il secondo con GS 7 ( 4+3 ). Per entrambi i gruppi sono state valutate le features presenti nelle sequenze ADC e T2w della mpMRI, valutandone quindi la significatività statistica e, successivamente, calcolando i valori di sensibilità e specificità delle due sequenze, prima singolarmente e poi insieme. Risultati: i risultati da noi ottenuti sono stati statisticamente significativi, soprattutto per quanto riguarda la sequenza T2w: essa, presa singolarmente, risulta avere una specificità dell'88% ed una sensibilità dell'80% nell'individuazione e nella valutazione della gravità del tumore, contro una specificità del 58% ed una sensibilità del 73% della ADC; i dati riguardanti le due sequenze prese insieme, invece, sono sovrapponibili alla sola T2w,. Conclusione: In conclusione, I dati ottenuti dal nostro setting sperimentale fanno presupporre che, se confermati da futuri studi, con una numerosità campionaria superiore, la metodica di studio radiomico possa entrare nella routine diagnostica del Tumore alla Prostata.File | Dimensione | Formato | |
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