This dissertation aims to consider occurences of exemptions to Human Rights in times of emergency. Consequently, aspects of the four major derogatory clauses are analyzed: article 4 of the International Pact on Civil and Political Rights; article 15 of the European Convention on Human Rights; article 27 of the American Convention on Human Rights; article 52 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union. In the thesis a significant focus is put on the exigencies of serious and exceptional menace, which must be of utmost dangerousness to the life of the nation, on the effectiveness and imminence of the threat, on the provisional nature of the derogation as well as the implementation of the principles of proportionality, absolute necessity and non-discrimination. The paper then moves ahead with the analytical study of inderogable rights by also using examples of specific cases. Notably, it considers the right to life, the prohibition of torture and of inhumane and degrading treatment, the prohibition of slavery and forced labour, along with the enforcement of the principle of ''nullum crimen,nulla poena sine lege''. To these rights, considered to be the at the heart of modern international law we must add the prohibition on imprisonment for inability to fulfil a contract contained only in the International Pact on Civil and Political Rights, family rights, the right to a name, children's rights, the right to a nationality and, finally, the right to partecipate in government included exclusively in the enumeration of the inderogable rights according to the discipline of the American Convention on Human Rights; as well as the right to juridical personality and the freedoms of thought, conscience and religion considered by both of the charters. The dissertation continues then with the analysis of the requisite form of the clauses by identifying the potentiality for States to choose to partially suspend the enforcement of Human Rights by also focusing in the margin of appreciation left to state authorities and on the description of the compulsory international notification of the derogation. It follows with an outline of the specific elements for the enforcement of Article 52 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union, which notably distinguishes itself from the others articles contained in this analysis in regards to the form and the preconditions necessary for the limitation of the rights contemplated within. The final part of this research develops around the phenomenon known as ''terrorism'' and the resulting decision made by some States to avail themselves of the right to derogation as expressed in the above-mentioned clauses. After endeavoring to define, from a theorical standpoint such concepts as ''terrorism'' and ''terrorist'', the essay analyzes the way the government of the United States of America answered to the threat, as well as the governments of the United Kingdom, France and Turkey. Lastly, the dissertation considers the anti-terrorism legislative measures of the above-cited States, some exemplary judicial decisions meant to understand the distinct situation, in addition to the decision to apply article 15 of the European Convention on Human Rights, following the several attacks described therein, as well as the consequences of such a choice.
Il presente elaborato si preoccupa di analizzare la deroga ai diritti umani durante gli stati di emergenza. Vengono quindi analizzate le quattro maggiori clausole derogatorie: l'articolo 4 del Patto internazionale sui diritti civili e politici; l'articolo 15 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo; l'articolo 27 della Convenzione americana sui diritti umani e l'articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Nella tesi si presta particolare attenzione ai requisiti della gravità ed eccezionalità del pericolo, che deve essere idoneo a minacciare la vita di una nazione, dell'attualità ed imminenza della stessa minaccia, della temporaneità della deroga, nonché del rispetto dei princìpi di proporzionalità, stretta necessità e non discriminazione. Si procede poi allo studio analitico dei diritti mai derogabili, anche attraverso l'ausilio di casi concreti. Nello specifico, ci si concentra sul diritto alla vita, il divieto di tortura o di trattamenti inumani e degradanti, il divieto di schiavitù e servitù, nonché del rispetto del princìpio ¿nullum crimen, nulla poena sine lege¿ e quindi del divieto di irretroattività della legge penale. A questi diritti, componenti il c.d. ¿nocciolo duro¿ del diritto internazionale, si aggiunge il divieto di detenzione derivante dall'inadempimento di un obbligo contrattuale, annoverato dal solo Patto internazionale, i diritti della famiglia, al diritto al nome, ai diritti del bambino, al diritto di nazionalità ed infine, al diritto di partecipazione al governo, inclusi esclusivamente nel catalogo dei diritti inderogabili secondo la disciplina della Convenzione americana dei diritti umani, nonché il diritto al riconoscimento della personalità giuridica e le libertà di pensiero, coscienza e religione, contemplati da entrambi questi ultimi due Trattati. L'elaborato passa poi ad analizzare i requisiti di forma delle clausole, attraverso l'individuazione della possibilità di scelta degli Stati di derogare o meno ai diritti umani, anche attraverso la spiegazione del margine di apprezzamento e dell'obbligatorietà della notifica internazionale della deroga . Lo stesso, passa poi ad enunciare gli elementi specifici per l'applicazione dell'articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che differisce notevolmente dagli altri articoli trattati, per quanto riguarda la forma ed i requisiti da rispettare per poter limitare i diritti in essa tutelati. La parte finale dello scritto si sviluppa intorno al fenomeno del terrorismo e della conseguente scelta di alcuni Stati di invocare le clausole derogatorie. Dopo aver cercato di inquadrare a livello teorico i concetti di ¿terrorismo¿ e ¿terrorista¿, vengono analizzate le risposte date al fenomeno dagli Stati Uniti d'America, Regno Unito, Francia e Turchia. Vengono, quindi, analizzate le legislazioni anti-terroristiche dei suddetti Paesi, alcune sentenze emblematiche per comprendere la situazione, nonché la scelta di applicare l'articolo 15 della CEDU, a seguito dei numerosi attentati che vengono specificati nell'elaborato, nonché le conseguenze che tale opzione ha comportato.
Diritti umani e stato di emergenza nel diritto internazionale e dell'Unione Europea
PRENCIPE, FRANCESCA
2017/2018
Abstract
Il presente elaborato si preoccupa di analizzare la deroga ai diritti umani durante gli stati di emergenza. Vengono quindi analizzate le quattro maggiori clausole derogatorie: l'articolo 4 del Patto internazionale sui diritti civili e politici; l'articolo 15 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo; l'articolo 27 della Convenzione americana sui diritti umani e l'articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Nella tesi si presta particolare attenzione ai requisiti della gravità ed eccezionalità del pericolo, che deve essere idoneo a minacciare la vita di una nazione, dell'attualità ed imminenza della stessa minaccia, della temporaneità della deroga, nonché del rispetto dei princìpi di proporzionalità, stretta necessità e non discriminazione. Si procede poi allo studio analitico dei diritti mai derogabili, anche attraverso l'ausilio di casi concreti. Nello specifico, ci si concentra sul diritto alla vita, il divieto di tortura o di trattamenti inumani e degradanti, il divieto di schiavitù e servitù, nonché del rispetto del princìpio ¿nullum crimen, nulla poena sine lege¿ e quindi del divieto di irretroattività della legge penale. A questi diritti, componenti il c.d. ¿nocciolo duro¿ del diritto internazionale, si aggiunge il divieto di detenzione derivante dall'inadempimento di un obbligo contrattuale, annoverato dal solo Patto internazionale, i diritti della famiglia, al diritto al nome, ai diritti del bambino, al diritto di nazionalità ed infine, al diritto di partecipazione al governo, inclusi esclusivamente nel catalogo dei diritti inderogabili secondo la disciplina della Convenzione americana dei diritti umani, nonché il diritto al riconoscimento della personalità giuridica e le libertà di pensiero, coscienza e religione, contemplati da entrambi questi ultimi due Trattati. L'elaborato passa poi ad analizzare i requisiti di forma delle clausole, attraverso l'individuazione della possibilità di scelta degli Stati di derogare o meno ai diritti umani, anche attraverso la spiegazione del margine di apprezzamento e dell'obbligatorietà della notifica internazionale della deroga . Lo stesso, passa poi ad enunciare gli elementi specifici per l'applicazione dell'articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che differisce notevolmente dagli altri articoli trattati, per quanto riguarda la forma ed i requisiti da rispettare per poter limitare i diritti in essa tutelati. La parte finale dello scritto si sviluppa intorno al fenomeno del terrorismo e della conseguente scelta di alcuni Stati di invocare le clausole derogatorie. Dopo aver cercato di inquadrare a livello teorico i concetti di ¿terrorismo¿ e ¿terrorista¿, vengono analizzate le risposte date al fenomeno dagli Stati Uniti d'America, Regno Unito, Francia e Turchia. Vengono, quindi, analizzate le legislazioni anti-terroristiche dei suddetti Paesi, alcune sentenze emblematiche per comprendere la situazione, nonché la scelta di applicare l'articolo 15 della CEDU, a seguito dei numerosi attentati che vengono specificati nell'elaborato, nonché le conseguenze che tale opzione ha comportato.File | Dimensione | Formato | |
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