The advent of Internet and of the so-called ¿digital era¿ have radically modified the society in which we are living, and the law, considered as social-regulation, could not avoid the comparison. Inside penal investigations field, an article in particular emerges: Art. 189 c.p.p., that rules atypical evidences. On the heels of this Code's choice made in 1988, intended to not preclude the entrance into the criminal trial of evidences not regulated by the law (but respecting relative legislative constraints), this script would face how and which digital evidences may be used inside a penal procedure and the relative issues. From the action field definition, known as Digital Forensic, we will face the technical, procedural and legislative dilemmas bonded to this kind of investigations: eavesdropping and searches have evolved in order to return to the involved Authorities, more precise and determined data. What will be depth in particular, regards what has seen in the last ten years a very wide use during eavesdropping: remote control systems or malwares, like Trojans, are able to collect useful elements, if not fundamental, for the investigations. But the road is absolutely not downhill or free of practical and legislative difficulties. During this script, we will analyze how, in particular thanks to Scurato Judgment of the 28th of April 2016 and the recent Legislative Decree N. 2016 of the 29th December 2017, the ¿IT sensor¿ entered into the folding fan of the admitted investigative tools in case of eavesdropping (with relative limits). In the end, IT searches and kidnappings will be analyzed in detail in order to deduce how and how much these investigative techniques may bond with our Italian penal procedure system.
L'avvento di Internet e della cosiddetta ¿era digitale¿ hanno modificato radicalmente la società in cui viviamo, ed il diritto, inteso come ordinamento del sociale, non poteva evitare il confronto. Nell'ambito delle investigazioni penali, un articolo in particolare emerge: l'Art. 189 c.p.p., disciplinante le prove atipiche. Sulla scia di questa scelta codicistica del 1988, volta a non precludere l'ingresso nel processo penale di prove non disciplinate dalla legge (purchè rispettino i vincoli legislativi ivi iscritti), l'elaborato intende affrontare come e quali prove di carattere informatico e digitali possano essere utilizzate nel corso di un procedimento penale e le relative problematiche. Dalla definizione del campo d'azione, noto come Digital Forensic, si affronteranno i dilemmi tecnici, procedurali e legali legati a questo genere di investigazioni: intercettazioni, perquisizioni e sequestri si sono evoluti al fine di rendere alle Autorità coinvolte, dati sempre più precisi e determinanti. Ciò che sarà approfondito in maniera particolare, concerne ciò che negli ultimi dieci anni ha trovato largo utilizzo nel campo delle intercettazioni: sistemi di controllo da remoto e malwares, nello specifico del tipo Trojan, sono infatti in grado di raccogliere elementi utili, se non fondamentali, per le indagini: Ma la strada di certo non è in discesa o priva di difficoltà pratiche o legislative. Nel corso dell'elaborato si analizzerà quindi come, grazie soprattutto alla Sentenza Scurato delle Sezioni Unite del 28 aprile 2016 ed al recente Decreto Legislativo N. 216 del 29 Dicembre 2017, il ¿captatore informatico¿ sia entrato a far parte del ventaglio degli strumenti investigativi ammessi in caso di intercettazioni (con i relativi limiti). Infine, perquisizioni e sequestri informatici saranno trattati nel dettaglio per poter evincere come e quanto tali tecniche investigative possano conciliarsi con il nostro sistema processuale italiano.
INDAGINI INFORMATICHE E PROCESSO PENALE
BLEFARI, ELENA
2017/2018
Abstract
L'avvento di Internet e della cosiddetta ¿era digitale¿ hanno modificato radicalmente la società in cui viviamo, ed il diritto, inteso come ordinamento del sociale, non poteva evitare il confronto. Nell'ambito delle investigazioni penali, un articolo in particolare emerge: l'Art. 189 c.p.p., disciplinante le prove atipiche. Sulla scia di questa scelta codicistica del 1988, volta a non precludere l'ingresso nel processo penale di prove non disciplinate dalla legge (purchè rispettino i vincoli legislativi ivi iscritti), l'elaborato intende affrontare come e quali prove di carattere informatico e digitali possano essere utilizzate nel corso di un procedimento penale e le relative problematiche. Dalla definizione del campo d'azione, noto come Digital Forensic, si affronteranno i dilemmi tecnici, procedurali e legali legati a questo genere di investigazioni: intercettazioni, perquisizioni e sequestri si sono evoluti al fine di rendere alle Autorità coinvolte, dati sempre più precisi e determinanti. Ciò che sarà approfondito in maniera particolare, concerne ciò che negli ultimi dieci anni ha trovato largo utilizzo nel campo delle intercettazioni: sistemi di controllo da remoto e malwares, nello specifico del tipo Trojan, sono infatti in grado di raccogliere elementi utili, se non fondamentali, per le indagini: Ma la strada di certo non è in discesa o priva di difficoltà pratiche o legislative. Nel corso dell'elaborato si analizzerà quindi come, grazie soprattutto alla Sentenza Scurato delle Sezioni Unite del 28 aprile 2016 ed al recente Decreto Legislativo N. 216 del 29 Dicembre 2017, il ¿captatore informatico¿ sia entrato a far parte del ventaglio degli strumenti investigativi ammessi in caso di intercettazioni (con i relativi limiti). Infine, perquisizioni e sequestri informatici saranno trattati nel dettaglio per poter evincere come e quanto tali tecniche investigative possano conciliarsi con il nostro sistema processuale italiano.File | Dimensione | Formato | |
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