The following dissertation analyses the discipline of professional secrecy and office secrecy considering the unusableness of the evidence for the purpose of the process. A careful analysis of the aforementioned legal institutes was carried out during the thesis. The core of the debate relates the two hypotheses of secret's revelation - professional and office - that are, the testimony ordered by the Judge, and the testimony made spontaneously, in violation of the secret. It is important to observe the consequences legally relevant of the secret's disclosure and to verify the cases where testimony can be used as en evidence in the trial. In order to do that both case-law and legal literature where been considered. It can be said that a severe secret's protection, which forbids the disclosure of facts or information worthy of protection, that must remain secret, leads to a conflict with the other important interest, which is the pursuit of the truth. The Law must offset the different interests, in order to guarantee at best the full search of the truth, a due and fair trial, but also in order to protect secret information, which regard interests that, even if are unrelated to the trial, are worthy of protection.

L'elaborato ha ad oggetto la disciplina del segreto professionale e del segreto di ufficio, analizzati dal punto di vista dell'inutilizzabilità della prova, ex art. 191 c.p.p., ai fini del processo. Dopo aver svolto un'attenta analisi di quali siano le prove ritenute inutilizzabili ai fini del processo, in quanto illegittimamente acquisite, ossia assunte in violazione dei divieti probatori previsti dalla legge processuale, è stata analizzata la disciplina del segreto professionale e quella del segreto di ufficio. La disciplina del segreto professionale riconosce a determinate categorie di professionisti, elencate all'art. 200 c.p.p., la facoltà di astenersi dal rendere la testimonianza circa quei fatti di cui siano venuti a conoscenza in ragione del proprio ministero, ufficio o professione, salvo i casi in cui hanno l'obbligo di riferirne all'autorità giudiziaria. La ratio consiste nella protezione della riservatezza personale, ossia nel tutelare il rapporto di fiducia che intercorre tra il professionista e il cliente, che a questi si è rivolto al fine di affidargli la cura dei propri interessi. Il segreto di ufficio grava, invece, il pubblico ufficiale, il pubblico impiegato e l'incaricato di un pubblico servizio dell'obbligo di astenersi dal rendere la testimonianza su quei fatti conosciuti per ragioni del loro ufficio che devono rimanere segreti. In tal caso, la ratio è quella di tutelare il buon funzionamento della pubblica amministrazione, tutelare, quindi, gli uffici e le istituzioni pubbliche dal pericolo di divulgazione di fatti che devono rimanere segreti. Nel corso dell'elaborato è stata svolta un'attenta analisi dei predetti istituti giuridici ed, in conclusione, sono state analizzate le due ipotesi di rivelazione di un segreto ¿ professionale e di ufficio ¿ ossia la testimonianza posta in essere dal titolare del segreto, a seguito di un ordine impartitogli dal Giudice, e la testimonianza da questi resa spontaneamente, in violazione del segreto. È importante osservare quali siano le conseguenze giuridicamente rilevanti della rivelazione di un segreto e verificare se, e in quali casi, detta testimonianza possa essere utilizzata ai fini probatori. Il tema centrale dell'elaborato consiste proprio nel rilevare le ipotesi di inutilizzabilità della testimonianza in tal modo acquisita. È bene, altresì, verificare sul piano penalistico, quali siano le eventuali sanzioni cui incorre il soggetto che liberamente scelga di rivelare il segreto. A tal punto sono state prese in esame le diverse posizioni sostenute dalla dottrina e dalla giurisprudenza. Si evince, quindi, che una tutela così rigida, la quale vieti la divulgazione di fatti, o informazioni, ritenuti meritevoli di tutela e che, quindi, devono rimanere segreti, contrasta con l'opposto interesse da tutelare, ossia quello della ricerca della verità. È compito del diritto operare un bilanciamento tra i diversi interessi in gioco, al fine di garantire al meglio la piena ricerca della verità, le garanzie del giusto processo e, altresì, tutelare le informazioni segrete, le quali hanno ad oggetto interessi che, seppur estranei al processo, sono comunque meritevoli di tutela.

DIVIETI PROBATORI, SEGRETO PROFESSIONALE E SEGRETO DI UFFICIO

MARANDO, SIMONA
2016/2017

Abstract

L'elaborato ha ad oggetto la disciplina del segreto professionale e del segreto di ufficio, analizzati dal punto di vista dell'inutilizzabilità della prova, ex art. 191 c.p.p., ai fini del processo. Dopo aver svolto un'attenta analisi di quali siano le prove ritenute inutilizzabili ai fini del processo, in quanto illegittimamente acquisite, ossia assunte in violazione dei divieti probatori previsti dalla legge processuale, è stata analizzata la disciplina del segreto professionale e quella del segreto di ufficio. La disciplina del segreto professionale riconosce a determinate categorie di professionisti, elencate all'art. 200 c.p.p., la facoltà di astenersi dal rendere la testimonianza circa quei fatti di cui siano venuti a conoscenza in ragione del proprio ministero, ufficio o professione, salvo i casi in cui hanno l'obbligo di riferirne all'autorità giudiziaria. La ratio consiste nella protezione della riservatezza personale, ossia nel tutelare il rapporto di fiducia che intercorre tra il professionista e il cliente, che a questi si è rivolto al fine di affidargli la cura dei propri interessi. Il segreto di ufficio grava, invece, il pubblico ufficiale, il pubblico impiegato e l'incaricato di un pubblico servizio dell'obbligo di astenersi dal rendere la testimonianza su quei fatti conosciuti per ragioni del loro ufficio che devono rimanere segreti. In tal caso, la ratio è quella di tutelare il buon funzionamento della pubblica amministrazione, tutelare, quindi, gli uffici e le istituzioni pubbliche dal pericolo di divulgazione di fatti che devono rimanere segreti. Nel corso dell'elaborato è stata svolta un'attenta analisi dei predetti istituti giuridici ed, in conclusione, sono state analizzate le due ipotesi di rivelazione di un segreto ¿ professionale e di ufficio ¿ ossia la testimonianza posta in essere dal titolare del segreto, a seguito di un ordine impartitogli dal Giudice, e la testimonianza da questi resa spontaneamente, in violazione del segreto. È importante osservare quali siano le conseguenze giuridicamente rilevanti della rivelazione di un segreto e verificare se, e in quali casi, detta testimonianza possa essere utilizzata ai fini probatori. Il tema centrale dell'elaborato consiste proprio nel rilevare le ipotesi di inutilizzabilità della testimonianza in tal modo acquisita. È bene, altresì, verificare sul piano penalistico, quali siano le eventuali sanzioni cui incorre il soggetto che liberamente scelga di rivelare il segreto. A tal punto sono state prese in esame le diverse posizioni sostenute dalla dottrina e dalla giurisprudenza. Si evince, quindi, che una tutela così rigida, la quale vieti la divulgazione di fatti, o informazioni, ritenuti meritevoli di tutela e che, quindi, devono rimanere segreti, contrasta con l'opposto interesse da tutelare, ossia quello della ricerca della verità. È compito del diritto operare un bilanciamento tra i diversi interessi in gioco, al fine di garantire al meglio la piena ricerca della verità, le garanzie del giusto processo e, altresì, tutelare le informazioni segrete, le quali hanno ad oggetto interessi che, seppur estranei al processo, sono comunque meritevoli di tutela.
ITA
The following dissertation analyses the discipline of professional secrecy and office secrecy considering the unusableness of the evidence for the purpose of the process. A careful analysis of the aforementioned legal institutes was carried out during the thesis. The core of the debate relates the two hypotheses of secret's revelation - professional and office - that are, the testimony ordered by the Judge, and the testimony made spontaneously, in violation of the secret. It is important to observe the consequences legally relevant of the secret's disclosure and to verify the cases where testimony can be used as en evidence in the trial. In order to do that both case-law and legal literature where been considered. It can be said that a severe secret's protection, which forbids the disclosure of facts or information worthy of protection, that must remain secret, leads to a conflict with the other important interest, which is the pursuit of the truth. The Law must offset the different interests, in order to guarantee at best the full search of the truth, a due and fair trial, but also in order to protect secret information, which regard interests that, even if are unrelated to the trial, are worthy of protection.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/36185