Objective. Glenoid bone loss is well known as a risk factor for failure of anterior soft tissue stabilization procedures. The glenoid bone loss threshold above which arthroscopic Bankart repairs may fail has generally been accepted as a loss ≥20% of the surface area created by a best-fit circle on the inferior surface of the glenoid. In quantifying glenoid bone loss and as a means to determine the initial glenoid size, the abnormal glenoid is often compared with the contralateral normal glenoid. The assumption is that good symmetry exists between both glenoid surfaces with regard to size and shape. The purpose of the study is to evaluate whether, using low-dose CT, the symmetry of the lower part of the glenoid between the two shoulders of a healthy individual is respected and the two healthy glenoids of the same patient can be considered equal. Materials and methods. The study involved patients who underwent low-dose CT scan of the chest for suspected SARS-Cov-2 pneumonia in the period from April to December 2020, therefore for reasons unrelated to shoulder instability. All patients who showed radiological signs of pathologies involving the joint and all patients who had shoulder trauma and chronic pain were excluded. The low-dose CT examination was performed on a 128-slice GE Systems CT scanner, with angular and longitudinal dose modulation algorithm. Low-dose CT images were processed using the PACS image reading software TM-ReceptionHE version 4.80. The area was calculated by a radiology resident applying the Pico method on the "en face" glenoid view obtained with the multiplanar reconstructions (MPR). The area of the inferior surface of the glenoid of both shoulders of each patient included was calculated in cm2. All right shoulders were evaluated first and then all left shoulders. Results. In the 219 patients included in the study, a significant side-to-side difference was found in the area of the inferior glenoid surface (p-value <0.0001). The same evaluation was performed both on the female population (92 patients) and only on the male one (127 patients), in both cases the difference between the glenoids was significant, respectively (p-value = 0.0001) and (p-value = 0.0017). Conclusion. This study demonstrates that the two glenoids in the same subject exhibit a significant difference in terms of area when this is measured by applying the Pico method to low-dose CT scans. The symmetry between the two glenoids is the prerequisite that allows the use of the contralateral glenoid to the one with the lesion to establish the extent of the bone defect. Therefore, on this initial evaluation, low-dose CT scans do not appear to be suitable for this type of measurement. Before being able to definitively discard the use of this imaging method, further studies are still needed to evaluate the intra and inter-operator reproducibility of this type of measurements and the effectiveness in defining the extent of the deficit compared to traditional imaging methods. ​

Obiettivo. La perdita d’osso glenoideo è ben nota come fattore di rischio per il fallimento delle procedure di stabilizzazione dei tessuti molli anteriori. La soglia di perdita d’osso glenoideo al di sopra della quale le riparazioni artroscopiche di Bankart possono fallire è generalmente accettata come una perdita ≥20 % della superficie dell'area di una circonferenza adattata alla porzione inferiore della glena. Nella quantificazione della perdita d’osso glenoideo e come mezzo per determinare la dimensione iniziale della glena, la glena anormale viene spesso confrontata con la glena normale controlaterale. Il presupposto è che esista una buona simmetria tra le due superfici glenoidee per quanto riguarda le dimensioni e la forma. Lo scopo dello studio è valutare se, utilizzando la TC a bassa dose, la simmetria della parte inferiore della glena tra le due spalle di un individuo sano venga rispettata e le due glene sane di uno stesso paziente siano considerabili uguali. Materiali e metodi. Lo studio ha coinvolto i pazienti che nel periodo da aprile a dicembre 2020 sono stati sottoposti ad esame TC a bassa dose del torace per sospetta polmonite da SARS-Cov-2, dunque per motivi non legati all’instabilità di spalla. Sono stati esclusi tutti i pazienti che mostrassero segni radiologici di patologie coinvolgenti l’articolazione e tutti i pazienti che in anamnesi presentassero traumi e dolore cronico alle spalle. L’esame TC a bassa dose è stato effettuato con TC GE Systems 128 strati, con algoritmo di modulazione angolare e longitudinale di dose. Le immagini acquisite tramite la TC a bassa dose sono state elaborate con il software per la lettura di immagini PACS TM-ReceptionHE versione 4.80. L’area è stata calcolata da un medico specializzando in radiologia applicando il metodo Pico a ricostruzioni multiplanari (MPR) che permettano di ottenere una vista “en face” di glena. È stata calcolata l’area in cm2 della superficie inferiore della glena di entrambe le spalle di ogni paziente incluso. Sono state valutate prima tutte le spalle destre ed in seguito tutte le spalle sinistre. Risultati. Nei 219 pazienti inclusi nello studio è stata trovata una differenza significativa nell’area della glena inferiore tra le spalle di destra e quelle di sinistra (p-value <0.0001). È stata effettuata la stessa valutazione sia solo sulla popolazione femminile (92 pazienti) che solo su quella maschile (127 pazienti), in entrambi i casi la differenza tra le glene è risultata significativa, rispettivamente (p-value = 0,0001) e (p-value = 0,0017). Conclusione. Questo studio dimostra che le due glene in uno stesso soggetto presentano una differenza significativa in termini di area, quando questa viene misurata applicando il metodo Pico a scansioni TC a bassa dose. La simmetria tra le due glene è il presupposto che permette di utilizzare la glena controlaterale a quella con la lesione per stabilire l’entità del deficit d’osso. Dunque, ad una prima valutazione, le scansioni TC a bassa dose non sembrano essere adatte per questo tipo di misurazione. Prima di poter scartare definitivamente l’utilizzo di questa metodica di imaging sono comunque necessari ulteriori studi che valutino la riproducibilità intra e inter-operatore di questo tipo di misurazioni e l’efficacia nel definire l’entità del deficit rispetto alle metodiche tradizionali. ​

Valutazione morfologica comparativa della glena utilizzando TC a bassa dose.

GHIGGIA, RICCARDO
2020/2021

Abstract

Obiettivo. La perdita d’osso glenoideo è ben nota come fattore di rischio per il fallimento delle procedure di stabilizzazione dei tessuti molli anteriori. La soglia di perdita d’osso glenoideo al di sopra della quale le riparazioni artroscopiche di Bankart possono fallire è generalmente accettata come una perdita ≥20 % della superficie dell'area di una circonferenza adattata alla porzione inferiore della glena. Nella quantificazione della perdita d’osso glenoideo e come mezzo per determinare la dimensione iniziale della glena, la glena anormale viene spesso confrontata con la glena normale controlaterale. Il presupposto è che esista una buona simmetria tra le due superfici glenoidee per quanto riguarda le dimensioni e la forma. Lo scopo dello studio è valutare se, utilizzando la TC a bassa dose, la simmetria della parte inferiore della glena tra le due spalle di un individuo sano venga rispettata e le due glene sane di uno stesso paziente siano considerabili uguali. Materiali e metodi. Lo studio ha coinvolto i pazienti che nel periodo da aprile a dicembre 2020 sono stati sottoposti ad esame TC a bassa dose del torace per sospetta polmonite da SARS-Cov-2, dunque per motivi non legati all’instabilità di spalla. Sono stati esclusi tutti i pazienti che mostrassero segni radiologici di patologie coinvolgenti l’articolazione e tutti i pazienti che in anamnesi presentassero traumi e dolore cronico alle spalle. L’esame TC a bassa dose è stato effettuato con TC GE Systems 128 strati, con algoritmo di modulazione angolare e longitudinale di dose. Le immagini acquisite tramite la TC a bassa dose sono state elaborate con il software per la lettura di immagini PACS TM-ReceptionHE versione 4.80. L’area è stata calcolata da un medico specializzando in radiologia applicando il metodo Pico a ricostruzioni multiplanari (MPR) che permettano di ottenere una vista “en face” di glena. È stata calcolata l’area in cm2 della superficie inferiore della glena di entrambe le spalle di ogni paziente incluso. Sono state valutate prima tutte le spalle destre ed in seguito tutte le spalle sinistre. Risultati. Nei 219 pazienti inclusi nello studio è stata trovata una differenza significativa nell’area della glena inferiore tra le spalle di destra e quelle di sinistra (p-value <0.0001). È stata effettuata la stessa valutazione sia solo sulla popolazione femminile (92 pazienti) che solo su quella maschile (127 pazienti), in entrambi i casi la differenza tra le glene è risultata significativa, rispettivamente (p-value = 0,0001) e (p-value = 0,0017). Conclusione. Questo studio dimostra che le due glene in uno stesso soggetto presentano una differenza significativa in termini di area, quando questa viene misurata applicando il metodo Pico a scansioni TC a bassa dose. La simmetria tra le due glene è il presupposto che permette di utilizzare la glena controlaterale a quella con la lesione per stabilire l’entità del deficit d’osso. Dunque, ad una prima valutazione, le scansioni TC a bassa dose non sembrano essere adatte per questo tipo di misurazione. Prima di poter scartare definitivamente l’utilizzo di questa metodica di imaging sono comunque necessari ulteriori studi che valutino la riproducibilità intra e inter-operatore di questo tipo di misurazioni e l’efficacia nel definire l’entità del deficit rispetto alle metodiche tradizionali. ​
ITA
Objective. Glenoid bone loss is well known as a risk factor for failure of anterior soft tissue stabilization procedures. The glenoid bone loss threshold above which arthroscopic Bankart repairs may fail has generally been accepted as a loss ≥20% of the surface area created by a best-fit circle on the inferior surface of the glenoid. In quantifying glenoid bone loss and as a means to determine the initial glenoid size, the abnormal glenoid is often compared with the contralateral normal glenoid. The assumption is that good symmetry exists between both glenoid surfaces with regard to size and shape. The purpose of the study is to evaluate whether, using low-dose CT, the symmetry of the lower part of the glenoid between the two shoulders of a healthy individual is respected and the two healthy glenoids of the same patient can be considered equal. Materials and methods. The study involved patients who underwent low-dose CT scan of the chest for suspected SARS-Cov-2 pneumonia in the period from April to December 2020, therefore for reasons unrelated to shoulder instability. All patients who showed radiological signs of pathologies involving the joint and all patients who had shoulder trauma and chronic pain were excluded. The low-dose CT examination was performed on a 128-slice GE Systems CT scanner, with angular and longitudinal dose modulation algorithm. Low-dose CT images were processed using the PACS image reading software TM-ReceptionHE version 4.80. The area was calculated by a radiology resident applying the Pico method on the "en face" glenoid view obtained with the multiplanar reconstructions (MPR). The area of the inferior surface of the glenoid of both shoulders of each patient included was calculated in cm2. All right shoulders were evaluated first and then all left shoulders. Results. In the 219 patients included in the study, a significant side-to-side difference was found in the area of the inferior glenoid surface (p-value <0.0001). The same evaluation was performed both on the female population (92 patients) and only on the male one (127 patients), in both cases the difference between the glenoids was significant, respectively (p-value = 0.0001) and (p-value = 0.0017). Conclusion. This study demonstrates that the two glenoids in the same subject exhibit a significant difference in terms of area when this is measured by applying the Pico method to low-dose CT scans. The symmetry between the two glenoids is the prerequisite that allows the use of the contralateral glenoid to the one with the lesion to establish the extent of the bone defect. Therefore, on this initial evaluation, low-dose CT scans do not appear to be suitable for this type of measurement. Before being able to definitively discard the use of this imaging method, further studies are still needed to evaluate the intra and inter-operator reproducibility of this type of measurements and the effectiveness in defining the extent of the deficit compared to traditional imaging methods. ​
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