This thesis was born out of the need to understand whether, since 180 Act 1978, Mental Health Services and their professional educators have been able to guarantee people affected by intellectual disorders the possibility to pursue an effective life project, away from new ways of institutionalization – also in the light of the severe scarcity of financial and human resources affecting the institutions that are due to treat mental disorders. More precisely, this thesis is divided into three parts: first, it shows the general historical, social, economic, cultural, political and juridical way of psychiatry, from the concept of madness as in the past, through asylums and mental hospitals in Europe and in Italy, pointing out the laws that made such deinstitutionalization possible, up to the Italian health care reform in 1978; in the second part it is analysed what has been done so as to make people affected by intellectual disability included and integrated into all aspects of life, referring to national and regional laws; in the third part there are described the new mentally ill, who can be considered the product of the complexities of postmodern society, also considering the analyses by some contemporary researchers. Finally, there are shown the difficulties that today Services which deal with the treatment and rehabilitation of the mentally ill have to face, focusing on the role of professional educators, who should operate in the light of the uniqueness of the individual and trying to guarantee him/her, as it has been said before, an effective life project.
Questo lavoro nasce dalla necessità di capire se, a partire dalla legge n.180 del 1978, gli attuali Ser-vizi di Salute Mentale e la funzione che al loro interno svolge l’educatore professionale, riescono o meno a garantire ai soggetti portatori di disturbi intellettivi gli spazi necessari per la realizzazione di un progetto di vita, evitando nuove forme di istituzionalizzazione. Tutto ciò anche alla luce della grave carenza di risorse economiche ed umane in cui versano gli Enti deputati al trattamento dei di-sturbi mentali. In particolare, la dissertazione è suddivisa in tre parti: nella prima si ripercorre l’iter storico, sociale, economico, culturale e politico – giuridico della storia della psichiatria in generale, a partire dal concetto di follia così come lo si intendeva nelle epoche passate, passando attraverso gli asili e i manicomi in Europa e in Italia, con le leggi che hanno segnato l’evoluzione di questo processo di deistituzionalizzazione e sino alla riforma sanitaria italiana del 1978; nella seconda si analizza quanto è stato fatto a favore dell’inclusione e dell’integrazione dei soggetti affetti da disabilità intellettiva in tutti gli ambienti di vita, facendo riferimento alla normativa nazionale e regionale; nella terza parte si descrive la nuova utenza psichiatrica, espressione della complessità delle problematiche dell’attuale società post-moderna, anche prendendo spunto dall’analisi di alcuni studiosi contemporanei. Infine, si presentano le difficoltà che nell’attualità incontrano i Servizi adibiti alla cura e riabilitazione dei soggetti psichiatrici, focalizzando l’attenzione verso le funzioni dell’educatore professionale, anche posto a garanzia di percorsi capaci di tener conto dell’unicità e irripetibilità dei soggetti e della realizzazione di vita.
Esistono ancora i processi di istituzionalizzazione? La cura del "malato di mente" dal manicomio al servizio territoriale
POSSIDENTE, DONATA
2019/2020
Abstract
Questo lavoro nasce dalla necessità di capire se, a partire dalla legge n.180 del 1978, gli attuali Ser-vizi di Salute Mentale e la funzione che al loro interno svolge l’educatore professionale, riescono o meno a garantire ai soggetti portatori di disturbi intellettivi gli spazi necessari per la realizzazione di un progetto di vita, evitando nuove forme di istituzionalizzazione. Tutto ciò anche alla luce della grave carenza di risorse economiche ed umane in cui versano gli Enti deputati al trattamento dei di-sturbi mentali. In particolare, la dissertazione è suddivisa in tre parti: nella prima si ripercorre l’iter storico, sociale, economico, culturale e politico – giuridico della storia della psichiatria in generale, a partire dal concetto di follia così come lo si intendeva nelle epoche passate, passando attraverso gli asili e i manicomi in Europa e in Italia, con le leggi che hanno segnato l’evoluzione di questo processo di deistituzionalizzazione e sino alla riforma sanitaria italiana del 1978; nella seconda si analizza quanto è stato fatto a favore dell’inclusione e dell’integrazione dei soggetti affetti da disabilità intellettiva in tutti gli ambienti di vita, facendo riferimento alla normativa nazionale e regionale; nella terza parte si descrive la nuova utenza psichiatrica, espressione della complessità delle problematiche dell’attuale società post-moderna, anche prendendo spunto dall’analisi di alcuni studiosi contemporanei. Infine, si presentano le difficoltà che nell’attualità incontrano i Servizi adibiti alla cura e riabilitazione dei soggetti psichiatrici, focalizzando l’attenzione verso le funzioni dell’educatore professionale, anche posto a garanzia di percorsi capaci di tener conto dell’unicità e irripetibilità dei soggetti e della realizzazione di vita.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/3613