BACKGROUND/PRESUPPOSTI Il trattamento dell’infezione da HIV si avvale di combinazioni di farmaci antiretrovirali volti a bloccare la replicazione del virus in vivo e impedire la progressione clinica della malattia. Gli inibitoiri dell’integrasi (INSTI) sono una classe di farmaci consigliata per l’inizio e mantenimento della cART. Bictegravir è tra gli INSTI di più recente approvazione. OBIETTIVI L’obiettivo principale dello studio è di analizzare l’efficacia e la tollerabilità dello switch a un regime contenente bictegravir come terapia di mantenimento in una coorte di pazienti HIV positivi. L’obiettivo secondario dello studio è la valutazione della farmacocinetica di bictegravir in rapporto alle diverse caratteristiche demografiche, cliniche, metaboliche e terapeutiche dei pazienti. PAZIENTI E METODI Sono stati coinvolti 124 pazienti afferenti agli ambulatori del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia, che su indicazione medica introducevano bictegravir nello schema di terapia antiretrovirale. Il follow-up ha avuto una durata di 48 settimane, con controlli a 4, 24 e 48 settimane dall’inizio del trattamento con bictegravir. Al basale sono stati valutati i valori di viremia, linfociti CD4+, CD8+,ratio CD4+/CD8+, creatinina, glicemia, colesterolo totale, colesterolo LDL, colesterolo HDL, trigliceridi. È stata effettuata la misura del peso e dell’altezza per il calcolo del BMI. Ai pazienti sono stati somministrati 3 questionari per la valutazione della qualità del sonno (PSQI,), presenza di sintomi depressivi (BDI-II,) e ansia (HAM-A,). Sono state poi indagate la presenza di comorbidità (HBV,HCV, TD, ipertensione arteriosa, dislipidemia, IBD, ipotiroidismo, disturbi neuropsichiatrici,IMA/CHD, ictus, demenza, BPCO, diabete mellito, ulcera peptica, IRC, neoplasia ematologica, neoplasia solida), la terapia precedente allo switch, le terapie concomitanti e l’abitudine al fumo. In un sottogruppo di 119 pazienti è stata dosata la concentrazione plasmatica (TDM) di bictegravir e degli altri antiretrovirali assunti a distanza di 12 o 24 ore dall’ultima assunzione della terapia, in 84 pazienti è stata dosata la concentrazione intracellulare del farmaco in cellule PBMC. RISULTATI Lo studio conferma l’efficacia immuno-virologica di bictegravir, evidenziando un miglioramento dei valori di CD8+ e ratio. La tollerabilità è confermata da un basso tasso di discontinuation. E’ stato osservato un miglioramento del profilo lipidico indipendentemente dall’uso di statina sia nella popolazione generale sia nei pazienti che hanno effettuato lo switch da regimi contenenti PI. Non si sono registrate alterazioni nella qualità del sonno, sintomi depressivi e ansia percepita dall’inizio del trattamento e per tutte le 48 settimane di osservazione. Le analisi di farmacocinetica intracellulare condotte nella sottoanalisi sono le prime disponibili nella real life; l’analisi della farmacocinetica plasmatica ha evidenziato come l’età, nei limiti della numerosità del campione, potrebbe essere associata a una maggiore esposizione al farmaco, senza concomitante aumento di tossicità o tasso di discontinuation. I limiti presentati dI questo studio sono la scarsa numerosità della popolazione inclusa, maggiormente evidente nelle analisi dedicate a sottopopolazioni specifiche, e la difficoltà nel reperire dati clinici e laboratoristici tenendo conto del periodo pandemico e delle restrizioni imposte agli accessi visite ambulatoriali.

Efficacia, tollerabilità e farmacocinetica dello switch a triplice terapia contenente Bictegravir: dati nella real life

MORRA, CHIARA
2021/2022

Abstract

BACKGROUND/PRESUPPOSTI Il trattamento dell’infezione da HIV si avvale di combinazioni di farmaci antiretrovirali volti a bloccare la replicazione del virus in vivo e impedire la progressione clinica della malattia. Gli inibitoiri dell’integrasi (INSTI) sono una classe di farmaci consigliata per l’inizio e mantenimento della cART. Bictegravir è tra gli INSTI di più recente approvazione. OBIETTIVI L’obiettivo principale dello studio è di analizzare l’efficacia e la tollerabilità dello switch a un regime contenente bictegravir come terapia di mantenimento in una coorte di pazienti HIV positivi. L’obiettivo secondario dello studio è la valutazione della farmacocinetica di bictegravir in rapporto alle diverse caratteristiche demografiche, cliniche, metaboliche e terapeutiche dei pazienti. PAZIENTI E METODI Sono stati coinvolti 124 pazienti afferenti agli ambulatori del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia, che su indicazione medica introducevano bictegravir nello schema di terapia antiretrovirale. Il follow-up ha avuto una durata di 48 settimane, con controlli a 4, 24 e 48 settimane dall’inizio del trattamento con bictegravir. Al basale sono stati valutati i valori di viremia, linfociti CD4+, CD8+,ratio CD4+/CD8+, creatinina, glicemia, colesterolo totale, colesterolo LDL, colesterolo HDL, trigliceridi. È stata effettuata la misura del peso e dell’altezza per il calcolo del BMI. Ai pazienti sono stati somministrati 3 questionari per la valutazione della qualità del sonno (PSQI,), presenza di sintomi depressivi (BDI-II,) e ansia (HAM-A,). Sono state poi indagate la presenza di comorbidità (HBV,HCV, TD, ipertensione arteriosa, dislipidemia, IBD, ipotiroidismo, disturbi neuropsichiatrici,IMA/CHD, ictus, demenza, BPCO, diabete mellito, ulcera peptica, IRC, neoplasia ematologica, neoplasia solida), la terapia precedente allo switch, le terapie concomitanti e l’abitudine al fumo. In un sottogruppo di 119 pazienti è stata dosata la concentrazione plasmatica (TDM) di bictegravir e degli altri antiretrovirali assunti a distanza di 12 o 24 ore dall’ultima assunzione della terapia, in 84 pazienti è stata dosata la concentrazione intracellulare del farmaco in cellule PBMC. RISULTATI Lo studio conferma l’efficacia immuno-virologica di bictegravir, evidenziando un miglioramento dei valori di CD8+ e ratio. La tollerabilità è confermata da un basso tasso di discontinuation. E’ stato osservato un miglioramento del profilo lipidico indipendentemente dall’uso di statina sia nella popolazione generale sia nei pazienti che hanno effettuato lo switch da regimi contenenti PI. Non si sono registrate alterazioni nella qualità del sonno, sintomi depressivi e ansia percepita dall’inizio del trattamento e per tutte le 48 settimane di osservazione. Le analisi di farmacocinetica intracellulare condotte nella sottoanalisi sono le prime disponibili nella real life; l’analisi della farmacocinetica plasmatica ha evidenziato come l’età, nei limiti della numerosità del campione, potrebbe essere associata a una maggiore esposizione al farmaco, senza concomitante aumento di tossicità o tasso di discontinuation. I limiti presentati dI questo studio sono la scarsa numerosità della popolazione inclusa, maggiormente evidente nelle analisi dedicate a sottopopolazioni specifiche, e la difficoltà nel reperire dati clinici e laboratoristici tenendo conto del periodo pandemico e delle restrizioni imposte agli accessi visite ambulatoriali.
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