This paper illustrates the study and restoration work carried out on a portion of geometric floor mosaic and the study of a fragment of the related preparatory layers from the tablinum of Villa Arianna in Castellammare di Stabia. The intervention carried out on the occasion of this restoration of (a former) restoration provided a valuable opportunity for an in-depth analysis and research, necessary for the unraveling of the conservation issues which had to be resolved. As part of the analysis and observation of the executive techniques, rare but meaningful traces of a dark-colored finishing layer were found, initially widespread in correspondence of the black tiles, whose function was to camouflage the discrete and fragmented nature of the mosaic hoping to render it as a continuous, almost pictorial surface. Through in-depth research conducted by consulting specialised literature and thanks to the indispensable exchange with the experts on the subject, it was possible to find in these fragments traces of the rubrication, a type of finishing often used in emblemata and minute mosaics, and more generally linked to the execution technique of high quality floors. For what concerns the intervention phases, the investigations conducted on the operating methods aimed at declining the principle of reversibility within each of the steps designed and implemented. The topics of greatest interest in this regard emerged during the preparatory operations necessary for the overturning and subsequent removal of the support installed in the previous intervention. The intention to operate without leaving on the surface any permanent trace of the materials used, led to the study of a material that is still little if not at all used within the Italian conservation landscape, but with interesting potential, especially in the context of temporary facing. The material analyzed for this purpose was menthol. Its sublimation mechanisms are extremely interesting in relation to the need to apply a facing to the mosaic surface, as assurance of stability during the intervention phases carried out on the rear face of the fragment. Finally, once again on the occasion of the structural operations, particular attention was paid to the identification of a junction system between the fragment and the new support that could be reversible at each level, allowing it to operate in different manners according to the operating conditions.
Il presente elaborato illustra lo studio e l’intervento di restauro condotti su un lacerto di mosaico pavimentale geometrico e lo studio di un frammento dei relativi strati preparatori provenienti dal tablinum di Villa Arianna a Castellammare di Stabia. L’intervento condotto in occasione di questo “restauro di restauro” ha fornito una preziosa occasione di approfondimenti e ricerca, necessari al dipanamento dei nodi conservativi dei quali l’intervento sull’opera richiedeva lo scioglimento. Nell’ambito dell’analisi e dell’osservazione delle tecniche esecutive sono state rilevate rare ma eloquenti tracce di uno strato di finitura di colore scuro in origine diffusamente presente in corrispondenza delle tessere nere, la cui funzione era quella di mimetizzare la natura discreta e frammentata del mosaico nella volontà di farlo apparire come una superficie continua, quasi pittorica. Attraverso approfondite ricerche condotte consultando la letteratura di settore, e grazie all’indispensabile confronto con figure esperte in materia è stato possibile riconoscere in questi lacerti le tracce della rubricatura, una finitura spesso riservata a emblemata e mosaici minuti, e più in generale a legata alla tecnica esecutiva dei pavimenti entro contesti qualitativamente elevati. Per quanto concerne invece le fasi di intervento, gli approfondimenti condotti in merito alle modalità operative hanno mirato a declinare il principio della reversibilità all’interno di ciascuna delle fasi progettate e messe in opera. Gli argomenti di maggiore interesse in tal senso sono emersi in occasione delle operazioni necessarie al ribaltamento e alla successiva rimozione del supporto relativo all’intervento precedente. La volontà di operare senza lasciare sulla superficie tracce permanenti dei materiali utilizzati ha condotto allo studio di un materiale ancora poco o per niente diffuso all’interno del panorama conservativo italiano, ma dotato di interessanti potenzialità in particolare nell’ambito delle velinature temporanee. Il materiale analizzato a questo scopo è stato il mentolo, i cui meccanismi di sublimazione sono risultati estremamente interessanti in relazione alla necessità di applicare un facing alla superficie del tessellato, come garanzia di stabilità durante le fasi di intervento condotte sul verso del frammento. Infine, ancora in occasione delle operazioni di tipo strutturale, particolare cura è stata riservata alla formulazione di un sistema di adesione fra lacerto e nuovo supporto che risultasse reversibile ad ogni livello, permettendo di operare in maniera diversificata a seconda delle condizioni operative.
Conservazione e restauro di un frammento di mosaico pavimentale con sinopia da Villa Arianna a Castellammare di Stabia: un approccio reversibile per la revisione di un intervento ventennale
CASSINA, FRANCESCA
2020/2021
Abstract
Il presente elaborato illustra lo studio e l’intervento di restauro condotti su un lacerto di mosaico pavimentale geometrico e lo studio di un frammento dei relativi strati preparatori provenienti dal tablinum di Villa Arianna a Castellammare di Stabia. L’intervento condotto in occasione di questo “restauro di restauro” ha fornito una preziosa occasione di approfondimenti e ricerca, necessari al dipanamento dei nodi conservativi dei quali l’intervento sull’opera richiedeva lo scioglimento. Nell’ambito dell’analisi e dell’osservazione delle tecniche esecutive sono state rilevate rare ma eloquenti tracce di uno strato di finitura di colore scuro in origine diffusamente presente in corrispondenza delle tessere nere, la cui funzione era quella di mimetizzare la natura discreta e frammentata del mosaico nella volontà di farlo apparire come una superficie continua, quasi pittorica. Attraverso approfondite ricerche condotte consultando la letteratura di settore, e grazie all’indispensabile confronto con figure esperte in materia è stato possibile riconoscere in questi lacerti le tracce della rubricatura, una finitura spesso riservata a emblemata e mosaici minuti, e più in generale a legata alla tecnica esecutiva dei pavimenti entro contesti qualitativamente elevati. Per quanto concerne invece le fasi di intervento, gli approfondimenti condotti in merito alle modalità operative hanno mirato a declinare il principio della reversibilità all’interno di ciascuna delle fasi progettate e messe in opera. Gli argomenti di maggiore interesse in tal senso sono emersi in occasione delle operazioni necessarie al ribaltamento e alla successiva rimozione del supporto relativo all’intervento precedente. La volontà di operare senza lasciare sulla superficie tracce permanenti dei materiali utilizzati ha condotto allo studio di un materiale ancora poco o per niente diffuso all’interno del panorama conservativo italiano, ma dotato di interessanti potenzialità in particolare nell’ambito delle velinature temporanee. Il materiale analizzato a questo scopo è stato il mentolo, i cui meccanismi di sublimazione sono risultati estremamente interessanti in relazione alla necessità di applicare un facing alla superficie del tessellato, come garanzia di stabilità durante le fasi di intervento condotte sul verso del frammento. Infine, ancora in occasione delle operazioni di tipo strutturale, particolare cura è stata riservata alla formulazione di un sistema di adesione fra lacerto e nuovo supporto che risultasse reversibile ad ogni livello, permettendo di operare in maniera diversificata a seconda delle condizioni operative.File | Dimensione | Formato | |
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