Nowadays, the number of hearing aids carriers is constantly increasing, this because there is a greater common awareness than a few years ago. The arrival of new technologies, such as those of digital devices, have made it easier to use devices, and the results obtained are better than the past analog technology. The goal of this study is to evaluate what are the right guidelines to follow to achieve an optimal auditory correction. We started from the first approach with the patient, and then with counseling, a fundamental part of prosthetization. At this stage the professional goes to assess the patient’s difficult situations, what are his needs and what are his demands. Subsequently, the importance of customizing the coupling, through the imprint, was evaluated and the choice of the correct predictive formula taking into account the auditory loss of the subject. Finally, a question was asked on the basis of the thesis: can the resonance of the auditory canal really alter the amplification of the hearing aid? To answer this question, a study was chosen in which individuals with hearing aids were selected and in vivo examinations and measurements (REM) were carried out to assess the difference in the resonance of the ear canal in different situations. Three different reference domes were taken (open dome, tulip dome and double closed dome) and the above tests were carried out. The results of the tests with the different types of dome were compared and analyzed; each subject wore all three types of dome. The results of the test showed that it is always necessary to use REM for prosthetization, since each subject has a different anatomical conformation, and from it derives a different resonance inside the duct. The tulip dome was the most difficult to use, as its fins bend easily increasing what is the ventilation hole, going to alter the amplification and auditory perception of the subject.
Al giorno d’oggi il numero di portatori di apparecchi acustici è in continuo aumento, questo perché vi è una sensibilizzazione comune maggiore rispetto a qualche anno fa. L’arrivo di nuove tecnologie, come quelle degli apparecchi digitali, hanno reso più semplice l’utilizzo di tali strumenti, e i risultati ottenuti sono migliori rispetto alla tecnologia ormai passata dell’analogico. L’obiettivo di studio della tesi è quello di valutare quali siano le linee guida da seguire per ottenere una correzione uditiva ottimale. Si è partiti dal primo approccio con il paziente, e quindi con il counseling, parte fondamentale della protesizzazione. In questa fase il professionista valuta le situazioni di difficoltà del paziente, quali sono le sue necessità e quali sono le sue richieste. Successivamente si è andata a valutare l’importanza della personalizzazione dell’accoppiamento, tramite la presa d’impronta, e la scelta della corretta formula predittiva tenendo conto della perdita uditiva del soggetto. Infine è stata posta una domanda a base del presente studio: la risonanza del condotto uditivo può realmente alterare l’amplificazione dell’apparecchio acustico? Per rispondere a questo quesito è stato analizzato uno studio in cui sono stati selezionati dei soggetti portatori di apparecchi acustici, e sono stati effettuati degli esami e delle misurazioni in vivo (REM) per valutare la differenza di risonanza del condotto uditivo in diverse situazioni. Sono state considerate tre diverse cupole di riferimento (cupola aperta, cupola a tulipano e cupola chiusa doppia) e sono stati effettuati i test sopra citati. I risultati dei test con i diversi tipi di cupola sono stati confrontati e analizzati; ogni soggetto ha indossato tutti e tre i tipi di cupola. I risultati del test hanno dimostrato come sia sempre necessario l’utilizzo di REM per la protesizzazione, poiché ogni soggetto ha una diversa conformazione anatomica, e da essa ne deriva una diversa risonanza all’interno nel condotto. La cupola a tulipano è risultata la più difficile da utilizzare, poiché le sue alette si piegano facilmente aumentando quello che è il foro di ventilazione, alterando così l’amplificazione e la percezione uditiva del soggetto.
Adattamento audioprotesico e metodi di guadagno
TRUNCELLITO, ANDREA
2020/2021
Abstract
Al giorno d’oggi il numero di portatori di apparecchi acustici è in continuo aumento, questo perché vi è una sensibilizzazione comune maggiore rispetto a qualche anno fa. L’arrivo di nuove tecnologie, come quelle degli apparecchi digitali, hanno reso più semplice l’utilizzo di tali strumenti, e i risultati ottenuti sono migliori rispetto alla tecnologia ormai passata dell’analogico. L’obiettivo di studio della tesi è quello di valutare quali siano le linee guida da seguire per ottenere una correzione uditiva ottimale. Si è partiti dal primo approccio con il paziente, e quindi con il counseling, parte fondamentale della protesizzazione. In questa fase il professionista valuta le situazioni di difficoltà del paziente, quali sono le sue necessità e quali sono le sue richieste. Successivamente si è andata a valutare l’importanza della personalizzazione dell’accoppiamento, tramite la presa d’impronta, e la scelta della corretta formula predittiva tenendo conto della perdita uditiva del soggetto. Infine è stata posta una domanda a base del presente studio: la risonanza del condotto uditivo può realmente alterare l’amplificazione dell’apparecchio acustico? Per rispondere a questo quesito è stato analizzato uno studio in cui sono stati selezionati dei soggetti portatori di apparecchi acustici, e sono stati effettuati degli esami e delle misurazioni in vivo (REM) per valutare la differenza di risonanza del condotto uditivo in diverse situazioni. Sono state considerate tre diverse cupole di riferimento (cupola aperta, cupola a tulipano e cupola chiusa doppia) e sono stati effettuati i test sopra citati. I risultati dei test con i diversi tipi di cupola sono stati confrontati e analizzati; ogni soggetto ha indossato tutti e tre i tipi di cupola. I risultati del test hanno dimostrato come sia sempre necessario l’utilizzo di REM per la protesizzazione, poiché ogni soggetto ha una diversa conformazione anatomica, e da essa ne deriva una diversa risonanza all’interno nel condotto. La cupola a tulipano è risultata la più difficile da utilizzare, poiché le sue alette si piegano facilmente aumentando quello che è il foro di ventilazione, alterando così l’amplificazione e la percezione uditiva del soggetto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/3612