An out-of-body experience (OBE) is a particular condition in which the "self" that observes and lives the experience appears currently dissociated from the physical body. Il falls into the category of autoscopic phenomena: illusory perceptive experiences where the subject has the impression of seeing his own double in the extrapersonal space. The existence of a "true self" within the body boundaries has been central in all the philosophical speculations since the beginning of the discipline, but it is only in the last decades that modern cognitive neuroscience started to interest in it systematically, demonstrating the main brain areas that could be considered responsible of OBE. In addition, external factors in healthy or pathological subjects will be examined, and at the end, will be also discussed the hypothesis that out-of-body experiences may result from the dysregulation of anteriori brain areas. This dissertation is focused on removing the aura of mystery that enveloped these unusual events in the past, thus demonstrating the real relationship that exists between mind and body.
Una out-of-body experience (OBE) è una particolare condizione in cui l'io che osserva e vive l'esperienza appare momentaneamente dissociato dal corpo fisico. Rientra pertanto nella categoria dei fenomeni autoscopici: esperienze percettive illusorie in cui il soggetto ha l'impressione di vedere il proprio doppio nello spazio extrapersonale. L'esistenza di un "vero sé" racchiuso all'interno dei confini corporei è centrale nelle speculazioni filosofiche sin dagli albori della disciplina, ma solo nell'ultimo decennio le moderne neuroscienze cognitive hanno iniziato ad interessarsene sistematicamente, dimostrando quali sono le aree cerebrali responsabili della comparsa di OBE. Da un punto di vista anatomico infatti è di fondamentale importanza il contributo della giunzione tempero-parietale destra (TPJ) e del sistema vestibolare. In aggiunta, saranno presi in esame i principali fattori esterni che concorrono nel generare l'OBE sia in soggetti sani sia patologici e infine sarà discussa l'ipotesi che le esperienze extracorporee derivino da una disregolazione delle aree cerebrali anteriori, oltre che posteriori. Il presente elaborato ha quindi l'obiettivo di smorzare l'alone di mistero che, in passato, avvolgeva tali insoliti avvenimenti, dimostrando quale sia la relazione che intercorre tra mente e corpo.
I correlati neurobiologici delle out-of-body experiences
LEVA, LUCREZIA
2020/2021
Abstract
Una out-of-body experience (OBE) è una particolare condizione in cui l'io che osserva e vive l'esperienza appare momentaneamente dissociato dal corpo fisico. Rientra pertanto nella categoria dei fenomeni autoscopici: esperienze percettive illusorie in cui il soggetto ha l'impressione di vedere il proprio doppio nello spazio extrapersonale. L'esistenza di un "vero sé" racchiuso all'interno dei confini corporei è centrale nelle speculazioni filosofiche sin dagli albori della disciplina, ma solo nell'ultimo decennio le moderne neuroscienze cognitive hanno iniziato ad interessarsene sistematicamente, dimostrando quali sono le aree cerebrali responsabili della comparsa di OBE. Da un punto di vista anatomico infatti è di fondamentale importanza il contributo della giunzione tempero-parietale destra (TPJ) e del sistema vestibolare. In aggiunta, saranno presi in esame i principali fattori esterni che concorrono nel generare l'OBE sia in soggetti sani sia patologici e infine sarà discussa l'ipotesi che le esperienze extracorporee derivino da una disregolazione delle aree cerebrali anteriori, oltre che posteriori. Il presente elaborato ha quindi l'obiettivo di smorzare l'alone di mistero che, in passato, avvolgeva tali insoliti avvenimenti, dimostrando quale sia la relazione che intercorre tra mente e corpo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35998