L’elaborato analizza il profilo pedagogico di Alberto Manzi, il celebre maestro che attraverso la trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi” insegnò a leggere e a scrivere a circa un milione e mezzo di adulti analfabeti e semianalfabeti, consentendo loro di conseguire la licenza elementare. Emerge una figura poliedrica, le cui numerose sfaccettature sono spesso state nascoste dalla sua notorietà televisiva. Vengono presi in considerazione i tre principali ruoli della carriera del maestro: quello di educatore ed insegnante, quello di autore e conduttore di programmi televisivi e radiofonici ed infine quello di scrittore di libri per ragazzi. Manzi appare inoltre un personaggio anticonformista e rivoluzionario fin dalla sua prima esperienza educativa presso il carcere minorile Aristide Gabelli di Roma, dove viola alcune norme al fine di tirare fuori il meglio dai giovani detenuti. Qui comprende un importante principio che rimarrà al centro di ogni suo lavoro pedagogico: è importante partire sempre dagli interessi e dai bisogni dei propri discenti, suscitare costantemente la loro curiosità, la loro voglia di imparare ed apprendere, ovvero sollecitare sempre quella che il maestro definisce tensione cognitiva.

La pedagogia di Alberto Manzi tra carcere e televisione. L'eredità del maestro che alfabetizzò l'Italia

CRESTANI, GIORGIA
2020/2021

Abstract

L’elaborato analizza il profilo pedagogico di Alberto Manzi, il celebre maestro che attraverso la trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi” insegnò a leggere e a scrivere a circa un milione e mezzo di adulti analfabeti e semianalfabeti, consentendo loro di conseguire la licenza elementare. Emerge una figura poliedrica, le cui numerose sfaccettature sono spesso state nascoste dalla sua notorietà televisiva. Vengono presi in considerazione i tre principali ruoli della carriera del maestro: quello di educatore ed insegnante, quello di autore e conduttore di programmi televisivi e radiofonici ed infine quello di scrittore di libri per ragazzi. Manzi appare inoltre un personaggio anticonformista e rivoluzionario fin dalla sua prima esperienza educativa presso il carcere minorile Aristide Gabelli di Roma, dove viola alcune norme al fine di tirare fuori il meglio dai giovani detenuti. Qui comprende un importante principio che rimarrà al centro di ogni suo lavoro pedagogico: è importante partire sempre dagli interessi e dai bisogni dei propri discenti, suscitare costantemente la loro curiosità, la loro voglia di imparare ed apprendere, ovvero sollecitare sempre quella che il maestro definisce tensione cognitiva.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
780052_tesimanzi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.52 MB
Formato Adobe PDF
1.52 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/35975