La gestione di grandi difetti facciali o nasali nel cane risulta complicata a causa della limitata disponibilità di tessuto per la chiusura del difetto senza tensione. I difetti facciali possono insorgere dopo resezione tumorale, trauma con abbondante perdita di tessuto, ferite da morso ed ustioni chimiche o da calore. La scelta del metodo di chiusura appropriato si basa su molteplici fattori, che includono le dimensioni e la posizione del difetto, la disponibilità e mobilità del tessuto adiacente, la circolazione cutanea, l’elasticità della cute e linee di tensione. Questi fattori variano a seconda di specie, razza e di singolo paziente. Le opzioni ricostruttive a disposizione comprendono tecniche di rilascio della tensione, lembi locali e lembi assiali. Poiché le tecniche di rilascio della tensione sono indicate soltanto quando il difetto da chiudere è di piccole o moderate dimensioni, difetti più grandi richiedono tipicamente la creazione di un lembo con o senza l'inclusione di vascolarizzazione diretta; la scelta più frequentemente ricade sui lembi locali e sui lembi assiali. Mentre i primi basano la loro sopravvivenza sul plesso subdermico, i lembi assiali, per definizione, incorporano un’arteria cutanea diretta, che emerge in superficie dalla muscolatura scheletrica e decorre nel sottile muscolo pannicolare. Il fatto che abbiano un apporto vascolare più “robusto” fa si che il tasso di successo dei lambi assiali sia maggiore rispetto a quelli locali per difetti di grosse dimensioni e in aree soggette a movimento e trauma; forniscono della cute a pieno spessore, resistente e con una copertura pilifera solitamente adeguata; in letteratura è riportata una sopravvivenza tra l’89% ed il 100% (Losinski et al., 2014). Tra i lembi assiali utilizzabili per difetti tessutali a carico della testa vi è l’”angularis oris” con il quale si è in grado di ottenere una robusta e ben vascolarizzata area di tessuto, che può essere utilizzata per trattare importanti difetti a livello facciale e palatino in cani e gatti. Queste zone sono appunto soggette a movimento rappresentato dall’apertura e chiusura della bocca, dalla masticazione con fenomeni di traumatismo legati al passaggio del cibo e di movimenti legati agli atti respiratori quando la parte ventrale del lembo viene messa in comunicazione, ad esempio, con le alte vie aeree (cavità nasali). In alcuni casi oncologici il difetto tessutale ricoperto dal lembo e quindi il lembo stesso devono essere sottoposti a terapie adiuvanti eseguite nel tentativo di ridurre il rischio di recidive locali. Si tratta di terapie aggressive a livello cutaneo che facilmente possono danneggiare il tessuto irradiato. Il lembo “angularis oris” viene ottenuto dalla guancia, con la base in corrispondenza alla zona caudale alla commessura labiale. Viene realizzato sfruttando la cute e il sottocute o anche solo la mucosa in caso di difetti intraorali. La chiusura del sito donatore avviene agevolmente. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare le complicanze a breve e lungo termine e la loro entità, in cani con ampi difetti a carico delle regioni più “orali” della testa (regione orbitale, cute del naso, gengiva) colmati appunto mediante realizzazione del lembo assiale “angularis oris”. Sono stati valutati l’estensione della necrosi, della deiscenza della sutura, il grado di tumefazione, di edema nella fase post chirurgica.
L’utilizzo del lembo “Angularis Oris” nella chirurgia maxillo-facciale del cane
VIETTO, FABIO
2020/2021
Abstract
La gestione di grandi difetti facciali o nasali nel cane risulta complicata a causa della limitata disponibilità di tessuto per la chiusura del difetto senza tensione. I difetti facciali possono insorgere dopo resezione tumorale, trauma con abbondante perdita di tessuto, ferite da morso ed ustioni chimiche o da calore. La scelta del metodo di chiusura appropriato si basa su molteplici fattori, che includono le dimensioni e la posizione del difetto, la disponibilità e mobilità del tessuto adiacente, la circolazione cutanea, l’elasticità della cute e linee di tensione. Questi fattori variano a seconda di specie, razza e di singolo paziente. Le opzioni ricostruttive a disposizione comprendono tecniche di rilascio della tensione, lembi locali e lembi assiali. Poiché le tecniche di rilascio della tensione sono indicate soltanto quando il difetto da chiudere è di piccole o moderate dimensioni, difetti più grandi richiedono tipicamente la creazione di un lembo con o senza l'inclusione di vascolarizzazione diretta; la scelta più frequentemente ricade sui lembi locali e sui lembi assiali. Mentre i primi basano la loro sopravvivenza sul plesso subdermico, i lembi assiali, per definizione, incorporano un’arteria cutanea diretta, che emerge in superficie dalla muscolatura scheletrica e decorre nel sottile muscolo pannicolare. Il fatto che abbiano un apporto vascolare più “robusto” fa si che il tasso di successo dei lambi assiali sia maggiore rispetto a quelli locali per difetti di grosse dimensioni e in aree soggette a movimento e trauma; forniscono della cute a pieno spessore, resistente e con una copertura pilifera solitamente adeguata; in letteratura è riportata una sopravvivenza tra l’89% ed il 100% (Losinski et al., 2014). Tra i lembi assiali utilizzabili per difetti tessutali a carico della testa vi è l’”angularis oris” con il quale si è in grado di ottenere una robusta e ben vascolarizzata area di tessuto, che può essere utilizzata per trattare importanti difetti a livello facciale e palatino in cani e gatti. Queste zone sono appunto soggette a movimento rappresentato dall’apertura e chiusura della bocca, dalla masticazione con fenomeni di traumatismo legati al passaggio del cibo e di movimenti legati agli atti respiratori quando la parte ventrale del lembo viene messa in comunicazione, ad esempio, con le alte vie aeree (cavità nasali). In alcuni casi oncologici il difetto tessutale ricoperto dal lembo e quindi il lembo stesso devono essere sottoposti a terapie adiuvanti eseguite nel tentativo di ridurre il rischio di recidive locali. Si tratta di terapie aggressive a livello cutaneo che facilmente possono danneggiare il tessuto irradiato. Il lembo “angularis oris” viene ottenuto dalla guancia, con la base in corrispondenza alla zona caudale alla commessura labiale. Viene realizzato sfruttando la cute e il sottocute o anche solo la mucosa in caso di difetti intraorali. La chiusura del sito donatore avviene agevolmente. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare le complicanze a breve e lungo termine e la loro entità, in cani con ampi difetti a carico delle regioni più “orali” della testa (regione orbitale, cute del naso, gengiva) colmati appunto mediante realizzazione del lembo assiale “angularis oris”. Sono stati valutati l’estensione della necrosi, della deiscenza della sutura, il grado di tumefazione, di edema nella fase post chirurgica.File | Dimensione | Formato | |
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