Candida auris è un emergente patogeno fungino multiresistente che si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo. È stato scoperto per la prima volta in Giappone nel 2009 e nell’ultimo decennio è stato fra le principali cause di infezioni all’interno delle strutture sanitarie. Attualmente, i casi di C. auris sono stati segnalati a livello globale da oltre 30 Paesi e per questo motivo è considerato una delle principali minacce esistenti. Il recente sviluppo di ceppi pan-resistenti di C. auris in alcune aree è un segnale allarmante a causa delle limitate opzioni di trattamento, alti tassi di mortalità e la capacità del patogeno di diffondersi facilmente negli ambienti sanitari. C. auris viene spesso identificato erroneamente dai sistemi diagnostici disponibili e la sua capacità unica di colonizzare la pelle e le superfici ne ha permesso la diffusione nosocomiale. La colonizzazione della pelle da C. auris è alla base delle trasmissioni ospedaliere e predispone i pazienti critici, in particolare quelli ricoverati nelle unità di terapia intensiva, ad infezioni successive. È stato sviluppato un modello murino per indagare i fattori di rischio della colonizzazione cutanea da C. auris e per testare misure di controllo delle infezioni. È stato dimostrato che C. auris stabilisce una residenza a lungo termine all’interno del tessuto cutaneo, anche dopo che i tamponi effettuati sulla superficie della pelle sono risultati ripetutamente negativi. Di conseguenza, vi è un elevato rischio di infezioni del flusso sanguigno, sia a causa della penetrazione di cellule del lievito in profondità nella cute, sia a causa del fatto che l’infezione ancora presente non può essere monitorata con gli attuali test diagnostici. I quattro cladi di C. auris, con origini geograficamente distinte, differiscono nella loro capacità di colonizzare la pelle murina, rispecchiando i risultati epidemiologici. Attraverso diversi esperimenti di knockout, è stato dimostrato che la segnalazione del recettore IL-17 protegge i topi dalla colonizzazione cutanea a lungo termine da C. auris. Inoltre, a causa della sua multiresistenza ai farmaci antifungini, C. auris è un patogeno estremamente difficile da trattare. Grazie al modello murino, si è potuta confermare l’efficacia dell’antisettico clorexidina gluconato in quanto funge da agente protettivo e decolonizzante contro C. auris. Il modello murino riesce dunque a far comprendere il tropismo di C. auris per la colonizzazione cutanea a lungo termine e fornisce un sistema efficace per testare la virulenza di C. auris, la risposta immunitaria dell’ospite, il ruolo dei fattori di rischio clinici, le misure di controllo delle infezioni e gli approcci di trattamento contro questo patogeno fungino multiresistente emergente nei pazienti umani.
Candida auris: virulenza e strategie terapeutiche dell'emergente patogeno multiresistente.
GUIDETTI, SARA
2020/2021
Abstract
Candida auris è un emergente patogeno fungino multiresistente che si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo. È stato scoperto per la prima volta in Giappone nel 2009 e nell’ultimo decennio è stato fra le principali cause di infezioni all’interno delle strutture sanitarie. Attualmente, i casi di C. auris sono stati segnalati a livello globale da oltre 30 Paesi e per questo motivo è considerato una delle principali minacce esistenti. Il recente sviluppo di ceppi pan-resistenti di C. auris in alcune aree è un segnale allarmante a causa delle limitate opzioni di trattamento, alti tassi di mortalità e la capacità del patogeno di diffondersi facilmente negli ambienti sanitari. C. auris viene spesso identificato erroneamente dai sistemi diagnostici disponibili e la sua capacità unica di colonizzare la pelle e le superfici ne ha permesso la diffusione nosocomiale. La colonizzazione della pelle da C. auris è alla base delle trasmissioni ospedaliere e predispone i pazienti critici, in particolare quelli ricoverati nelle unità di terapia intensiva, ad infezioni successive. È stato sviluppato un modello murino per indagare i fattori di rischio della colonizzazione cutanea da C. auris e per testare misure di controllo delle infezioni. È stato dimostrato che C. auris stabilisce una residenza a lungo termine all’interno del tessuto cutaneo, anche dopo che i tamponi effettuati sulla superficie della pelle sono risultati ripetutamente negativi. Di conseguenza, vi è un elevato rischio di infezioni del flusso sanguigno, sia a causa della penetrazione di cellule del lievito in profondità nella cute, sia a causa del fatto che l’infezione ancora presente non può essere monitorata con gli attuali test diagnostici. I quattro cladi di C. auris, con origini geograficamente distinte, differiscono nella loro capacità di colonizzare la pelle murina, rispecchiando i risultati epidemiologici. Attraverso diversi esperimenti di knockout, è stato dimostrato che la segnalazione del recettore IL-17 protegge i topi dalla colonizzazione cutanea a lungo termine da C. auris. Inoltre, a causa della sua multiresistenza ai farmaci antifungini, C. auris è un patogeno estremamente difficile da trattare. Grazie al modello murino, si è potuta confermare l’efficacia dell’antisettico clorexidina gluconato in quanto funge da agente protettivo e decolonizzante contro C. auris. Il modello murino riesce dunque a far comprendere il tropismo di C. auris per la colonizzazione cutanea a lungo termine e fornisce un sistema efficace per testare la virulenza di C. auris, la risposta immunitaria dell’ospite, il ruolo dei fattori di rischio clinici, le misure di controllo delle infezioni e gli approcci di trattamento contro questo patogeno fungino multiresistente emergente nei pazienti umani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35832