Razionale: L'epilessia è una delle più comuni e invalidanti patologie neurologiche e colpisce mediamente 70 milioni di persone nel mondo. Un quarto di tale popolazione presenta una condizione definita come “farmaco resistenza” che è caratterizzata dall’impossibilità per il paziente di tenere sotto controllo le crisi nonostante la terapia farmacologia. In questi pazienti la resezione chirurgica della zona epilettogena (ZE) può rappresentare un trattamento valido e curativo, qualora sia possibile definire una chiara e univoca ZE. Talvolta, nonostante l’individuazione della ZE, il trattamento chirurgico non porta alla completa guarigione delle crisi, che possono a seguito dell’intervento ripresentarsi in modo invariato o modificato rispetto alla condizione pre-chirurgica. Per questo motivo, i pazienti possono essere sottoposti ad una nuova valutazione clinica e, se necessario e fattibile, ad un ulteriore intervento neurochirurgico. In casi come questi, e più in generale a seguito di pregressi interventi neurochirurgici, i tracciati EEG per la valutazione non-invasiva del paziente risentono fortemente delle modificazioni anatomiche/strutturali dovute alla presenza di cicatrici e di modificazioni della teca cranica e all’assenza di tessuto cerebrale dovuta alla resezione chirurgica. Di conseguenza in questi pazienti la valutazione non invasiva mediante EEG della diffusione delle correnti interne può essere di difficile interpretazione. Obiettivo: Scopo di questa tesi è quello di valutare la validità dell’utilizzo dell’EEG ad alta densità (ovvero con un elevato numero di canali - High Density EEG) combinato con differenti metodi di Electrical Source imaging (ESI) in pazienti che hanno già subito un intervento chirurgico, utilizzando per l'analisi di sorgente l’attività epilettica intercritica del paziente. Materiale e Metodi: Sono stati analizzati nove pazienti con epilessia farmaco-resistente candidati ad esplorazione con elettrodi Stereo-EEG. Questi pazienti hanno effettuato: sessanta minuti di registrazione HD-EEG a 256 canali e valutazione pre-chirurgica per l’epilessia. Per ogni paziente, a partire dalla singola risonanza magnetica (RM) e utilizzando un Boundary Element Model (BEM) è stato realizzato un modello realistico che tenesse conto degli esiti anatomici del pregresso intervento. Un neurofisiologo e un tecnico esperto hanno eseguito l'analisi del tracciato EEG individuando le anomalie epilettiformi. E' stata effettuata la media delle anomalie epilettiformi e le sue componenti proiettante nello spazio delle sorgenti elettriche generanti il segnale EEG utilizzando due metodiche ESI differenti (MUSIC e sLORETA). È stata infine valutata la concordanza tra la massima corrente identificata dai metodi HD-ESI e la Zona Epilettogena (ZE) definita da SEEG. I risultati sono stati considerati concordanti nel caso in cui la sorgente massima fosse stata identificata all'interno dell'EZ. Sono stati inoltre confrontati i diversi algoritmi utilizzati. Risultati Considerando come attività intercritica solamente gli spike epilettici, dei nove pazienti considerati, sei sono risultati concordi, due parzialmente concordi e uno non concorde al risultato dell’analisi StereoEEG utilizzando MUSIC come metodo di source imaging. sLORETA ha invece identificato un solo soggetto concorde. Conclusioni L'HD-ESI, applicato su pazienti che presentano esiti da pregressi interventi, permette di fornire un'accurata valutazione della zona epilettogena nonostante le modificazioni anatomo-strutturali, a patto di scegliere accuratamente i metodi di analisi e la tipologia di attività intercritica.
Utilizzo dell’High Density EEG nell’individuazione del focus epilettogeno in pazienti farmacoresistenti con esiti di pregresso intervento neurochirurgico: uno studio retrospettivo.
RUBINO, ANNALISA
2020/2021
Abstract
Razionale: L'epilessia è una delle più comuni e invalidanti patologie neurologiche e colpisce mediamente 70 milioni di persone nel mondo. Un quarto di tale popolazione presenta una condizione definita come “farmaco resistenza” che è caratterizzata dall’impossibilità per il paziente di tenere sotto controllo le crisi nonostante la terapia farmacologia. In questi pazienti la resezione chirurgica della zona epilettogena (ZE) può rappresentare un trattamento valido e curativo, qualora sia possibile definire una chiara e univoca ZE. Talvolta, nonostante l’individuazione della ZE, il trattamento chirurgico non porta alla completa guarigione delle crisi, che possono a seguito dell’intervento ripresentarsi in modo invariato o modificato rispetto alla condizione pre-chirurgica. Per questo motivo, i pazienti possono essere sottoposti ad una nuova valutazione clinica e, se necessario e fattibile, ad un ulteriore intervento neurochirurgico. In casi come questi, e più in generale a seguito di pregressi interventi neurochirurgici, i tracciati EEG per la valutazione non-invasiva del paziente risentono fortemente delle modificazioni anatomiche/strutturali dovute alla presenza di cicatrici e di modificazioni della teca cranica e all’assenza di tessuto cerebrale dovuta alla resezione chirurgica. Di conseguenza in questi pazienti la valutazione non invasiva mediante EEG della diffusione delle correnti interne può essere di difficile interpretazione. Obiettivo: Scopo di questa tesi è quello di valutare la validità dell’utilizzo dell’EEG ad alta densità (ovvero con un elevato numero di canali - High Density EEG) combinato con differenti metodi di Electrical Source imaging (ESI) in pazienti che hanno già subito un intervento chirurgico, utilizzando per l'analisi di sorgente l’attività epilettica intercritica del paziente. Materiale e Metodi: Sono stati analizzati nove pazienti con epilessia farmaco-resistente candidati ad esplorazione con elettrodi Stereo-EEG. Questi pazienti hanno effettuato: sessanta minuti di registrazione HD-EEG a 256 canali e valutazione pre-chirurgica per l’epilessia. Per ogni paziente, a partire dalla singola risonanza magnetica (RM) e utilizzando un Boundary Element Model (BEM) è stato realizzato un modello realistico che tenesse conto degli esiti anatomici del pregresso intervento. Un neurofisiologo e un tecnico esperto hanno eseguito l'analisi del tracciato EEG individuando le anomalie epilettiformi. E' stata effettuata la media delle anomalie epilettiformi e le sue componenti proiettante nello spazio delle sorgenti elettriche generanti il segnale EEG utilizzando due metodiche ESI differenti (MUSIC e sLORETA). È stata infine valutata la concordanza tra la massima corrente identificata dai metodi HD-ESI e la Zona Epilettogena (ZE) definita da SEEG. I risultati sono stati considerati concordanti nel caso in cui la sorgente massima fosse stata identificata all'interno dell'EZ. Sono stati inoltre confrontati i diversi algoritmi utilizzati. Risultati Considerando come attività intercritica solamente gli spike epilettici, dei nove pazienti considerati, sei sono risultati concordi, due parzialmente concordi e uno non concorde al risultato dell’analisi StereoEEG utilizzando MUSIC come metodo di source imaging. sLORETA ha invece identificato un solo soggetto concorde. Conclusioni L'HD-ESI, applicato su pazienti che presentano esiti da pregressi interventi, permette di fornire un'accurata valutazione della zona epilettogena nonostante le modificazioni anatomo-strutturali, a patto di scegliere accuratamente i metodi di analisi e la tipologia di attività intercritica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35674