In a highly globalized world where the western powers become increasingly wealthy, migrations are the direct outcome of centuries of colonialism and industrialization. People migrate from the poorest parts of the globe towards the richest ones, global warming affects entire populations who lack technological innovations and adequate infrastructures, and the global North-South economic and cultural divide becomes a key factor for escaping from war, exploitation and difficulties. As shown by the millennia populations, migrations are part of human history spent moving towards fertile lands or from rural areas to cities: the goal was to discover new territories and, often, to colonize them. Today, history has changed slightly and migration has never ceased. This research is aimed firstly at analysing the migration phenomenon based on an historical and juridical point of view in Europe, defining the period of study from the second post-war period to the present day, and secondly at investigating the language used by the media in narrating the phenomenon. In particular, a comparison was made between two Italian and French newspapers with opposite editorial orientation, as well as the analysis of the messages conveyed through the use of a specific lexicon. On the other hand, the goal of the second part of the research is to statistically analyze the perception of the migratory phenomenon through media language. Such analysis will be conducted thanks to the submission of two questionnaires via social networks to both Italian and French people. By putting in relation the results of the two researches with the elements that emerged from the historical-legal study, the final aim of the current dissertation will be to identify the influence of the large ecosystem represented by culture, media and public opinion.
In un mondo sempre più globalizzato e un Occidente sempre più ricco, le migrazioni rappresentano un fenomeno naturale e diretta conseguenza di secoli di colonialismo e industrializzazione. Dai luoghi più poveri le persone si spostano verso quelli più ricchi, l’innalzamento della temperatura terrestre provoca ingenti danni alle popolazioni tecnologicamente e infrastrutturalmente meno evolute, le disparità economiche e culturali tra Nord e Sud del mondo diventano motivo di attrazione per chi vive in condizioni belliche, di disagio, sottomissione e sfruttamento. L’atto di migrare ha sempre rappresentato l’uomo nei suoi millenni di storia, spostandosi verso luoghi più fertili, dalle campagne alle città, alla scoperta di terre lontane e, spesso, per colonizzare. Oggi, la storia poco è cambiata e le migrazioni non sono mai cessate. Questa ricerca si preme di analizzare innanzitutto il fenomeno migratorio dal punto di vista storico e giuridico in Europa, circoscrivendo il periodo di studio dal secondo Dopoguerra ad oggi, per poi indagare sul linguaggio impiegato dai media nella narrazione del fenomeno. In particolare, si è scelto si mettere a confronto due giornali italiani e due francesi con un orientamento editoriale opposto e analizzarne i messaggi che, attraverso l’utilizzo di un certo lessico, sono in grado di trasmettere. La seconda parte di ricerca, invece, si propone di analizzare statisticamente la percezione del fenomeno migratorio attraverso il linguaggio mediatico, grazie a due questionari sottoposti, tramite social network, a italiani e francesi. Mettendo in relazione i risultati delle due ricerche con gli elementi emersi dallo studio storico-giuridico, l’obiettivo finale è quello di individuare i rapporti di influenza del grande ecosistema rappresentato da cultura, media e opinione pubblica.
LA PERCEPTION DU PHÉNOMÈNE MIGRATOIRE: Une analyse linguistique et statistique comparée de la communication médiatique (France - Italie)
MARCHINA, ELISA
2020/2021
Abstract
In un mondo sempre più globalizzato e un Occidente sempre più ricco, le migrazioni rappresentano un fenomeno naturale e diretta conseguenza di secoli di colonialismo e industrializzazione. Dai luoghi più poveri le persone si spostano verso quelli più ricchi, l’innalzamento della temperatura terrestre provoca ingenti danni alle popolazioni tecnologicamente e infrastrutturalmente meno evolute, le disparità economiche e culturali tra Nord e Sud del mondo diventano motivo di attrazione per chi vive in condizioni belliche, di disagio, sottomissione e sfruttamento. L’atto di migrare ha sempre rappresentato l’uomo nei suoi millenni di storia, spostandosi verso luoghi più fertili, dalle campagne alle città, alla scoperta di terre lontane e, spesso, per colonizzare. Oggi, la storia poco è cambiata e le migrazioni non sono mai cessate. Questa ricerca si preme di analizzare innanzitutto il fenomeno migratorio dal punto di vista storico e giuridico in Europa, circoscrivendo il periodo di studio dal secondo Dopoguerra ad oggi, per poi indagare sul linguaggio impiegato dai media nella narrazione del fenomeno. In particolare, si è scelto si mettere a confronto due giornali italiani e due francesi con un orientamento editoriale opposto e analizzarne i messaggi che, attraverso l’utilizzo di un certo lessico, sono in grado di trasmettere. La seconda parte di ricerca, invece, si propone di analizzare statisticamente la percezione del fenomeno migratorio attraverso il linguaggio mediatico, grazie a due questionari sottoposti, tramite social network, a italiani e francesi. Mettendo in relazione i risultati delle due ricerche con gli elementi emersi dallo studio storico-giuridico, l’obiettivo finale è quello di individuare i rapporti di influenza del grande ecosistema rappresentato da cultura, media e opinione pubblica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/35645