BACKGROUND: Endometrial cancer is the most common gynecological neoplastic desease in the Western world, with a steadily increasing prevalence in parallel with its main risk factors, including obesity and metabolic syndrome. For patients with early-stage disease, guidelines suggest a surgical treatment, preferably minimally invasive (LPS or RS), which includes hysterectomy and bilateral salpingo-oophorectomy, followed by bilateral sentinel lymph node biopsy and/or pelvic and aorto-caval lymphadenectomy. The minimally invasive approach is significantly influenced by many factors, including abdominal obesity, which is associated with increased operative time, blood loss, and length of hospital stay. In clinical practice, body mass index (BMI) is frequently used to define obesity; however, it does not significantly correlate with abdominal and visceral fat but rather with general obesity. Some authors have suggested using the waist-to-hip ratio (WHR) to better assess the risk level of obese patients undergoing surgery. According to WHO data, a WHR > 0.85 in women is correlated with an increased risk of metabolic complications. OBJECTIVE: The aim of the following study is to evaluate the possible role of WHR, defined through radiological assessment, in identifying patients at higher risk for adverse perioperative outcomes during laparoscopic surgery for endometrial cancer. METHODS: This retrospective study included 99 patients who underwent surgery for endometrial cancer at Mauriziano Umberto I Hospital in Turin from January 2021 to December 2023. Patients were stratified based on a WHR cut-off > 0.85, considered indicative of visceral obesity. The study population had a mean age of 68 years, with 49.5% having a BMI > 30 kg/m². 88.8% of patients had a WHR > 0.85. Preoperative clinical variables, comorbidities, and surgical outcomes were analyzed, including laparotomy conversion, bilateral sentinel lymph node identification, perioperative complications, operative time, and length of stay in the two patient groups. Statistical analyses were conducted using parametric tests and multivariate linear regression. RESULTS: Comparing groups stratified by WHR, no significant differences were observed in terms of laparotomy conversion, bilateral sentinel lymph node identification, intraoperative complications, and length of stay. However, a significant difference was observed in operative time (159.9 minutes in the WHR ≤ 0.85 group vs. 199.9 minutes in the WHR > 0.85 group, p=0.005), confirmed in multivariate analysis (B=32.315, 95% CI: 3.6-60.9, p=0.02), independent of BMI, age, and previous abdominal surgery. CONCLUSIONS: WHR, obtained using preoperative staging CT, has proven to be an independent predictor of increased operative time, reflecting the technical complexity associated with visceral adiposity. These results suggest the potential use of WHR to identify patients with visceral obesity at risk of extended operative times, who may be candidates for robotic surgery. Robotic surgery has demonstrated similar short-term outcomes, but lower conversion rates and intraoperative blood loss, compared to traditional laparoscopy. Prospective and multicentric studies are needed to confirm the validity of this parameter in the clinical setting and optimize surgical management of endometrial carcinoma.

BACKGROUND: Il carcinoma endometriale rappresenta la più frequente neoplasia ginecologica nel mondo occidentale, con una prevalenza in costante aumento in parallelo a quella dei suoi principali fattori di rischio, tra cui l’obesità e la sindrome metabolica. Per le pazienti in stadio iniziale, le linee guida suggeriscono un approccio chirurgico, preferibilmente mininvasivo (LPS o RS), che comprenda isterectomia e annessiectomia bilaterale, seguita da biopsia bilaterale del linfonodo sentinella e/o linfoadenectomia pelvica e lombo-aortica. La via mininvasiva è fortemente influenzata da diverse variabili, tra cui l’obesità addominale, che risulta legata a un aumento del tempo operatorio, delle perdite ematiche e della durata del ricovero. Nella pratica clinica per definire l’obesità viene frequentemente impiegato il BMI, il quale tuttavia non correla in maniera significativa con il grasso addominale e viscerale, ma con l’obesità generale. Per una migliore valutazione del grado di rischio delle pazienti obese candidate a chirurgia, è stato suggerito da alcuni autori l’impiego del WHR. Un valore di WHR > 0.85 nella donna è correlato, secondo i dati dell’OMS, a un aumento di complicanze metaboliche. OBIETTIVO: L’obiettivo del seguente studio è dunque quello di valutare il possibile ruolo del WHR, definito mediante approccio radiologico, nell’identificare pazienti maggiormente a rischio di esiti perioperatori avversi in corso di chirurgia laparoscopica per carcinoma endometriale. METODI: Lo studio retrospettivo ha incluso 99 pazienti operate per carcinoma dell'endometrio presso l'Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino tra gennaio 2021 e dicembre 2023. Le pazienti sono state stratificate in base al cut-off WHR > 0,85, considerato indicativo di obesità viscerale. La popolazione dello studio presentava un’età media di 68 anni e il 49,5% aveva un BMI >30 kg/m². L'88,8% delle pazienti presentava un WHR > 0,85. Sono state analizzate le variabili cliniche preoperatorie, le comorbidità e gli outcomes chirurgici, tra cui conversione laparotomica, identificazione bilaterale del linfonodo sentinella, complicanze perioperatorie, durata dell’intervento e durata del ricovero nei due gruppi di pazienti. Le analisi statistiche sono state condotte utilizzando test parametrici e regressione lineare multivariata. RISULTATI: Confrontando i gruppi stratificati per WHR, non sono emerse differenze significative in termini di conversione laparotomica, identificazione bilaterale del linfonodo sentinella, complicanze intraoperatorie e durata della degenza. Tuttavia, è stata osservata una differenza significativa nella durata dell'intervento (159,9 minuti nel gruppo con WHR ≤ 0,85 vs 199,9 minuti nel gruppo con WHR > 0,85, p=0,005), confermata all’analisi multivariata (B=32,315, IC 95%: 3,6-60,9, p=0,02), indipendentemente da BMI, età e pregressa chirurgia addominale. CONCLUSIONI: Il WHR, calcolato tramite TC di stadiazione preoperatoria, si è dimostrato un predittore indipendente di aumentata durata dell’intervento chirurgico, riflettendo la complessità tecnica associata all'adiposità viscerale. Tali risultati suggeriscono la possibilità di impiegare il WHR per identificare pazienti con obesità viscerale a rischio di tempi operatori prolungati, potenzialmente candidabili a chirurgia robotica. Quest’ultima infatti ha dimostrato simili outcomes a breve termine, ma tassi di conversione e perdite ematiche intraoperatorie minori rispetto alla laparoscopia tradizionale. Studi prospettici e multicentrici sono necessari per confermare la validità di questo parametro nel contesto clinico e ottimizzare il management chirurgico del carcinoma endometriale.

Obesità e chirurgia mini-invasiva nel trattamento del carcinoma endometriale: uno studio osservazionale su predittori clinici e radiologici di complicanze peri-operatorie

CURTO, GIORGIA
2023/2024

Abstract

BACKGROUND: Il carcinoma endometriale rappresenta la più frequente neoplasia ginecologica nel mondo occidentale, con una prevalenza in costante aumento in parallelo a quella dei suoi principali fattori di rischio, tra cui l’obesità e la sindrome metabolica. Per le pazienti in stadio iniziale, le linee guida suggeriscono un approccio chirurgico, preferibilmente mininvasivo (LPS o RS), che comprenda isterectomia e annessiectomia bilaterale, seguita da biopsia bilaterale del linfonodo sentinella e/o linfoadenectomia pelvica e lombo-aortica. La via mininvasiva è fortemente influenzata da diverse variabili, tra cui l’obesità addominale, che risulta legata a un aumento del tempo operatorio, delle perdite ematiche e della durata del ricovero. Nella pratica clinica per definire l’obesità viene frequentemente impiegato il BMI, il quale tuttavia non correla in maniera significativa con il grasso addominale e viscerale, ma con l’obesità generale. Per una migliore valutazione del grado di rischio delle pazienti obese candidate a chirurgia, è stato suggerito da alcuni autori l’impiego del WHR. Un valore di WHR > 0.85 nella donna è correlato, secondo i dati dell’OMS, a un aumento di complicanze metaboliche. OBIETTIVO: L’obiettivo del seguente studio è dunque quello di valutare il possibile ruolo del WHR, definito mediante approccio radiologico, nell’identificare pazienti maggiormente a rischio di esiti perioperatori avversi in corso di chirurgia laparoscopica per carcinoma endometriale. METODI: Lo studio retrospettivo ha incluso 99 pazienti operate per carcinoma dell'endometrio presso l'Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino tra gennaio 2021 e dicembre 2023. Le pazienti sono state stratificate in base al cut-off WHR > 0,85, considerato indicativo di obesità viscerale. La popolazione dello studio presentava un’età media di 68 anni e il 49,5% aveva un BMI >30 kg/m². L'88,8% delle pazienti presentava un WHR > 0,85. Sono state analizzate le variabili cliniche preoperatorie, le comorbidità e gli outcomes chirurgici, tra cui conversione laparotomica, identificazione bilaterale del linfonodo sentinella, complicanze perioperatorie, durata dell’intervento e durata del ricovero nei due gruppi di pazienti. Le analisi statistiche sono state condotte utilizzando test parametrici e regressione lineare multivariata. RISULTATI: Confrontando i gruppi stratificati per WHR, non sono emerse differenze significative in termini di conversione laparotomica, identificazione bilaterale del linfonodo sentinella, complicanze intraoperatorie e durata della degenza. Tuttavia, è stata osservata una differenza significativa nella durata dell'intervento (159,9 minuti nel gruppo con WHR ≤ 0,85 vs 199,9 minuti nel gruppo con WHR > 0,85, p=0,005), confermata all’analisi multivariata (B=32,315, IC 95%: 3,6-60,9, p=0,02), indipendentemente da BMI, età e pregressa chirurgia addominale. CONCLUSIONI: Il WHR, calcolato tramite TC di stadiazione preoperatoria, si è dimostrato un predittore indipendente di aumentata durata dell’intervento chirurgico, riflettendo la complessità tecnica associata all'adiposità viscerale. Tali risultati suggeriscono la possibilità di impiegare il WHR per identificare pazienti con obesità viscerale a rischio di tempi operatori prolungati, potenzialmente candidabili a chirurgia robotica. Quest’ultima infatti ha dimostrato simili outcomes a breve termine, ma tassi di conversione e perdite ematiche intraoperatorie minori rispetto alla laparoscopia tradizionale. Studi prospettici e multicentrici sono necessari per confermare la validità di questo parametro nel contesto clinico e ottimizzare il management chirurgico del carcinoma endometriale.
Obesity and minimally invasive surgery in the treatment of endometrial cancer: an observational study on clinical and radiological predictors of perioperative complications
BACKGROUND: Endometrial cancer is the most common gynecological neoplastic desease in the Western world, with a steadily increasing prevalence in parallel with its main risk factors, including obesity and metabolic syndrome. For patients with early-stage disease, guidelines suggest a surgical treatment, preferably minimally invasive (LPS or RS), which includes hysterectomy and bilateral salpingo-oophorectomy, followed by bilateral sentinel lymph node biopsy and/or pelvic and aorto-caval lymphadenectomy. The minimally invasive approach is significantly influenced by many factors, including abdominal obesity, which is associated with increased operative time, blood loss, and length of hospital stay. In clinical practice, body mass index (BMI) is frequently used to define obesity; however, it does not significantly correlate with abdominal and visceral fat but rather with general obesity. Some authors have suggested using the waist-to-hip ratio (WHR) to better assess the risk level of obese patients undergoing surgery. According to WHO data, a WHR > 0.85 in women is correlated with an increased risk of metabolic complications. OBJECTIVE: The aim of the following study is to evaluate the possible role of WHR, defined through radiological assessment, in identifying patients at higher risk for adverse perioperative outcomes during laparoscopic surgery for endometrial cancer. METHODS: This retrospective study included 99 patients who underwent surgery for endometrial cancer at Mauriziano Umberto I Hospital in Turin from January 2021 to December 2023. Patients were stratified based on a WHR cut-off > 0.85, considered indicative of visceral obesity. The study population had a mean age of 68 years, with 49.5% having a BMI > 30 kg/m². 88.8% of patients had a WHR > 0.85. Preoperative clinical variables, comorbidities, and surgical outcomes were analyzed, including laparotomy conversion, bilateral sentinel lymph node identification, perioperative complications, operative time, and length of stay in the two patient groups. Statistical analyses were conducted using parametric tests and multivariate linear regression. RESULTS: Comparing groups stratified by WHR, no significant differences were observed in terms of laparotomy conversion, bilateral sentinel lymph node identification, intraoperative complications, and length of stay. However, a significant difference was observed in operative time (159.9 minutes in the WHR ≤ 0.85 group vs. 199.9 minutes in the WHR > 0.85 group, p=0.005), confirmed in multivariate analysis (B=32.315, 95% CI: 3.6-60.9, p=0.02), independent of BMI, age, and previous abdominal surgery. CONCLUSIONS: WHR, obtained using preoperative staging CT, has proven to be an independent predictor of increased operative time, reflecting the technical complexity associated with visceral adiposity. These results suggest the potential use of WHR to identify patients with visceral obesity at risk of extended operative times, who may be candidates for robotic surgery. Robotic surgery has demonstrated similar short-term outcomes, but lower conversion rates and intraoperative blood loss, compared to traditional laparoscopy. Prospective and multicentric studies are needed to confirm the validity of this parameter in the clinical setting and optimize surgical management of endometrial carcinoma.
BRUNO, BENEDETTO
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